SBK| Intervista esclusiva a Chaz Davies, “motivato e determinato per la prossima stagione”

Tissot ci ha ospitati insieme al pilota gallese della Ducati a EICMA

SBK| Intervista esclusiva a Chaz Davies, “motivato e determinato per la prossima stagione”SBK| Intervista esclusiva a Chaz Davies, “motivato e determinato per la prossima stagione”

Con il suggestivo round in notturna a Losail, in Qatar, è calato il sipario sulla stagione 2017 del Campionato Mondiale delle derivate di serie, un’annata in cui nonostante alcuni cambiamenti al regolamento, come le posizione di Gara2 dipese dal risultato della prima, non c’è stata però praticamente lotta per il titolo.
Jonathan Rea ha dominato con Kawasaki mentre i suoi avversari l’hanno inseguito invano.

Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Chaz Davies, pilota dell’Aruba Racing Team Ducati, ospiti di Tissot presso il paddock show allestito in occasione di EICMA, l’esposizione di ciclo e motociclo che si è tenuta a Milano dal 9 al 12 novembre.
La storica casa svizzera dei orologi ad alta precisione e alte prestazioni, è timekeeper ufficiale dal 2011 del WorldSbk e dal 2000 della MotoGP.

Tissot è quindi un partner storico dei massimi campionati di velocità con cui condivide la ricerca costante delle performance più elevate e la voglia di migliorarsi superando i propri limiti, oltre a valori quali la costanza, la precisione e la determinazione.

Chaz Davies è un pilota che rispecchia bene mission e vision di Tissot: quest’anno ha lottato fino all’ultima gara con Tom Sykes per il secondo posto in campionato, cercando di portare sempre la Ducati nelle posizioni che le competono.

Chaz, la stagione è finita e sei riuscito a ottenere il secondo posto in campionato. In gennaio però le aspettative erano diverse. Cosa ci puoi raccontare?

“Queste sono le gare, ogni stagione è diversa. Dal mio punto di vista bisogna sempre dare il 100% e se poi non è abbastanza, non è abbastanza tutto qui. Abbiamo avuto qualche difficoltà nel corso dell’anno e sicuramente le aspettative erano diverse: speravano di vincere il Campionato ma alla fine a causa di qualche difficoltà abbiamo perso molto punti. Penso che comunque abbiamo fatto un buon lavoro a finire al secondo posto. Alla fine sono contento, anche se è vero che è solo il secondo posto e che nei mie piani volevo combattere fino alla fine. Ci riproverò il prossimo anno”.

E’ stato a Misano che hai capito che non avresti lottato per il titolo fino in fondo?

“Si probabilmente a Misano. Abbiamo avuto quell’incidente e non abbiamo raccolto nemmeno un punto in due gare. Già prima di Misano il gap stava crescendo, ma dopo è diventato molto consistente. Si, è stato a Misano che ho capito che non avrei potuto spingere fino alla fine per vincere il Campionato. Era difficile ma ci ho provato”.

Lo scorso anno sei finito terzo in classifica ma con una sequenza incredibile di vittorie dopo la pausa estiva. Meglio quest’anno con il secondo posto o lo scorso? Anche da un punto vista psicologico.

“E’ difficile da dire: ci sono stati dei momenti in cui ero più contento quest’anno e altri in cui, nello stesso momento, lo ero di più lo scorso anno, dove la moto era davvero competitiva e infatti abbiamo vinto parecchie gare alla fine. Sono comunque contento anche di molte gare quest’anno anche se penso che evidentemente non abbiamo fatto i passi avanti necessari nello sviluppo. Abbiamo perso qualcosa, mi è mancato un pezzo finale di puzzle per poter combattere per il Campionato. Sono orgoglioso di alcune gare quest’anno ma è evidente che abbiamo perso qualche cosa nello sviluppo”.

Sei stato protagonista della Ducati World Premiere dove hai presentato la nuova Panigale 959 Corse e hai visto da vicino la Panigale V4 Special: sei ottimista per il futuro?

“Si, è un grande cambiamento per Ducati: abbiamo la Panigale 959 Corse, che ovviamente non useremo nelle gare ma è una moto bellissima da strada, che ha una grande potenza su strada e in pista. Penso che abbia un buon bilanciamento tra potenza e agilità su strada. E poi ovviamente c’è la Panigale V4 Speciale e V4S: due moto fantastiche che rappresentano un grande cambiamento per il futuro di Ducati, con il passaggio dal 2 al 4 cilindri. Penso sia uno step che doveva fare: per me è entusiasmante e spero di lavorarci il prima possibile dato che speriamo nei prossimi mesi di poter avere una versione speciale per le gare di Superbike. Da quello che ho sentito, per la Panigale Speciale in particolare, e che lo letto nelle statistiche, ha una potenza incredibile! Hanno creato una vera “bestia”! In Ducati hai sia la bellezza estetica che la potenza. Penso che questo sia un periodo eccitante per Ducati e per me come pilota Ducati, dato che inizierà lo sviluppo di questa moto”.

