Bridgestone-Michelin sfida dalla Formula 1 alla MotoGP
Se qualcosa accomuna in questi periodi il mondo della Formula 1 a quello del Motomondiale è la sfida dei gommisti.
Un po’ al contrario perché Michelin ha accettato la sfida della Formula Uno dopo la Bridgestone che era dominatrice incontrastata mentre il contrario stà accadendo nella categoria regina del motomondiale.
Le cose comuni sono molte , comprese le disavventure.
Chi non ricorda il Mugello ?
Nakano buon terzo a Motegi ha visto la sua gomma posteriore esplodere a oltre 300 km/h e solo una fortuna incredibile ha visto il giapponese uscirne praticamente indenne.
Durante l’annata automobilistica della massima formula si sono viste diverse esplosioni di gomme.
In questo caso protagoniste entrambe le case fornitrici.
Le più clamorose secondo il mio parere sono da parte Michelin quella alla Williams di Ralf Schumacher a Indianapolis che lo ha tenuto fuori fino al gp di Cina che si correrà questo week end e dalla parte Bridgestone quella del fratello Michael nei test pre gara a Monza.
Questo naturalmente senza dimenticare Spa con più vetture gommate Michelin in crisi con gomme che perdevano pezzi, sgonfie ed addirittura anche li esplosioni in piena velocità.
Mi sembra perciò chiaro che quest’anno qualcosa è cambiato nella strategia dei costruttori di pneumatici, in pratica si è andati verso l’estremo , alla ricerca della massima leggerezza della struttura e il massimo compromesso tra mescola e durata della stessa.
Tornando alle varie esplosioni e perciò alla possibilità di vedere delle gomme da parte degli addetti ai lavori sembra che la struttura stessa dei pneumatici non sia più quella radiale come nel caso della produzione di serie.
La stessa Michelin nel Gp di spa in Belgio si è lamentata del fatto che un pezzo della preziosa gomma posteriore della Bar di Button non sia stata riconsegnata .
Certamente dietro il notevole miglioramento sia in Formula 1 che in Motogp c’è un grosso vantaggio dato dai pneumatici. Lo stesso Valentino Rossi ha dichiarato che con questo nuovo tipo di mescola introdotto quest’anno non è più possibile condurre le moto in derapata come invece era solito vedersi fino a poco tempo fa.
Senza nella voler togliere a Tamada e Nakano bisogna dire che dietro la vittoria e la buona prestazione di Motegi c’è un grande aiuto dalle gomme , come bisogna dire che in altre condizioni le Bridgestone hanno penalizzato fuori misura i piloti che le utilizzavano.
Michelin è ancora nel complesso la più “regolare” sulle varie piste, senza grandi acuti ma anche senza grosse difficoltà di adattamento a temperature o asfalti diversi.
IL FUTURO
Il prossimo anno sarà probabilmente il più difficile per la Bridgestone in quanto dovrà confermare i miglioramenti e soprattutto dovrà trovare un team valido con cui continuare la propria esperienza.
Honda ha confermato che alla fine di questa stagione scadrà il contratto con il produttore giapponese per lo sviluppo e che le moto ufficiali ( saranno di Biaggi e Gibernau???) avranno ancora le Michelin.
Difficile perciò puntare al mondiale senza un top team e sopratutto senza un top rider.
Penso che torneremo presto sull’argomento perché nelle ultime gare del mondiale ci potrebbero essere nuove sorprese perché domenica a Motegi potevano essere sicuramente con i primi anche le due Suzuki.
Il tutto per i grandi appassionati di motori che guardando con un occhio di riguardo il campionato concorrente e cioè la Superbike dove con l’introduzione della monogomma Pirelli le carte in tavola sono cambiate oltre ogni aspettativa.
A presto
Dell’Orto Manuel
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