Davide Bulega, pilota, team manager e papà…

Abbiamo intervistato in esclusiva il papà di Nicolò Bulega, prossimo pilota Sky Racing Team

Davide Bulega, pilota, team manager e papà…Davide Bulega, pilota, team manager e papà…

Davide Bulega, classe ‘71 nato a Torino, altro volto noto del panorama motociclistico italiano. La vittoria nel 1989 del campionato italiano Sport Production con una Aprilia AF1 diede l’avvio alla sua carriera nel mondo delle due ruote. La vittoria nel Campionato Europeo 250 cc nel 1997. Ma la Cagiva 500 GP, sicuramente è una delle moto che più caratterizzerà la storia di Davide Bulega.

Davide, dal 1989 ad oggi, di tempo ne è passato… ci racconti i passaggi importanti della tua presenza ed esperienza maturata nel paddock?

“Diciamo che in questi 26 anni, credo di poter affermare di essere uno tra i pochissimi al mondo ad aver vissuto il motociclismo a 360° ; prima da Pilota, poi da Team manager e ora come papà di un pilota.. diciamo che ho le idee molto più chiare adesso.”

In che senso, cosa intendi?

“Parlo spesso con i piloti, con i team manager e con i papà di alcuni giovani piloti.. e mi accorgo che ad ognuno di loro manca un pezzo di esperienza vissuta.. riescono a guardare solo ciò che gli conviene e che più gli fa comodo, ognuno di loro non riesce mai a mettersi dalla parte opposta.”

A proposito, sei il Papà di Nicolò Bulega, tu come ti comporti, qual’è il tuo approccio con la squadra e con la VR46?

“Guarda, io credo di essere un buon papà per loro.. li faccio lavorare e hanno carta bianca. Anche se ho libero accesso al box cerco di starci pochissimo, qualche secondo solo per salutare Nicolò oppure per passargli il casco pulito o da bere. Non ascolto mai per scelta le conversazioni tra lui e i suoi tecnici, non mi interessano perché è circondato da professionisti e io non servo. Inoltre, per Nicolò è importante stare solo con loro per la sua crescita umana e sportiva. Ovviamente cerco di essere più presente per gli aspetti contrattuali anche se mi sento molto “friendly” nei loro confronti perché si sono strameritati la mia fiducia e quella della mia famiglia.”

Dai consigli a Nicolò?

“Io guardo tutti i turni dentro la pista e vedo tutto.. se lui mi chiede qualcosa si, altrimenti lo lascio stare. I consigli che gli do sono comportamentali, non tanto di guida.”

Perché la tendenza delle squadre è “far fuori i genitori” ?

“Avendo avuto un team per 8 anni, capisco perfettamente questi giovani manager che non hanno voglia di avere dei genitori stalker dentro ai box, e molto spesso hanno anche ragione… ma credo che non si debba fare di tutta un erba un fascio, io ad esempio potrei dire che quando correvo ho avuto dei team manager che se stavano fuori dal box loro era meglio per tutti.. ho avuto grossi problemi anche con alcuni genitori di miei ex piloti, ma credo che in tutto ci sia la giusta misura. Comunque più cresci di livello e meno ci sono questi problemi, ma li entriamo già a far parte di collaborazioni Olimpioniche.”

Tra tutti i piloti che conosci o hai conosciuto, quale ammiri di più?

“Nicolò Bulega e Valentino Rossi li ho nelle vene.. Ma ho una simpatia anche per tutti i giovani piloti della VR46 Academy. Sono un po’ di parte vero? :)”

Ecco, ci parli della VR46 Academy?

“La VR46 academy è qualcosa di molto concreto, una grande famiglia, bella gente. Hanno fatto quello che non cera e che ci voleva per formare un vivaio degno in Italia. Stanno dando a questi ragazzi una grande opportunità.”

Tu, hai rapporti diretti con Valentino Rossi per le strategie di Nicolò?