Quali sono le tue previsioni per il prossimo anno in considerazione del nuovo regolamento WorldSuperbike?

“Si, il prossimo anno avremo tanti cambiamenti nel regolamento Worldsbk, onestamente è difficile dire adesso quali effetti avranno sulle gare o sul Campionato. Le regole saranno molto diverse e potrebbe accadere di tutto, è tutto aperto. Penso che intorno a Phillip Island capiremo il livello: quello che è importante per noi è studiare le nuove regole ora che abbiamo il 100% del nostro pacchetto per il prossimo anno, ed è quello che voglio fare nei prossimi mesi. Voglio provare a definire i particolari, a migliorare la moto alla luce delle nuove regole, ma anche in generale per provare a fare qualche passo in avanti e arrivare motivati alla nuova stagione. Sono carico e determinato per la prossima stagione, perchè alla fine di questa abbiamo fatto bene e il prossimo anno ci si aspetta di continuare così. Le cose cambiano: i rivali fanno passi in avanti per reagire al 2017 e anche noi dobbiamo fare cosi, per migliorare, e sono sicuro che possiamo farlo”.

Oggi siamo ospiti di Tissot, timekeeper ufficiale WorldSbk e MotoGP: in un futuro ti vedi in MotoGP?

“Tutti mi fanno questa domanda! Ovviamente come pilota vuoi metterti alla prova sempre, ma nello stesso tempo la Superbike è un campionato fantastico, per me è come un campionato di casa. Ci sono persone fantastiche, ho un grande supporto da Aruba e da Ducati: per me lasciare questa situazione solo per andare nella top class non è abbastanza, non è interessante. Non voglio correre dove mi sento un numero e qui mi sento molto competitivo. Io corro per guidare la moto migliore, per lavorare con i migliori ingegneri, per aver l’opportunità di vincere gare: potrebbe succedere di andare in MotoGP, ma dovrei stare molto attento che sia la scelta più corretta per la mia carriera. Realisticamente sono al top in Superbike, posso vincere gare e campionato, in MotoGP ci sarebbe molto da imparare, molte cose diverse da considerare: dovrebbe essere la situazione perfetta perchè ci possa davvero pensare. Mai dire mai però! Un pilota vuole sempre superarsi e mettersi alla prova: io sono competitivo e sicuramente vorrei essere in pista con Marc Marquez, con Valentino e il Dovi, per vedere la differenza, vedere cosa posso imparare per migliorare. Per il momento mi concentro sul Campionato Superbike e vediamo cosa succede”.

Se dovessi descrivere la tua professione in poche parole, quali useresti?

Surreale, da sogno, è probabilmente una delle prime parole che userei. Da giovane sognavo di fare questo questo lavoro, oggi è anche difficile per me chiamarlo lavoro perchè è un piacere. E’surreale essere in questa posizione, guidare per il team Ducati. Sono cresciuto guardando Bayliss, Fogarty, tutti questi piloti e mi sembravano irraggiungibili come livello. Invece 15 anni dopo sono qui e spero che tanti ragazzi giovani guardino me, Jhonny, Marco e Tom nella stessa maniera. Quindi la prima parola è surreale, la seconda è eccitante perchè non è un lavoro normale: ha rischi ma ha anche onori, ed è un grande cosa riuscire a bilanciare questi due aspetti nella vita. Hai onori ma devi anche prenderti dei rischi ed è un bel modo di vivere perchè è una esperienza di vita completamente diversa. Quando mi sveglio la mattina ho una grande motivazione, una grande determinazione per andare in pista e spingere sempre di più, oltre i miei limiti: per me questa è la vita normale, ma so che per altre persone non lo è. Penso proprio che surreale e eccitante siano le parole giuste”.

In quanto pilota ti misuri costantemente con il tempo: com’è il tuo rapporto con il tempo nella tua quotidianità?

“Non molto buono a essere sinceri! Non sono un ottimo cronometro come Tissot! Il mio vicino di casa, che è anche un mio rivale, Leon Camier, di solito mi tiene il tempo perchè se decidiamo di andare al ristorante alle 19, io di solito sono là alle 19:30! Non sono bravo e preciso come un cronometro. Non amo molto le sveglie, di solito mi sveglio quando mi sveglio. Devo migliorare questo aspetto della mia vita, ma sfortunatamente non sono molto bravo. Forse adesso che ho un bell’orologio (Tissot, ndr) cambierò!”.

Se volete vedere il video dell’intervista cliccate qui

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