Acerbis Dutch Round, Gara 1: Rea mette la parola fine sulla corsa al titolo?
Spunti e riflessioni dopo la prima manche al TT Circuit di Assen
Il sole sta calando sulla seconda giornata dell’Acerbis Dutch Round dopo aver regalato, con la Tissot-Superpole e Gara 1, tante emozioni all’appassionato pubblico olandese, e molti spunti per tutti gli addetti ai lavori.
I grandi protagonisti sono stati ancora una volta Jonathan Rea e Chaz Davies: dapprima con le polemiche al termine delle qualifiche, con il nord-irlandese reo di aver ostacolato il pilota gallese, in maniera anche pericolosa, lanciato nel suo ultimo giro veloce.
Alle polemiche del parco chiuso, con Rea che non ha ritenuto di scusarsi, è stata la Direzione Gara a rispondere, retrocedendo Jonathan Rea di ben tre posizioni in griglia: una macchia su una prestazione da appalusi per lui, capace di frantumare addirittura di record della pista fatto segnare da Marc Marques con la MotoGP nel 2015.
Una prova di altissimo livello con la quale infligge quasi un secondo di distacco a Chaz Davies e due decimi al compagno di team, Tom Sykes, l’unico in grado di tenere il suo passo almeno in qualifica.
Al “Cannibale” comunque partire della prima, dalla quarta o dalla nona casella in griglia, non importa: voleva a tutti i costi la sesta vittoria di fila ad Assen e l’ha ottenuta al termine di una entusiasmante battaglia con Chaz Davies, che fino all’ultimo, ancora con il dente avvelenato per le qualifiche, ha tentato di negagliela.
Emblematico è stato vedere come Davies fosse quasi costretto a “domare” la sua Panigale, che sul finale non aveva più grip e scodava vistosamente, mentre Rea guidava pulito e preciso come sui binari di un tram.
Il sorpasso era nell’aria e il Campione del Mondo dopo lunghe tornate passate a studiare l’avversario è riuscito ad avere la meglio su Davies, tradito pochi minuti dopo dalla sua Panigale, che si è improvvisamente spenta.
In virtù del suo ritiro, Tom Sykes completa la doppietta Kawasaki e Marco Melandri festeggia un terzo, insperato, posto: al parco chiuso il ravennate ha dichiarato che non si aspettava nemmeno di finire quinto, e in effetti il distacco di 17 secondi non è incoraggiante in vista della seconda manche.
Rea ora comanda la classifica generale con 170 punti, ben 59 in più del secondo, Tom Sykes: visto lo strapotere dimostrato in pista, sono già abbastanza per dichiarare chiusa la corsa al titolo?
Ducati è al terzo posto con Marco Melandri mentre Davies è quarto con ben 75 punti di distacco e deve fare i conti anche con i problemi di affidabilità della sua Panigale: se si vuole davvero contendere il titolo a Kawasaki non ci si può permettere episodi di questo tipo.
Oltre al guasto ancora da chiarire, rimane il problema dei 17 secondi accusati al termine della gara da Marco Melandri.
Alle ombre in casa Ducati fa eco il buio pesto al box Yamaha con entrambi i piloti ritirati per incidenti: Michael Van der Mark paga la troppa foga di impressionare il pubblico di casa, mentre Lowes continua un weekend decisamente negativo con una caduta a otto giri dalla fine.
Bicchiere mezzo pieno invece in casa Red Bull Honda che da un lato festeggia il sesto posto di Bradl, segno incoraggiante che la moto c’è e la strada dello sviluppo è quella giusta, ma deve fare i conti con il 14esimo piazzamento di Hayden, decisamente al di sotto del suo potenziale.
Grandi prestazioni infine per i team privati Barni Racing Ducati e Go Eleven Kawasaki che ottengono rispettivamente un quarto e un settimo posto con Xavi Fores e Roman Ramos: facce nuove in un campionato dominato dai soliti noti.
Difficile che la musica cambi in Gara 2 domani, a meno di stravolgimenti meteo: staremo a vedere!
Appuntamento alle 13:00: tutti puntuali!
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Si, credo che ormai tranne clamorosi errori di Rea la vedo difficile la corsa al titolo per Ducati.
Chaz tra l’altro è l’unico a stare alla ruota di Rea,Melandri troppo distante….