Capirossi attacca la Honda su Kato…. e la Honda risponde….
Capirossi:”Honda meschina con Kato”
“Impossibile che fosse un suo errore”
Loris Capirossi attacca la Honda, che sostiene che l’incidente di Kato
non sia stato colpa di un guaio meccanico. “Non era un pilota che fa un
errore del genere. E’ impossibile cadere in quel punto. Gli è successo
qualcosa che non si può dire. La cosa che rende la Honda più meschina
è che era il loro pupillo. E’ una cosa vergognosa”. La Honda, in
risposta, ricorda che “le indagini sull’incidente sono state svolte da
professori di fama internazionale”.
Le prime prove delle MotoGp per la stagione 2004 scattano il 20 gennaio, ma
ancora non si placano le polemiche sul giorno più tragico dell’annata
2003. L’indagine sulla morte di Daijro Kato si era conclusa determinando che
l’incidente non era stato causato da un errore tecnico. Ma Capirossi non ci
sta, e accusa pesantemente la Honda di avere nascosto qualcosa. La critica è
arrivata nella intervista che ha aperto il 14/o “Press Meeting” sulla
neve di Madonna di Campiglio, l’appuntamento che apre la stagione Ferrari, che
con l’azienda motoristica di Borgo Panigale condivide lo sponsor.
La Honda risponde a Capirossi
La risposta della Honda, nella persona del direttore sportivo della HRC Carlo
Fiorani, non si fa attendere. “La replica a Loris Capirossi è
piuttosto facile.
La Honda, credo caso unico al mondo, si è rivolta a un ente terzo, la
facoltà di ingegneria dell’università di Tokio, per accertare
le cause dell’incidente costato la vita a Dajiro Kato”. Fiorani ha ricordato
che, come nel caso di Ayrton Senna, anche nell’incidente di Kato ci sono “zone
grigie” che capitano in materie in cui “è sempre possibile
la fallibilità umana e sulle quali la stessa commissione giapponese non
è riuscita a dare risposte”. A differenza di quanto avviene in Italia,
ha spiegato Fiorani, in Giappone, come anche in Inghilterra prevale il diritto
sportivo sul diritto penale, e dunque non ci fu inchiesta della magistratura.
Proprio per questo, in assenza di indagini giudiziarie, la Honda ha cercato
di per sè la verità: “La commissione ha esaminato – ha spiegato
Fiorani – non solo i filmati messi a disposizione dalla direzione del circuito
di Suzuka, ma anche i filmati delle videocamere degli spettatori della corsa,
che la stessa Honda ha pregato di mettere a disposizione della commissione.
E’ tutto materiale che e’ finito su internet”.
Fonte: Motomondiale.tv
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