I particolari dell’accordo biennale Rossi – Honda

Valentino Rossi e la Honda hanno firmato il contratto per le prossime due stagioni, ma senza gioia né sorrisi come tutte le cose fatte per forza. Quasi un gesto dovuto, considerata la mancanza di reciproche alternative. L’accordo è biennale almeno nelle intenzioni, perché entrambe le parti alla fine avrebbero preferito legarsi per un solo anno ma ridiscutere la durata significava far saltare tutto. Vale sarà affiancato dal pilota giapponese Tohru Ukawa nel team ufficiale HRC (Honda Racing Corporation) diretto dall’ex tecnico di Mick Doohan, Jeremy Burgess.
Guadagnerà più o meno 15 milioni di euro e avrà tutta per la se l’astronave madre Honda RC211V, la nuova 1000 quattro tempi cinque cilindri progettata per continuare il dominio praticamente assoluto delle NSR 500, che hanno vinto sette degli ultimi otto campioni del mondo.

Rossi ha firmato dalla sua abitazione londinese, poi ha inviato il fax nella sede della Honda Europa di Roma. Già pronto il biglietto per il Tokyo, dove lunedì sarà alla presentazione della stagione Honda (insieme con Jacques Villeneuve a rappresentare la Bar-Honda).

Martedì sarà in Hrc per la prima riunione operativa. Poi un’unica incertezza: tornarsene a Londra oppure restare in vacanza in zona, tipo Thailandia, senza allontanarsi troppo dalla Malesia considerati i prossimi test in programma a Sepang il 9 e il 10 febbraio.

Il primo vero contatto con il nemico dovrebbe essere a Valencia, nei tre giorni di fuoco dei test Irta, dove moltissime squadre saranno a lavoro. Per esempio Aprilia, Suzuki e Yamaha. Quindi anche Max Biaggi alle prese con lo sviluppo della attesissima M1, quella che dovrebbe essere la moto del grande riscatto dopo le legnate prese dalla 500 due tempi. La Honda però non è sicura di volere subito questo confronto e la presenza di Rossi a Valencia resta incerta. La firma di Vale non ha sorpreso Biaggi: «Ho seguito questa storia sui giornali e non conosco i dettagli della vicenda, ma già si sapeva che Rossi sarebbe rimasto alla Honda. S’è parlato tanto di rotture e grosse incomprensioni, ma io non ho mai dubitato un solo istante che avrebbero raggiunto un accordo. Era praticamente scontato».

Fonte:Il Messaggero

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