Danesi e Acerbis X-Seat nel Motomondiale

L’idea è nata quasi per caso, come a volte succede con i progetti originali e innovativi. Un bel giorno a Yuri Danesi, responsabile prodotti Acerbis sui campi gara, mentre discuteva sulle problematiche di moto e piloti con il team manager della Honda Scot Alberto Martinelli si è accesa la lampadina: vista la notevole esperienza fatta con la sella X-Seat sulle moto da cross perché non trasferire un tale know-how per la realizzazione di un sellino per la MotoGP?
Soprattutto tenendo in considerazione il fatto che in tale settore la tecnologia è rimasta all’età della pietra visto che tutte le moto, da quelle private alle ufficiali più affermate, utilizzano tuttora un pezzo di neoprene tagliato a mano e semplicemente incollato ad un codone in carbonio. E’ partito così lo scorso anno il progetto X-Seat applicata alle moto che rappresentano la massima espressione della velocità su pista a due ruote. Si è iniziato scansionando la moto al CAD dell’R&D Acerbis rilevando tutte le necessarie matematiche, per poi costruire il primo stampo che ha debuttato nel GP di Misano Adriatico con Gabor Talmacsi. I risultati sono stati subito positivi, soprattutto nelle gare con la pioggia in quanto contrariamente alle classiche in neoprene tendenti ad assorbire l’acqua, ad aumentare di peso ed a diventare parecchio scivolose le X-Seat si sono dimostrate impermeabili al 100%. Senza tralasciare il fatto che grazie alla sua costruzione il sellino Acerbis poteva diventare uno spazio pubblicitario in più a disposizione del team in quanto fornibile in qualsiasi colore e con loghi applicati all’interno dello stampo prima della realizzazione finale. La prima esperienza della X-Seat Acerbis nel Motomondiale ha avuto il suo fantastico epilogo con la vittoria del titolo iridato 250 da parte di Iroshi Ayama a cui è stato consegnato da parte del suo team al traguardo del GP di Valencia un sellino in edizione limitata con il logo di campione del mondo applicato sulla sua moto. Una versione replica è stata poi approntata come ricordo per la Honda e gli sponsor del team.
«Quest’anno lavoriamo ancora con il Team Scot ma nella Moto2 – ha spiegato Yuri Danesi nel paddock del Motomondiale – a fianco di De Angelis e Canepa con cui abbiamo effettuato i primi test invernali utilizzando il sellino dello scorso anno». Che evoluzione c’è stata da allora? «De Angelis in quanto piuttosto alto ha voluto abbassare l’altezza della sella da 10 a 8 millimetri, oltre ad aver richiesto un grip maggiore che abbiamo raggiunto adottando un maggior diametro dei cosiddetti chicchi di riso, mentre a livello di morbidezza andava bene quella del 2009. Canepa invece ha voluto mantenere lo spessore di 10 millimetri, ma anche lui ha richiesto un grip superiore. Per loro abbiamo fatto due sellini dedicati, stampati nel colore della bandiera di San Marino in quanto lo stato sammarinese è lo sponsor principale del team Scot».
Che sviluppi ci saranno in futuro? «Forma, spessori e consistenza possono considerarsi definitivi perché tutti i collaudi effettuati hanno dato un esito molto soddisfacente, l’evoluzione che stiamo portando avanti con loro è l’idea di creare un sellino personalizzato per ogni gara. Ad esempio un sellino con la bandiera francese per il GP di Le Mans, uno con quella inglese per il GP d’oltremanica, ecc., ed eventualmente una X-Seat con un colore di uno sponsor particolare eventualmente legato ad un determinato gran premio». La tecnologia messa a punto con le X-Seat nella MotoGP potrà essere utilizzata anche sulle moto stradali di serie? «Direi proprio di sì, il progetto è praticamente in fase conclusiva e abbiamo già realizzato una sella per la Ducati 1198 che entrerà a breve in produzione e che sarà disponibile nel catalogo aftermarket Ducati Performance. Questo è il primo passo, ma visto l’interesse che ci hanno dimostrato altri team della MotoGP e d ella Moto2 ritengo che possa essere solo l’inizio di un progetto a larga scala».
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