Simoncelli, soccorsi inadeguati secondo un addetto del 118
Le immagini andate in onda ieri a Sepang durante i soccorsi a Marco Simoncelli, hanno rivelato soccorsi inadeguati. Il pilota di Coriano infatti dopo essere stato messo sulla barella (e già qui secondo un addetto del 118 è stato commesso un grave errore) è caduto perchè uno dei soccorritori è inciampato. Ecco a tal proposito una lettera inviata dallo stesso addetto a “Repubblica.it” che di seguito riportiamo. La foto sopra non si riferisce ovviamente all’accaduto, non l’abbiamo messa perchè più di un lettore ci ha pregato di evitare foto “forti”. Per chi però volesse vederla ecco il link.
“In questa terribile giornata per lo sport, volevo portare la vostra attenzione su un particolare in una foto che ho allegato che prova quello che sto per dire. Sono un soccorritore del 118, con attestato di 2° livello da circa 25 anni. Ho notato che Marco viene trasportato su una barella a “cucchiaia”, da alcuni soccorritori, in maniera non adeguata. Innanzitutto, in un incidente del genere, l’autoambulanza doveva entrare in pista e Marco doveva essere assistito secondo il protocollo: il medico valutava la condizione e andava spostato con tutte le cure del caso. Con questo intendo che doveva essere applicato il collare, adagiato su una barella “SPINALE”, immobilizzato con i “CUNEI” in dotazione e “RAGNATO”( mi scuso per chi non capisce quest’ultimo termine) dopo andava caricato sulla barella e di conseguenza sull’ambulanza. Non voglio dire che questo gli avrebbe salvato la vita, non ho la presunzione ne l’autorità per farlo…è probabile che con le lesioni che aveva riportato ogni accorgimento era inutile, comunque ripeto, non sono io a doverlo giudicare, quello che posso affermare con sicurezza è che il metodo che è stato usato per spostare Marco è inadeguato e LESIVO. Personalmente non porterei nemmeno un sacco di patate a quel modo.
Sarebbe opportuno che l’organizzazione dei soccorsi nelle corse fosse un attimo riguardata.
Con questo non voglio alimentare inutili polemiche, ma far riflettere per il futuro che non vengano commessi simili errori. Un soccorso fatto ad un traumatizzato in quel modo, può aggravare gravemente le condizioni fisiche procurandogli la paralisi o perfino la morte . Fabio Venturi.”
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purtroppo si… ero alla grandstand a sepang proprio davanti al luogo dell`incidente, e non posso che confermare la scivolata del barelliere e la caduta della barella che trasportava il povero marco verso l`ambulanza. sopra c`era un elicottero che riprendeva tutto quindi immagino che il video sia a disposizione di unicini e degli addetti ai soccorsi…mi e` sembrato strano che con tre elicotteri a disposizione l` abbiano trasportato in ambulanza… non conosco le procedure… al momento l ho interpretato come il segno che potesse non essere cosi grave come sembrava…comunque riviste le immagini sembra proprio che nulla potesse essere fatto… riposa in pace supermitico sic… ci hai insegnato che per restare nel cuore di cosi tante persone basta un semplice sorriso…
Condivido al 100% il tuo pensiero, possibile che nessuno abbia visto una cosa del genere? Indignarsi è dire poco, non ho parole! Ciao grande CAMPIONE.
ti pareva! ecco che nascono i santoni della se se e se, in qualita non di soccorritore ma di medico del 118 vorrei rispondere al soccorritore di 25 anni di servizio. questo signore penso sia un conglomerato di teoria. Sicuramente credo non abbia mai soccorso un grave incidente del genere, non deve dare lezioni di comportamento ci bastano le immagini e le favole dei 20 minuti dopo, il povero marco purtroppo e’ deceduto sul colpo basta vedere l’effetto bambola di pezza. Un dramma una tragedia, basta commenti superflui e senza senso.
io penso che ognuno è libero di dire e pensare quello che vuole forse per rabbia forse per pensare che una speranza poteva ancora esserci…anch’io quando ho visto l’incidente ho subito pensato che per lui non c’era più nulla da fare… ma come soccoritore so che in certi incidenti gravi si manda a quel paese il protocollo e si esegue il carica e vai ma almeno il cinghiaccio giusto per non farlo finire per terra come se fosse un oggetto o almeno soccorrerlo prima di togliere le moto dalla strada giusto per portare un po’ di rispetto a quel povero ragazzo ormai in fin di vita,quel ragazzo solare e pieno di vita!!! ti ricorderemo tutti così!!! R.I.P. sic!!!
