125cc – Shanghai Day 1 – La giornata
Le corse, nel proprio DNA, portano con sè una legge assoluta, una tematica passata in secondo piano per via degli interessi, dell’intensità delle gare, della lunghezza dei campionati. Le corse sono nate per veder questo, la propria essenza: i piloti devono spingere sempre per essere i più veloci, dare sempre e comunque il massimo. Non ci sono tattiche, non dovrebbero esistere strategie: sali in sella e via, full throttle, gas aperto. Il motociclismo degli anni Duemila si è distaccato da queste origini, ma è bello rivedere che qualcuno, per necessità o per una propria filosofia, torna a riproporre il succo delle corse. Questi è Mattia Pasini: zero punti in campionato, tre potenziali vittorie trasformate in un niente di fatto. La sua Aprilia, l’innovativa RSA 125, l’ha fatto penare: tre gare, tre problemi, tre colpi da KO. Mattia non può far altrimenti. Spingere, sempre e comunque, sperare, sognare, inseguire un, al momento impossibile riaggancio, in classifica. Per quello che deve essere il suo anno la partenza ad handicap ha proposto il vero talento e doti naturali di guida del pilota di Rimini, capace, come dimostrato con le pole position di Jerez e Istanbul, di saper far la differenza sugli avversari. Oggi a Shanghai non si è smentito, arpionando la pole position provvisoria con il crono di 2’11″946, quasi mezzo secondo sul più diretto inseguitore, Lukas Pesek. Si è visto un Pasini “tutt’uno” con la propria moto, concentrato, determinato. La sfortuna, se esiste, nelle corse non puoi evitarla con tatticismi o banali superstizioni. Devi dare tutto te stesso, prima o poi riuscirai a batterla, anche se pare più forte di te. Il momento è quello buono, la forma è strepitosa, la moto non sembra più dare problemi. Per la prima volta da Losail ad oggi, la RSA non ha fatto penare i suoi fantini: affidabilità trovata, frutto di indagini interne in Aprilia Racing che hanno sincerato un banale problema di fondo. Le rotture, i guasti imprevisti, i problemi di gioventù erano causati da parametri errati dell’elettronica, dal software che gestisce la carburazione. Verificato, risolto il problema, assicurano Dall’Igna & co. E’ il momento giusto per consentire a Pasini di vivere un weekend “tranquillo”, lasciarsi tutto alle spalle e pensare in grande, anche perchè il rischio per la RSA 125 di passare da “Un grande progetto ad altissimo potenziale che ha bisogno di tempo” a “Un progetto fallimentare dal potenziale inespresso che ci ha fatto perder tempo” è stato davvero molto vicino.
Inizia una nuova stagione della 125cc con Pasini leader e i “soliti noti” alle sue spalle. Il più pimpante, al di là del secondo tempo, è Lukas Pesek, decisamente a suo agio nella terra della Grande Muraglia. Estremamente veloce, perfetto nelle linee e, a vederlo in azione, ben messo di set-up. Pesek lotta per la leadership di campionato con Talmacsi, primo del terzetto Aspar-Aprilia con un ritrovato Gadea (dati alla mano il più penalizzato dai problemi tecnici della propria RSA) quarto davanti a Hector Faubel. Sesto è lo splendido vincitore di Istanbul Simone Corsi, primo dei “privati” con l’Aprilia del team Skilled di Italo Fontana: di questo passo, con questa costanza, sarà davvero un osso duro per i giochi-campionato. Altre ambizioni per Bradley Smith, in crescendo nelle qualifiche da un iniziale 20° tempo nei primi dieci minuti ad un ottimo settimo tempo finale. Il prodotto della MotoGP Academy tiene in auge una Honda RS125RW che non solo sembra avere più niente da dire, ma sincera come sia ormai un progetto abbandonato a sè stesso. Fanno i miracoli i team Repsol e Scot con tecnici d’esperienza come Martinez e Cecchini, si studiano (tra un pò si dovrà “inventare”) soluzioni alternative, ma combattere nel “Trofeo Piaggio” è un pensiero quasi fine a se stesso.
D’altronde si pensa ai 4 tempi, a paddock separati dalla MotoGP e via discorrendo, ma forse per i gran capi del Motomondiale sarebbe più doveroso guardar a quel che succede in pista nella ottavo di litro: le gare, Istanbul conferma, sono belle e spettacolari, ma le qualifiche stanno diventando un “dramma” per qualche pilota. Alla caccia della scia “buona” a metà sessione tutti, ma proprio tutti, rallentano sul dritto di punto in bianco. Si cercano i Pasini, i Pesek, i Talmacsi per esser “tirati” e fare il tempo. Non si scopre l’acqua calda, è la “sintesi” della 125cc dove si matura e diventa smaliziati anche in questo, ma la situazione sta degenerando: oggi a 10′ una dozzina di giovanottii rallentano vistosamente, guardano indietro, tengono d’occhio le mosse altrui. Qualche poveraccio, che stava cercando di chiudere il proprio giro, è costretto a ginkane improvvise pensando a cosa faranno gli altri piuttosto a come impostare la prossima curva. Urgono provvedimenti, decisioni repentine sulla condotta dei piloti nelle qualifiche con eventuali multe salate al seguito (sono piloti giovani, non tutti figli di papà, sarebbe un bel problema per loro…). Ci si darebbe una bella regolata: d’altronde, Pasini lo dimostra, un buon tempo lo si può fare senza scia, senza aiuti esterne. “Full throttle”, come dovrebbe essere.
Le Dichiarazioni dei protagonisti
Mattia Pasini, 1°: “Come assetto siamo messi bene. Abbiamo fatto qualche modifica nel pomeriggio e sono riuscito a ottenere la pole provvisoria. Stamattina non sono stato molto veloce, ma credo siano state le condizioni della pista a crear qualche problema. Per domani c’è poco da dire: punto alla pole e darò il massimo. Spero solo di non aver più sfortuna…”
Lukas Pesek, 2°: “Rispetto ad Istanbul siamo messi meglio. La moto è molto veloce e competitiva, mi trovo bene. Penso che siamo in condizione di poter lottare per la pole position e stare davanti domenica: dobbiamo modificare solo qualcosa di set-up e siamo veramente a posto, in ogni caso è positivo iniziare col secondo”
Gabor Talmacsi, 3°: “Non sono per niente soddisfatto. La terza posizione può andar bene, non il distacco da Pasini e Pesek. Ho due problemi che dobbiamo cercare di risolvere: perdiamo troppo sul dritto e non riesco a spingere in uscita di curva, dove la moto scivola troppo. Non penso sia qualcosa di irrisolvibile, penso che dobbiamo cercare una soluzione perchè così non possiamo competere per la vittoria. Mi preoccupa solo pensare che ho dato il massimo e sono così lontano dal primo…”
Sergio Gadea, 4°: “Sono soddisfatto, con la squadra abbiamo lavorato bene ed è questo che rende più felice. Tutto è andato bene e siamo molto più veloci rispetto a Istanbul. Sembra tutto un’altra cosa, non ci sono problemi alla moto: dobbiamo solo sistemare qualcosa di assetto e saremo al 100 %”
Hector Faubel, 5°: “E’ andata abbastanza bene. Abbiamo dei problemi al posteriore che non mi dà il giusto feeling e grip. Rispetto a stamattina abbiamo fatto dei miglioramenti, ma non sono stati abbastanza per avvicinare Pasini. Penso che domani andrà meglio”
Alessio Piana
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