La Bridgestone “parla” del nuovo circuito Rio Hondo, teatro dei test della MotoGP

I dati raccolti dovrebbero essere sufficienti per poter arrivare al GP del 2014 senza grandi dubbi

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La Bridgestone è stata impegnata negli scorsi giorni in un test sul nuovo circuito di Rio Hondo, in Argentina, dove il motomondiale farà tappa dal prossimo anno e almeno fino al 2016. Il circuito è stato definito dai piloti presenti (Bradl, Bautista e Crutchlow per la MotoGP e Barberà per le CRT) molto bello e molto tecnico.

Le condizioni meteorologiche della due giorni di test sono state varie, asciutto e mite il giovedì e piovoso al venerdì mattina. Venerdì pomeriggio la pista era di nuovo asciutta e questo ha aiutato i piloti a dare maggior feedback alla Bridgestone, chiamata a raccogliere informazioni utili in vista del prossimo anno. Ecco cosa ha detto Hiroshi Yamada, Responsabile Bridgestone Motorsport.

Come si è preparata la Bridgestone per questo test al Circuito Termas de Rio Hondo e quali le specifiche di pneumatici ha portato?

“Abbiamo avuti contatti con i progettisti del circuito che ci ha fornito un sacco di dati, che abbiamo usato per eseguire simulazioni presso il nostro Centro Tecnico a Kodaira, in Giappone. Era chiaro che questo circuito sarebbe stato “duro” per i pneumatici a causa della elevata velocità media e un paio di curve ad alto camber che mettono le gomme sotto carichi estremi. Guardando la natura del circuito, qualcuno si poteva aspettare mescole più dure per questo test, però sapevamo che la superficie della pista era sporca a causa dei recenti lavori, così abbiamo deciso di portare una gamma completa di mescole per far si che i piloti non avessero problemi in ogni condizione.

Alla fine abbiamo portato tutte le nostre opzioni anteriori, oltre a tutte le posteriori simmetriche e asimmetriche, sia nella costruzione regolare che in quella resistente al calore. A causa della superficie della pista sporca e della pioggia caduta nella seconda giornata, i piloti non hanno potuto valutare tutte le scelte di pneumatici slick, ma siamo comunque riusciti ad acquisire dati sufficienti per valutare le prestazioni su questa pista. Abbiamo anche portato le nostre gomme morbide da bagnato, ma i piloti le hanno usate per pochi giri e non siamo riusciti a valutarne il comportamento in modo corretto.”

Il circuito di Rio Hondo confrontato con altri tracciati come viene classificato?

“Questa pista è abbastanza dura, credo che sia simile a Phillip Island e al Sachsenring in termini di difficoltà per le gomme. Quando ci sono curve ad alto raggio i pneumatici vengono stressati molto. La curva sei di Rio Hondo ha contribuito a far si che le temperature siano molto elevate. Dobbiamo considerare che a causa della pista sporca i tempi sul giro erano più lenti rispetto a quando si tornerà qui per il GP del prossimo anno, così la temperatura delle gomme potrebbero essere significativamente più alta. L’asfalto si presenta liscio, ma è piuttosto abrasivo, quindi avremo bisogno di sviluppare pneumatici che riescano a gestire l’usura ad alte temperature, ma c’è anche bisogno di avere grip, necessario in questo circuito veloce e scorrevole. Lo sviluppo delle coperture per questo fantastico circuito sarà una sfida, ma come abbiamo dimostrato con il Circuito delle Americhe, questo è il tipo di impegno tecnico che piace a Bridgestone”.

Avete acquisito dati sufficienti per decidere quali specifiche dei pneumatici porterete il prossimo anno?

“Sì, i dati che abbiamo acquisito ci hanno aiutato ad avere un’idea di ciò che servirà per il prossimo anno, ma idealmente sarebbe stato meglio avere la pista più pulita ed entrambi i giorni con l’asciutto. Una delle scoperte più interessanti del test è stato che nonostante ci siano nove curve a destra rispetto alle cinque a sinistra, è proprio la spalla sinistra dei pneumatici slick posteriori ad aver riportato temperature più elevate; questo a causa delle curve veloci che ci sono a sinistra. Tuttavia, il maggior numero di curve destrorse significa avere molta abrasione sulla spalla destra, quindi abbiamo due fattori diversi, ma ugualmente importanti che dobbiamo gestire sul pneumatico posteriore.

Pensando a questo porteremo il prossimo anno le nuove slick posteriori resistenti al calore. Per quelle anteriori penso che la scelta dura sia quella più indicata. Dobbiamo anche considerare che il prossimo anno il GP d’Argentina sarà più caldo rispetto a questo test, questo si tradurrà in temperature della pista più elevate, che ancora una volta suggeriscono mescole più dure.”

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