@ Vincenzo:
Sinceramente se mi dovesse capitare qualcosa spero di trovare sulla mia strada una persona come Fabio piuttosto che lei che fa diagnosi solo dalle immagini.
Cosa vuol dire che avendo fatto l’effetto bambola di pezza praticamente anche se contro le regole più elementari si poteva portare via in quel modo ??? ma stiamo scherzando !! un paziente prima lo stabilizzi o perlomeno cerchi di farlo e poi lo muovi. La corsa era stata fermata immediatamente quindi non c’era neanche il pericolo moto in arrivo !!
Bravo complimenti !!!
Il video c’è purtroppo ed è di pubblico dominio:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4rbQCjh2hyI
Non sarebbe cambiato nulla, il pilota è certamente deceduto sul colpo, ma non credo che sia bello essere soccorsi in questa maniera e sopratutto vedo lo stesso identico episodio accaduto con Tomizawa nel 2010. Cose del genere non dovrebbero mai capitare.
Il commento del signor Fabio Venturi, l’addetto al 118, che è stato qui riportato mi sembra assolutamente centrato, argomentato e circostanziato. Nessuno, tanto meno dei barellieri malesi, possono sapere se c’è ancora vita in un corpo seppure così martoriato, oppure se si possa riportare vita attraverso sofisticatissime e modernissime tecniche di rianimazione.
Mai dire mai.
Pertanto, fino ad allora, il minimissimo che si possa (e si DEVE) fare per un caso come quello di Simoncelli è di utilizzare una procedura che già a monte deve essere riconosciuta come standard e che preveda una barella “SPINALE”, l’immobilizzazione con i “CUNEI” e il paziente “RAGNATO” come giustamente dice Venturi.
Non c’entra assolutamente nulla il fatto che il povero Marco potesse essere già morto o meno: il suo incidente rientra in una casistica e per quella casistica DEVE esistere una procedura a livello Internazionale che preveda quanto sopra; per il semplice fatto che l’infortunato potrebbe avere ancora un debolissimo afflato di vita nel proprio corpo e una “botta” come quella che prende la barella che cade di mano ai lettighieri malesi potrebbe essere maledettamente e tragicamente fatale.
Resti nel nostro cuore Sic!
spero davvero che Vincenzo non sia un vero medico.
Le critiche costruttive servono appunto a “evitare” queste situazioni, il fatto di ricordare come si stabilizza con collare e spinale un pz non può che servire a chi non lo sa.
Anche io penso che in questo caso nulla potesse essere fatto, ma vedere il padre correre incontro a suo figlio e vedere che i barellieri fan cadere la barella, beh, fatemelo dire, alquanto increscioso.
In questo caso purtroppo non c’era nulla da fare ma se ci fosse stato un altro caso quella “scivolata” al trasportato poteva costare cara! Un ferito prima di trasportarlo deve essere messo in sicurezza, bloccato, proprio per evitare ulteriori lesioni.
Una cosa così rischia di paralizzare un cristiano! Non parlo per sentito dire, ma perchè ho dei corsi sulle spalle.
Dal mio punto di vista i primi soccorsi son stati indecenti!
Purtroppo abbiamo dovuto assistere un’altra volta ad un soccorso VERGOGNOSO!!era già successo per Tomizawa a Misano e adesso di nuovo!!…e non voglio sentire chi dice che è morto sul colpo!!!
Io sono un Rianimatore e quando il paziente è morto lo decidiamo noi dopo mille fatiche e tentativi…non lasciandolo 5-7 minuti senza trattamento…il paziente era in arresto cardiaco?..bene chi lo ha massaggiato??
e il medico rianimatore dove era???
Cosi’ non ci siamo!! fosse stato mio figlio ora sarei dai Carabinieri a denunciare tutti!