“No, io Vale lo vedo in qualche occasione durante gli allenamenti. Solo due parole ogni tanto ma cerco di non disturbarlo. I miei interlocutori sono Uccio e Albi con i quali mi sento spesso. Nicolò invece ha anche un rapporto diretto con Vale, il quale è sempre molto attento e presente. Vuole sapere sempre come va Nicolò e si mandano dei messaggi che ovviamente mio figlio non mi fa leggere. :) E’ giusto così, è un rapporto loro, tra piloti, non mio. Capita alcune volte però che Nicolò mi chiede un consiglio su come rispondergli, quello si.”

Nicolò Bulega, Vederlo correre quante soddisfazioni ti dà?

“Sono tante, lui ha uno stile molto aggressivo, un guerriero.. mi mette l’ansia. A volte fa delle cose in pista che non capisco come faccia.. ha talento è più passano le gare e più affina il suo stile.. potrà fare molto bene secondo me. Dipenderà molto dalla sua volontà e spirito di sacrificio.”

Quest’anno, non ha ancora vinto una gara e lo davano come preferito al CEV, come mai?

“E’ molto semplice, la prima gara di Portimao, l’ha fatta quasi tutta in testa, all’ultimo giro una folata di vento l’ha buttato a terra e per fortuna si è rialzato finendo comunque terzo. A Le Mans, è stato centrato alla prima curva e ha poi corso con un piccola frattura all’anca e moltissime contusioni.. terminando la gara 6° A Barcellona, è stato centrato da un pilota in prova e ha saltato praticamente i due turni di qualifiche.. Partendo dalla 15° posizione ha fatto un 3° e un 4°. Ad Aragon, era nel gruppo che poteva fare 2° ma in entrambe le manche l’esposizione della bandiera rossa ha rovinato la strategia di attaccare negli ultimi giri.. Ad Albacete era in testa alla gara e un piccolo inconveniente gli ha negato la vittoria, terminando comunque secondo.. l’ultima gara di Navarra è arrivato 2° a 6 decimi dal primo su Honda. Insomma, a parte un po di sfortuna, dobbiamo anche riconoscere che Nicolò insieme a KTM, hanno lavorato molto sullo sviluppo della moto. Ma ora è tutto a posto e le ultime 4 gare punteranno in alto.”

Qual è il momento più intenso o di sacrificio che si ha nel seguire il proprio figlio nella stessa passione?

“Come ben sappiamo non esistono solo le soddisfazioni…i sacrifici sembrano non terminare mai. la nostra fortuna è stata un gruppo di amici imprenditori che ci hanno accompagnato fino a qui e che spero continuino. Ho dovuto chiudere la mia attività per seguire mio figlio, è troppo giovane non posso mandarlo a correre da solo. Non è una partita a ping pong il motociclismo.”

Di cosa ti occupi ora?

“Due anni fa è nata la JNB Sport Business, società nata per la gestione sportiva di Nicolò il quale oggi è gestito da VR46. Ora, ci occupiamo di servizi nel mondo del motociclismo e abbiamo in progetto la collaborazione con alcuni piloti del motomondiale Moto3 – Moto2 e MotoGP nonché per alcune squadre tra le più prestigiose della MotoGP.”

A Misano, durante il week end della motoGP lo Sky Racing team VR46 ha annunciato l’ingaggio di Nicolò nel 2016, una bella soddisfazione! cosa ne pensi?

“E’ stato il coronamento di un progetto iniziato quasi tre anni fa, si tratta di una bella opportunità, Nicolò entra dalla porta principale e avrà a disposizione tutto ciò che serve per imparare e crescere. Il Campionato del Mondo Moto3 è molto difficile ma sono convinto che i dirigenti del team sapranno proteggerlo e tenerlo fuori da inutili pressioni.”

Correrà ancora con il suo 11 di sempre oppure ancora con il 46?

“L’11 purtroppo non è disponibile neppure nel 2016.. un vero peccato. No, non correrà con il 46 per lo stesso motivo di cui sopra, sarebbe come dargli inutili pressioni.”

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