Welkom – 18.04.2004… da un tifoso di Max

Welkom – 18.04.2004… da un tifoso di MaxWelkom – 18.04.2004… da un tifoso di Max

Gli occhi orientali sono due fessure mentre guardano la pista; oggi non è un giorno qualunque, è in gioco l’onore, la reputazione, una concezione stessa della vita.
Questo il folletto di Tavullia lo sa bene; dal primo posto dello schieramento maschera la tensione salutando la telecamera col suo solito modo simpatico e beffardo.

Poi le visiere si abbassano, e non c’è più posto che per la verità.

Si parte!

I motori accelerano rabbiosamente, le dita dei piloti rilasciano la frizione che imbriglia la collerica potenza che pulsa nel cuore meccanico.
E’ la classe regina, la motoGP, mostri da 240cv.

La Yamaha numero 46 è subito in testa; la Honda numero 3 sbaglia, si intraversa, ma in un paio di curve recupera tutto il terreno perso.
Lo spagnolo dai capelli d’oro, la rivelazione del 2003, tenta di intromettersi, ma viene immediatamente ricacciato dietro: oggi non ci sarà lotta se non tra loro due, il campione incompiuto e il ragazzo che gioca.
Le due moto aggrediscono la pista; si superano a vicenda.
“Stanno girando ad un ritmo da qualifiche” urla lo speaker dal televisore “è incredibile, quanto dureranno le gomme?”
Ma i due non rallentano; ogni stilla di energia, ogni forza mentale, ogni fibra dell’anima, tutto oggi è in gioco, tutto viene dato.
Non c’è mai stato amore tra il 3 e il 46, ma oggi è una giornata particolare; il fenomeno di Tavullia sta correndo per conquistare la sua isola che non c’è, il suo diritto a restare fanciullo, a non essere inquadrato, schedato, umiliato. Non cederà, a qualsiasi costo.

Gli occhi orientali che seguono la corsa si stringono ancora di più; il loro ex pilota, l’indisciplinato, l’impertinente, quello che ha osato sfidarli… casa ci fa al comando del GP? E’ la moto, la marca che conta, non l’uomo.

Per il duo di testa non c’è un attimo di tregua; il ragazzo sulla moto azzurra sente costante, ossessivo, onnipresente il rumore della moto gialla che lo segue. Il gioiello, la moto perfetta, quella ambita, invidiata e maledetta da ogni pilota, ma che lui ha avuto la forza di lasciare. E sente le voci, le accuse, le ingiustizie: “E’ un pazzo”, “un presuntuoso”, “non combinerà niente”, “ha sempre vinto per la moto”…, che fanno più rumore della moto.
Il dolore, quello che lo ha accompagnato nella scelta.
Ma non fa niente.
Oggi è il giorno della verità.

A cinque giri dalla fine la Honda numero 3 va nuovamente in testa; anche il vecchio Max oggi corre per dare uno schiaffo agli ultimi anni di umiliazioni, recriminazioni, rimpianti. Troppe volte si è sentito deriso e sbeffeggiato da quel demonio giallo comparso a rovinargli la vita, troppe volte si è sentito limitato da un mezzo meccanico inferiore rispetto a quello del rivale. Ma oggi le posizioni sono invertite, oggi può vincere.

L’attacco arriva fulmineo a due giri dalla fine: la Yamaha numero 46 è di nuovo al comando.
“Dai, dai bella, che ce la facciamo!” le dice il folletto di Tavullia.
L’amante tradita, la moto che era una sola cosa con lui è alle spalle.

Ma Max non ci sta; anche lui oggi vuole vincere.

“Non è possibile, hanno girato tutta la gara sull’1,33!” i commentatori televisivi non credono ai loro occhi guardando i tempi nei monitor.

E’ l’ultimo giro: il fanciullo vestito di blu parla alla sua moto, la incoraggia, la sprona; il vecchio rivale alle spalle non cede, non vuole, ha dato tutto ciò che aveva, ma trova la forza per un ultimo, disperato, inutile guizzo.

“VALENTINO C’E’, VALENTINO C’E’!!!” urla la Tv “BIAGGI, RECORD DELLA PISTA ALL’ULTIMO GIRO!!!, UNA GARA INCREDIBILE!!!”

Accade in un momento.
Il momento della verità.
Tutta una gara a ritmi infernali, prosciugando ogni energia fisica e mentale.
I due rivali di sempre si ritrovano vicini e le mani si stringono in un saluto che fa bene all’anima.
Torneranno i dissapori della vita, ma il momento in cui si è nudi di fronte all’altro è quello in cui si è dato tutto; ed oggi i due hanno dato tutto, tutto quello che potevano.

Poi gli occhi del Campione si inumidiscono; appoggia la moto al muretto. E piange.

Welkom, 18 Aprile 2004.
Valentino Rossi su Yamaha vince il GP di apertura del campionato mondiale classe MotoGP, battendo con 23 podi consecutivi il record precedente di Giacomo Agostini ed eguagliando il record appartenente a Barry Sheene di quattro vittorie consecutive in quattro inizi di campionato del mondo.
Inoltre diventa il primo pilota ad aver vinto due gare consecutive nella massima cilindrata con due moto diverse.

Resterà una pagina di storia in questo sport. Io c’ero (in televisione, ma c’ero)

Mike1964

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in MotoGP

Lascia un commento

You must be logged in to post a comment Login

Articoli correlati

MotoGP | GP Jerez Sprint Race, Mir: “Gara caotica”MotoGP | GP Jerez Sprint Race, Mir: “Gara caotica”
MotoGP

MotoGP | GP Jerez Sprint Race, Mir: “Gara caotica”

Sul contatto con Marc Marquez: "L’anno scorso ci fu un incidente simile tra me e Quartararo e nella gara successiva ricevetti un doppio long lap penalty."
MotoGP GP Spagna Jerez Repsol Honda – Joan Mir ha chiuso al decimo posto la Sprint Race del Gran Premio