@ Walter Belcio – Io non sono un medico e quindo parlo da “esterno”.. condivido quello che dici nella prima parte ma non è vero che non è stato fatto il massaggio cardiaco… c’hanno provato per 45 minuti….
alessio si si siamo d’accordo che una volta entrato nel centro medico ha ricevuto le cure del caso…per tutto il tempo necessario….ma il tempo perso nei primi minuti dopo l’incidente è terribilmente grave!!
Se vi ricordate il soccorso a Senna molti anni fa..fu intubato 4 minuti dopo l’impatto…così deve essere…bisognava intervenire in pista..stabilizzarlo iniziare immediatamente le manovre rianimatorie e poi spostarsi in ambulanza con rianimazione in corso!..mi spiace ma da esperto condanno tutta la vicenda!
@ Walter Belcio – Ora ho capito…… grazie per le spiegazioni….
VINCENZO, se disgraziatamente sei un dottore o fai qualsiasi altro tipo di professione che va ad incidere nella vita altrui in qualche maniera, per l’amor del cielo RITIRATI. Pessimo intervento.
Salve sono un soccorritore anch’io e quello che si vede è veramente vergognoso! E non torniamo sull’assurda diatriba dei differenti tipi di protocollo che ci debbano essere all’interno di una pista con quelli che pratichiamo sulla strada. Le condizioni di sicurezza in questo caso c’erano, la gara era stata sospesa e fin da subito quindi qualcuno si era reso conto della gravità dell’evento. A quel punto cosa costava mandare sull’obittivo un equipe avanzata, che avrebbe fatto fin da subito quello che c’era da fare (immobilizzazione cervicale, intubazione e rianimazione). Perchè vedere queste cose è inammissibile; e a dirlo dovrebbero essere gli stessi piloti e rifiutarsi anche di correre fino a che non gli siano garntite queste sicurezze. Ne girano tanti di soldi in circuiti del genere tuteliamo questi eroi su due ruote e pretendiamo che oltre che alla clinica mobile possano avere un soccorso adeguato anche in pista!
Primo un grande abbraccio al mitico supersic che possa correre così veloce tra le nuvole e stare davanti a tutti i miti del passato….
Non sono ne medico ne infermiere ma mi permetto di fare una riflessione perchè a mio modesto parere i soccorsi NON SONO STATI all’altezza della situazione.
E’ rimasto atterra diversi minuti senza ricevere cure, e senza tentare nemmeno la rianimazione….
E’ stato trasportato come un sacco di patate….
E’ caduto dalla barella….
Non è stato ne ragnato(penso si dica così) ne applicato il collare (se era possibile date le fratture)
L’ambulanza ha tagliato nell’erba ?????(ma non c’era un altra via di fuga??
Non so se questo è il modo di soccorrere un caso del genere.
Sic sempre nel cuore
Voglio rispondere a tutti voi,siate realisti e meno saccenti su un episodio alquanto sconcertante e tragico,il cosiddetto se fossi io avrei fatto un minimo di regole non vale perche cosi si evidenzia un bigottismo di cui noi italiani saccenti siamo maestri,credo miglior insegnamento per tutti e stato il papa di marco a lui e la famiglia le più sincere condoglianze,ma ai bigotti e saccenti un augurio di continuare il proprio lavoro, se lo sanno fare
Polemiche inutili e sterili. Mi dispiace veramente delle inesattezze e delle spannometriche opinioni senza cognizione di causa, a partire da quelle scatenate da chi, senza titolo (il signor Fabio Venturi che ha scritto la vergognosa lettera a la Repubblica), si spaccia per “soccorritore 118” quando invece è un volontario o dipendente di una ANPAs, Croce Rossa o Misercordia, quindi senza titoli per poter parlare di soccorso. Mi dispiace anche per Walter Belcio, “Rianimatore”, che non sa che è assolutamente inutile qualsiasi tentativo di rianimazione su chi, vittima di un trauma ad elevata energia cinetica, venga rinvenuto già privo dei parametri vitali; e per quanto rigurada Ayrton Senna non è mai stato intubato, ma si è “provato” ad effettuare una tracheotomia purtroppo inutile.
Mi dispiace soprattutto per i genitori, parenti ed amici del Centauro che devono assistere a questo scempio: vi abbraccio.
