125 cc – Motegi – Vince Kallio, Luthi salvato dalla bandiera rossa

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Terza vittoria stagionale, meritata, fortunosa, poco importa. Mika Kallio è il vincitore del Gran Premio del Giappone classe 125cc a Motegi, in sella alla KTM RR125 ufficiale, l’unica superstite in una gara falcidiata da brutti incidenti e clamorose scivolate. Come quella di Marco Simoncelli, di Gabor Talmacsi, di Julian Simon, ma soprattutto il tremendo crash che ha visto protagonista a cinque giri dal termine Thomas Luthi. Il leader di campionato (164 punti, 3 di vantaggio su Kallio), con gli occhi della HRC puntati addosso, si imbarca nella curva che immette sul traguardo, lui e la moto restano al centro, tutti evitano qualunque contatto, tutti tranne Sergio Gadea, che prima monta sopra alla caviglia sinistra dello svizzero e poi si catapulta incolpevolmente sulla Honda RS125 numero 12. Luthi non salirà sul podio, viene subito portato in Clinica Mobile dopo una bandiera rossa che sancisce comunque la sua seconda piazza, fondamentale per restare al comando della classifica, ma che momentaneamente non può togliere il dolore per una botta davvero impareggiabile. Giuste o sbagliate che siano le regole, adesso la ottavo di litro regala una lotta a due per il titolo. Luthi Vs Kallio: stop. Si sono autoeliminati Talmacsi, Simoncelli, Simon, la gara attendista di Pasini (autore in ogni caso di uno splendido sorpasso nelle fasi iniziali su Luthi) non ha pagato. Inevitabile confronto Luthi Vs Kallio. Ma basta con questi incidenti, troppi in questa stagione nella 125.

Cronaca di Gara

Nell’insidiosa e invitante (al contatto) prima curva del Twin Ring di Motegi, per primo nella 125cc passa Pasini, seguito da Kallio, Koyama, Talmacsi, Luthi e Poggiali: unica vittima di un contatto Julian Simon, con la terza KTM. Ma l’apprensione di Harald Bartol viene da cosa fanno i suoi due piloti di punta, Talmacsi e Kallio, con il primo in grado immediatamente di sbarazzarsi di Koyama, presto seguito anche da Thomas Luthi. Al secondo giro, nella curva che immette nel tunnel, Mika Kallio rompe gli indugi e passa Pasini, con Talmacsi che nel giro di due curve lo imita per la felicità del box arancione. Una tornata più avanti un determinatissimo Thomas Luthi conquista la terza piazza con conseguente “casco rosso”: ormai si è formato un gruppetto a tre per il successo, Kallio, Talmacsi e Luthi, con Pasini più staccato e Poggiali che comanda gli “inseguitori”.

Quarto giro, Gabor Talmacsi fa valere la propria pole position portandosi al comando della corsa, ma nel giro di poche curve in testa vola addirittura Luthi, con Kallio e l’ungherese della KTM a seguire, con quest’ultimo che deve guardarsi anche dal ritorno di Pasini, che al quinto giro conquista la terza piazza. Poggiali perde una posizione, con Hector Faubel adesso quinto e non tanto distante da Talmacsi per poter ipotizzare un riaggancio degli inseguitori ai “fuggitivi”.
Il sesto giro è quello dei sorpassi, con Pasini che si inventa nell’ultima chicane che immette sul traguardo un sorpasso magico all’esterno su Thomas Luthi, passando in uno spazio impossibile anche per una 125. Non un bel momento per lo svizzero, che al passaggio successivo deve cedere anche ai due piloti della KTM, mentre si è composto un vero e proprio “Gruppone” di nove piloti racchiusi nello spazio di pochi decimi.

