Rossi è il signore delle moto Nessuno mai bravo come lui

IL TRIONFO NEL GP D’AUSTRALIA DAVANTI A BIAGGI HA CONSEGNATO IL TROFEO IRIDATO DELLA 500 AL PESARESE CON DUE GARE D’ANTICIPO

Di ENRICO BIONDI

Adesso è veramente il più bravo di tutti. Valentino Rossi ha conquistato ieri sul circuito di Phillip Island, in Australia, il suo terzo titolo mondiale. Il primo e ultimo nella classe regina, la 500, che a fine stagione lascerà il posto al neonato campionato MotoGP (entreranno in scena i propulsori a quattro tempi). Un trionfo annunciato, frutto di una superiorità cha ha lasciato tutti di stucco. I numero sono da record: Rossi è il terzo pilota al mondo a vincere un mondiale in tutte e tre le cilindrate, l’unico italiano. Va a far compagnia a due mostri sacri come Mike Hailwood e Phil Read, con la differenza che il pesarese è il più giovane in assoluto, avendo appena 22 anni. Non è tutto: ha inanellato in totale nove vittorie quest’anno (e tutto fa pensare che Valentino continuerà di questo passo anche nei prossimi due appuntamenti), che fanno salire a 37 i successi totali in carriera (su 90 gp disputati). In un colpo solo ha raggiunto Biaggi ed ora è, a pari merito con il romano, il terzo italiano di sempre, alle spalle di Agostini e Ubbiali. Il motociclismo raramente emette verdetti fasulli: ha vinto Valentino non solo perchè disponeva di un grande mezzo (la Honda), ma soprattutto perchè è stato il migliore in assoluto, dimostrando una maturità fuori dal comune. Suo grande merito è stato soprattutto saper «leggere» ogni gara alla perfezione, riuscendo a scegliere i tempi dell’attacco e piegando sul ritmo la resistenza degli avversari. Dove non arrivava la sua Honda è arrivato lui, mettendo pressione agli avversari e costringendoli all’errore: sempre con il sorriso, sospinto dalla grande arte di sdrammatizzare. Negli anni passati era toccato a Capirossi nella 250, adesso la vittima di turno ha un nome illustre, Max Biaggi, alle prese con i mille problemi della sua Yamaha. Ieri pomeriggio il romano sorrideva a denti stretti: un brutto colpo per lui, battuto proprio da quel dispettoso ragazzino che ha osato andare tanto più veloce di lui.

Fonte:Lastampa.it

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