Che bello sentire spocchioserie tali da indurre a riflettere su una cosa!, chi è il Sig Venturi Fabio? uno che solo spocchio puo’ fare senza il titolo di merito sul caso innescando una polemica su un tragico evento che a dir poco inaspettato e incredibile. vorrei chiedere se una minima conoscenza questo signore tiene sulla procedura di immobilizzazione del malato politraumatizzato! forse prima di averlo stabilizzato puo’ essere nella sua testa non conosce la procedura o il concetto dei parametri vitali. Si vergogni e abbia rispetto Sig Venturi e altri acconiti.
cavolo ragazzi basta con queste cazzate marco e’ marco e’ morto sul colpo lo stesso padre lo ha detto avoglia voi a parlare di barelle di ragni di cazzi m*rda fritta ecco di cosa state parlando
Che sia morto sul colpo ci può stare anche se non era vero, e per stabilirlo PRIMA devono fare i dovuti accertamenti e non guardando uno schermo come il super dottore Vincenzo. A proposito caro Vincenzo io il mio lavoro lo so fare, fornitore ufficiale Ferrari e di quasi tutte le altre scuderie F1 comprese Ducati sia MotoGP che Superbike…..
In quanto a lei non ho parole !!!
Il papà di Marco purtroppo se ne renderà conto quando Marco non sarà più a casa, come detto anche da lui e per esserci passato personalmente.
Guarderà e riguarderà le immagini senza capire il perchè di una cosa così assurda e si renderà conto che dopo la caduta è rimasto li per alcuni minuti, ma per fortuna c’erano i soccorritori “validi e competenti” sul cosa fare. Magari si batterà per avere in pista gente esperta che non possa danneggiare ulteriormente un pilota in gravi condizioni.
Il commento di Stefano è quello più corretto. La procedura di soccorso in tali casi prevede anzitutto la valutazione della presenza dei segni vitali in sicurezza e in caso di assenza di segni vitali l’immobilizzazione cervicale con un semplice collare cervicale oppure un’immobilizzazione manuale di uno dei soccorritori (non un’immobilizzazione completa della colonna subito in quanto è prioritario ripristinare le funzioni vitali e ragnando si perderebbero minuti preziosi!!!) e immediatamente occorre iniziare la rianimazione cardio-polmonare. Considerato che la gara era sospesa, era possibile effettuare le manovre in loco (perlomeno a margine della pista) con un equipe avanzata.
Qualcuno sta perdendo forse il filo del discorso, nessuno penso voglia fare il saccente o quantomeno sbandierare le proprie conoscenze da soccorritore e quant’altro. Rifocalizziamoci sul problema e rendiamo costruttiva la Ns. discussione, operiamo affinchè episodi del genere non abbiano a ripetersi e mettiamo in discussione l’attuale protocollo che sussiste all’interno dei circuiti in gare “internazionali”, solo così aiteremo il babbo di marco che potrebbe davvero farsi portavoce di questa battaglia per tutelare chi ogni domenica mette a repentaglio la propria vita e ha diritto a essere soccorso nella maniera adeguata.
Bravo Stefano, abbiamo lo stesso nome qualcosa vorrà dire :-)
Da adesso in avanti metterò 1 dopo Stefano così da non confondere le risposte.
Lo Stefano prima della Manu ero io….
indipendentemente dal fatto è morto sul colpo o meno resta il fatto che nell’altra classe regina che corre su questo circuito la f1 i soccorsi sono a di poco immediati… il medico ha una safety car che lo porta immediatamente sul luogo dell’incidente e lì decide cosa fare non si carica su una barella così per sport dopo essersi presi cura delle moto… il fatto è che bisogna spendere di più nella sicurezza… che purtroppo non credo che possa arrivare ai livelli della f1 per motivi puramente tecnici e tecnologici ma penso che apprestare una vettura mmedica che possa partire entro 5 secondi dall’incidente ed arrivare entro 1 minuto si possa fare poi magari il sic ci avrebbe lasciato comunque ma le cure devono essere date immediatamente non al centro medico 7 o più minuti dopo… e se proprio si vuole parlare di costi che sono così cari ai manager (come se la vita avesse un prezzo) non sarebbe nemmeno un costo esorbitante.