Come da copione, quando la 125 propone folti gruppi di piloti racchiusi in un fazzoletto, vige la regola della “selezione” agonistica. Una corsa ad eliminazione, con il primo, purtroppo, a farne le spese che risponde al nome di Marco Simoncelli. Brutta botta nella curva che viene ricordata per l’incidente tra Melandri e Kato del 2001, punti importanti per il campionato che se ne vanno. I suoi più diretti avversari per la corsa titolo sono tutti invece lì, nelle prime posizioni, con Kallio davanti a Pasini, Luthi e Talmacsi, con i signori Faubel, Poggiali, Koyama, Nieto e Gadea a recitare il ruolo di outsider di lusso. Il più determinato sembra proprio Faubel, pilota scoperto da Aspar Martinez, che senza farsi troppi problemi sopravanza all’undicesimo giro Talmacsi che sembra avere qualche problema di troppo, e viene passato anche da Tomoyoshi Koyama, per poi risvegliarsi e restituire il favore.

Otto giri alla bandiera a scacchi, Kallio sembra poter scappare ma Luthi è negli scarichi, mentre Talmacsi riconquista la terza posizione salvo perdere qualcosa rispetto ai primi due in termini cronometrici. Lo sa l’ungherese, che spinge, troppo, tanto da volar a terra sotto al tunnel spezzando di fatto il gruppo in due e lasciando a Luthi e Kallio un’occasione importante per fuggire in classifica generale. Un incidente brutto, ma non tremendo come quello accaduto tre tornate più avanti.

Thomas Luthi si imbarca nella curva che immette sul rettilineo del traguardo, cade, la moto scorrazza liberamente in mezzo alla pista e Sergio Gadea centra la Honda RS125 numero 12. Un volo tremendo, con lo spagnolo che è il primo a rialzarsi, e la direzione gara la prima a realizzare di interrompere la contesa a 5 giri dal termine: bandiera rossa e, avendo superato i 2/3 di gara, di conseguenza anche chequered flag. Vittoria per Mika Kallio, Luthi clamoroso secondo, Faubel terzo. Beffa per tutti quelli che, a cominciare da Pasini, pensavano in una gara attendistica. D’altronde queste sono le regole, e rispetto ad altre idiozie, questo per alcuni può essere il male minore.

Classifica 125 cc Motegi 2005

01- Mika Kallio – KTM – 15 giri
02- Thomas Luthi – Honda – + 0.111
03- Hector Faubel – Aprilia – + 1.517
04- Tomoyoshi Koyama – Honda – + 2.349
05- Mattia Pasini – Aprilia – + 2.406
06- Manuel Poggiali – Gilera – + 2.619
07- Sergio Gadea – Aprilia – + 2.761
08- Pablo Nieto – Derbi – + 2.961
09- Alvaro Bautista – Honda – + 3.720
10- Fabrizio Lai – Honda – + 9.326
11- Mike Di Meglio – Honda – + 14.546
12- Aleix Espargaro – Honda – + 14.693
13- Andrea Iannone – Aprilia – + 15.699
14- Toshihisa Kuzuhara – Honda – + 20.833
15- Enrique Jerez – Derbi – + 22.562
16- Raffaele De Rosa – Aprilia – + 24.038
17- Lorenzo Zanetti – Aprilia – + 25.907
18- Joan Olive – Aprilia – + 27.014
19- Manuel Herndandez – Aprilia – + 27.502
20- Alexis Masbou – Honda – + 27.548
21- Imre Toth – Aprilia – + 47.987
22- Hiroaki Kuzuhara – Honda – + 48.337
23- Federico Sandi – Honda – + 48.524
24- Yuki Hamamoto – Honda – + 51.086
25- Takumi Takahashi – Honda – + 53.530
26- Arata Mori – Honda – + 53.610
27- Vincent Braillard – Aprilia – + 54.652
28- Karel Abraham – Aprilia – + 55.454
29- Kazuki Hanafusa – Honda – + 1’03.564
30- Jordi Carchano – Aprilia – a 2 giri

Alessio Piana

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