125cc – L’exploit di Stefan Bradl

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Ad un certo punto a Losail una moto bianca è apparsa nelle primissime posizioni nella gara della 125. Senza una logica spiegazione. Con il senno di poi, con il terzo posto conquistato in volata, la condotta di Stefan Bradl ha trovato un suo perchè. Il giovane pilota tedesco, 18 anni e tante delusioni vissute in questi anni, è stato protagonista di quelle rimonte da antologia, quasi da videogames. Partito male, il talento di Zahling ha iniziato subito ad imprimere un ritmo velocissimo, riagganciando il trenino degli inseguitori. Con la lotta al vertice ed un passo conseguentemente rallentato, Bradl ha raggiunto i primi fino a vincere la volata per la terza posizione con Mike Di Meglio, a lungo uno dei papabili alla vittoria. Per Stefan un risultato che scaccia via due stagioni da dimenticare. Nel 2005 il debutto iridato con la KTM, e dopo qualche risultato non all’altezza è stato appiedato, non senza qualche rimpianto, da Harald Bartol. Trovatosi senza moto, Alberto Puig aveva deciso di puntare sul ragazzo, sino a quando il buon Stefan, nel bel mezzo dei test invernali a Jerez, decise che un nuovo impegno iridato con una moto poco competitiva (una Honda RS125) sarebbe stato deleterio per la propria carriera, adducendo il tutto a “motivi personali”.

Stefan, consigliato dal padre Helmut (ex pilota sul finire degli anni ’80), trovò successivamente l’accordo con il Blusens BQR per disputare il campionato spagnolo. Qualche vittoria, qualche apparizione iridata (il più delle volte protagonista nella top ten), poi il mancato rinnovo. Stefan infatti aveva già firmato con il team Kiefer, sceso di categoria dalla due-e-mezzo alla 125 con una Aprilia RSA competitiva. Con una squadra amica e di madrelingua teutonica, con il supporto tecnico e “psicologico” di Ralf Waldmann, Stefan Bradl ha ritrovato la fiducia, con il podio di Losail ad inaugurare un anno, si spera, di grandi soddisfazioni.

“E’ incredibile, ancora non riesco a realizzare quello che ho fatto”, sincera il tedeschino. “E’ stata una gara durissima con molti piloti a darsi battaglia e con un ritmo velocissimo. La moto era perfetta, il motore è potente ed è anche per questo che sono riuscito ad avere la meglio in volata. Ringrazio il mio team per il grande lavoro svolto e la mia famiglia per avermi aiutato a superare i brutti momenti degli ultimi due anni”.

Oggi Stefan guarda al passato con un sorriso, per due stagioni complicate che lo hanno formato anche sul piano caratteriale.

Alessio Piana

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