Salve a tutti…Qualcuno ha centrato in pieno il senso della mia lettera a Repubblica. Migliorare i soccorsi per la sicurezza dei piloti era proprio quello che volevo che emergesse dalle discussioni. Chiuso il capitolo di Marco bisogna pensare al futuro. I protocolli medici dicono che bisogna stabilizzare il paziente sul posto, fermo restando che se un pilota riporta un grave lesione alla colonna vertebrale un trasporto fatto come nell’incidente di Marco e di Tomizawa, lo può costrigere sulla sedia a rotelle a vita se non peggio.
Per questo condivido in pieno il commento di Stefano, possiamo evitare che un domani uno sfortunato pilota riporti gravi lesioni causate da un soccorso fatto male!
Basterebbe (forse) fare come in Formula 1, nel senso che mi sembrano più competenti e attrezzati. In questi anni nelle moto se non ci fosse Il Dr Costa non oso immaginare cosa sarebbe successo, poi che i dottori delle piste siano bravi non so, certo è che come macchina medica e addetti sul posto, c’è un abisso.
morto prima o no i soccorsi vanno fatti con competenza e non da improvvisati punto e fine .
non puoi essere soccorso da incompetenti.
se l’incidente era di entità minore magari una lesione alla colonna vertebrale con perdita dei sensi chi andava a ringraziare se gliela rompevano del tutto ??????
per carita meglio vivo che morto però…..
nulla è banale con la vita …
mia moglie ha fatto un frontale in auto ….femore rotto e….chi lo sapeva cosa…..per fortuna nessuno l’ha toccata e hanno chiamato l’ambulanza .
e basta .
lora hanno fatto quello che doveva andare fatto prima cosa il collare poi il resto….
questo non fà ritornare in vita sic ….però sarebbe meglio non fosse successo quello che abbiamo visto
Premetto che sono convinto che il povero Marco sia morto sul colpo, da quell’immagine di Marco immobile riverso sulla pista ho subito pensato a qualcosa di gravità assoluta, ma poi si cerca sempre di sperare.
Detto questo sono anche convinto che i soccorsi siano stati quanto meno inadeguati; in casi come questi è anche una lotta contro il tempo.
Ho delle piccolissime basi anch’io avendo l’attestato di un corso di “primo soccorso”. Ebbene alla luce di tutto ciò , son pienamente d’accordo con chi sostiene che serviva un immediato intervento sul posto per tentare la rianomazione. Se c’era una sola speranza di salvare Sic ( ammesso fosse possibile farlo) è stata gettata al vento.
Il DOVERE di un medico, infermiere o soccorritore che sia, è quello di provarci fino alla fine, anche se la situazione è più che disperata, e deve farlo da persona competente e agire facendo le scelte migliori a seconda del caso che si presenta ( e deve farlo rapidamente).
A Sepang, a mio modestissimo parere, non sono state fatte le scelte migliori, a prescindere da quale sarebbe stato poi l’esito finale.
Ciao a tutti
Ugo
Al mitico sic che resterà sempre nei nostri cuori.
Non voglio polemizzare e tanto meno fare il saccente in una situazione tragica, ma credo fortemente che criticare in maniera costruttiva sia il modo giusto per stendere le basi di un miglioramento. Mi rivolgo agli organizzatori di questi eventi che dovrebbero pretendere una macchina dei soccorsi adeguata al rischio che i nostri piloti corrono.
Partiamo dal presupposto che esistono due tipi di approccio ad uno scenario simile, uno è lo “scoop and run” e l’altro è lo “stay and play”
Il primo si applica quando ci sono criteri situazionali lo impongono quali rischi evolutivi tali da giustificare il carica e fuggi. il secondo si applica in tutti i traumi del genere, cioè si sta sul posto e si stabilizza il paziente. Nel caso di Marco è stato fatto il primo fra l’altro in maniera del tutto inadeguata sotto gli occhi del mondo intero, non vi erano dei rischi evolutivi quindi il soccorso andava fatto sul posto sulla pista. Marco era da rianimare per una serie di motivi clinici che nn sto qui ad elencare, senza perdere minuti preziosi, sarebbe morto lo stesso che sia chiaro ; ma forse e sottolineo forse avrebbero dato a sic la possibilità di fare ancora del bene donando i suoi organi. Riflettiamo su questo senza polemiche.
Riposa in pace Marco