Intervista a Troy Bayliss prima dei test di Sepang….
Prima che Troy volasse in Malesia per gli ultimi test, siamo riusciti ad incontrarlo
e a fargli qualche domanda sulla stagione ormai alle porte.
Sei passato alla classe MotoGP per il 2003 ma sei rimasto nella stessa squadra
con gli stessi meccanici intorno a te. Senti davvero che qualcosa è cambiato?
Certo, mi mancano già alcune persone del Mondiale SBK. Sono stato veramente
bene in quel campionato, mi mancheranno certe persone e ho tante cose nuove
da imparare. Sicuramente, avere intorno gli stessi ragazzi in squadra mi aiuterà
ed è molto importante. Tutto sta procedendo bene. Dopo tutto è
solo una moto, e io voglio solo ricominciare a correre. Ho fatto tante cose
diverse, il campionato australiano, poi la Superbike inglese, poi un po
di AMA, e poi il Mondiale Superbike e ora la MotoGP: è solo unaltra
pagina nel libro.
Come va con il tuo nuovo compagno di squadra, Loris Capirossi?
Benissimo, come con tutti gli altri miei compagni di squadra in passato. Andiamo
daccordo e non ho assolutamente nessun problema con lui. Non ho mai avuto
problemi con i miei compagni di squadra. Ne ho avuti tanti, tutti diversi, nel
corso degli anni e sono sempre stato in buoni rapporti con loro.
Dopo il programma di test invernali, ti senti a tuo agio sulla Desmosedici
come ti sentivi sulla tua 998F02?
No. Ci stiamo arrivando, ma non ci siamo ancora. Lo scorso anno, sentivo di
avere il controllo totale della moto in qualsiasi momento, ed in particolare
la mia sensibilità per lavantreno era incredibile. Non siamo ancora
a questo punto con la Desmosedici: in tutta sincerità, facciamo progressi
ad ogni test. Soprattutto a Phillip Island: è stata la tornata di prove
migliore che abbiamo avuto fino a questo momento. Abbiamo fatto un enorme balzo
in avanti. Ma voglio ancora moltissimo da questa moto. Arriverà.
Hai avuto problemi di adattamento ai freni in carbonio?
Sì e no. Abbiamo avuto forse qualche problema di aggiustamento con questi
freni nelle prime fasi, ma non penso che siano nulla di speciale. In termini
di tempi su un giro, non avrebbe importanza usare dischi in carbonio o di acciaio,
invece sulla distanza di gara la differenza si sente, perché i freni
in carbonio sono davvero di aiuto nei cambi di direzione veloci e permettono
di sentire lazione del freno in maniera costante per tutta la gara.
Nei test, hai apprezzato di più la configurazione del motore twin-pulse
o four-pulse?
Abbiamo usato soprattutto il motore four-pulse, ma vorrei che si potesse usare
più spesso il twin-pulse perché il rumore è incredibile,
fortissimo, sembra quello di una Superbike su di giri.
Dal punto di vista della tecnica, la MotoGP è lequivalente
su due ruote della Formula Uno e presumibilmente, le informazioni che riferisci
al team debbono essere ancora più precise durante lo sviluppo della Desmosedici.
Credi che questa esperienza ti abbia migliorato come pilota?
No, non credo. E comunque una moto: ha le forcelle davanti, una sospensione
dietro e un motore nel mezzo. Certo, ha tanti sensori in più, e questo
rende le cose più facili agli ingegneri, ma il punto è che io
sono il pilota. Sono uno che corre, non un ingegnere. E preferisco guidare una
moto da corsa piuttosto che svilupparla. Vorrei semplicemente poter andare sempre
veloce.
Fonte: Ducati.com
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