Guido Meda: “Valentino Rossi è un esempio per tutti” [INTERVISTA ESCLUSIVA]
Il telecronista: "A 38 anni lavora più degli altri. Non può essere tolto dal lotto dei favoriti”
Da oltre un decennio è la voce della MotoGP. Espressioni come “Rossi c’è”, “Tutti in piedi sul divano” o “Gas a martello” sono ormai entrate nel gergo di tutti gli amanti di moto e non solo. Guido Meda, noto giornalista tv, attualmente nella squadra Sky, racconta con passione e competenza le avventure del circus mondiale ed è quindi la persona ideale per fare il punto della situazione in vista della stagione 2018.
Partiamo dallo Sky Racing Team VR46. Con quali ambizioni inizia la stagione?
“Secondo me c’è tutto quello che serve per fare molto bene. In Moto 3 Dennis Foggia è un pilota aggressivo, istintivo e molto veloce. Penso che possa fare da stimolo per Nicolò Bulega che ha un talento sopra la media e anche un bel bagaglio di esperienza. Ha fatto una scelta importante, cioè restare in categoria per avere delle risposte soprattutto da se stesso”.
E in Moto 2?
“Luca Marini è gravato dal peso di essere il fratello di Valentino Rossi, ma lui è bravissimo a gestire la pressione e sta facendo la sua onesta carriera. Pecco Bagnaia adesso è un gradino sopra e non ha alternative al fatto di puntare al titolo di campione del mondo”.
In pratica due piloti su quattro partono con speranze iridate…
“Di fatto sì. Il percorso del talento deve far sì che questo si esprima e raggiunga il vertice. Tutto può accadere, ma devono partire per vincere”.
Come vede il motociclismo sportivo italiano in questo momento?
“È un momento di grande risveglio che si contrappone a un periodo di crisi che ci aveva fatto soffrire il dominio della Spagna. La cosa interessante è l’avere sviluppato academy come quelle di Valentino Rossi che hanno portato alla ricerca dei talenti e a poterli supportare coi mezzi che sono richiesti”.
A proposito dell’academy di Rossi: Morbidelli si affaccia alla Moto GP. Dove potrà arrivare?
“Penso che Franco sia un predestinato, ma è un calmo anche nella progressione. Ha bisogno di acquisire elementi e metabolizzarli. Sarebbe ingiusto chiedergli sfracelli al primo anno di Moto GP. Dobbiamo concedergli un periodo di apprendistato per una crescita progessiva e l’anno dopo vedremo un pilota completo”.
Rossi può puntare al titolo nella classe regina?
“Valentino mi sorprende in continuazione. L’anno scorso, a 38 anni, con grandi difficoltà tecniche, ha portato a casa una vittoria e diversi podi. È un ragazzo che lavora più degli altri per limare ogni dettaglio. Ha una grande voglia e questo lo rende competitivo. È esemplare. Non può essere tolto dal lotto dei favoriti”.
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Bravo lecchino,in Yamaha ti ascoltano..
https://www.formulapassion.it/2018/02/yamaha-sviluppo-guidato-dalle-indicazioni-rossi/
Se lo ascoltano ci sarà un motivo, d’altronde fino all’ultimo non era convinto al 100 per 100 di continuare a correre dopo il 2018 e Zarcò era pronto a sostituirlo con la M1 2017. ;)