Preview Sepang – Il punto

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Non è proprio il “Giro del mondo in ottanta giorni” ma poco ci manca. In circa 47 giorni i piloti della MotoGP percorreranno più o meno 55.00 chilometri passando per cinque continenti e, diversamente dai protagonisti del famoso romanzo, non lo faranno per scommessa. Sono tutti impegnati nell’epico viaggio per potersi cimentare in una delle arene più dure ed impegnative di un campionato del mondo, ed in tutto questo il viaggiare è solo un modesto inconveniente. Più di cinquantamila chilometri sono necessari per gareggiare in Giappone, Qatar, Malesia, Australia e Spagna. Non esattamente una vacanza full optional.

E’ già abbastanza impegnativo affrontare questi cinque eventi lavorando nelle varie sale stampa o nelle postazioni TV rese confortevoli dall’aria condizionata, ma per i piloti che devono vedersela con prove libere, prove ufficiali e gare sotto il sole e con un alto grado di umidità, portandosi dietro gli strascichi del jet leg, è davvero dura. Un medico che individuasse una cura immediata per il jet leg diverrebbe milionario. Forse mettersi a girare in pista a più di 300 chilometri all’ora potrebbe essere la ricetta. Almeno per i piloti sembra funzionare.

Di solito ci si sveglia in piena notte, si ha fame ad ore assurde e si ha sempre bisogno di andare al bagno appena il sonno è finalmente arrivato, dopo ore passate a fissare il soffitto e l’orologio. Tutto questo serve a prepararsi alla gara. La star del team Camel Honda, Max Biaggi, ha girato il mondo per dodici anni nel suo cammino verso quattro titoli mondiali e 42 vittorie di GP. L’italiano considera il jet leg un prezzo da pagare per passare da un continente all’altro ma lavora duro per ridurre al minimo il disagio.

“Durante queste cinque gare la prima cosa con cui hai a che fare è il jet leg, “Ha spiegato Biaggi prima delle prove ufficiali del Camel GP del Giappone. “Di solito cerco di sopperire a questo disagio facendo un allenamento leggero, tipo un giro di pista di corsa a piedi o una breve sessione in palestra prima dell’inizio delle prove”. Una volta entrati nella familiare routine del fine settimana della gara restano poche energie, e di sicuro poco tempo pensare al jet leg. “Cerco di non addormentarmi nel bel mezzo della giornata,” continua scherzando Biaggi. “Ma appena cominciano le riunioni tecniche, le prove e le interviste, ci pensano concentrazione e adrenalina a tenerti sveglio. Potete esserne certi, in un paio di giorni sto bene”.

Talvolta tuttavia non è così. “In qualche occasione ho avuto difficoltà a dormire la notte e sono rimasto sveglio fino all’alba. In questo caso non puoi fare nulla e devi rassegnarti ad alzarti anche se hai dormito solo un paio d’ore. Nessuno ti aspetta quando scatta il verde alle 10.00 di mattina”. Essere in forma è comunque vitale. I successi di Biaggi gli permettono di viaggiare in prima classe anche se lui non tocca nemmeno gli alcolici serviti in tale lussuose circostanze. Anche la dieta è importante e alle sue regole l’ex campione del mondo si attiene scrupolosamente con grande forza di volontà. “Seguo una dieta leggera evitando il classico cibo “spazzatura”, come faccio a casa del resto.

Non bevo alcool e cerco di praticare sempre attività fisica prima dell’inizio delle prove”. Le gare oltreoceano significano anche che i piloti devono rinunciare ai motorhome che fanno loro da casa durante le gare europee. Biaggi anche in questo caso sceglie con attenzione i suoi hotel. “Scelgo sempre gli alberghi più vicini ai circuiti, ed il mio fisioterapista sta sempre con me”, ha spiegato. “Questo mi rende le cose più facili dato che è lui che mi sveglia la mattina, cura la mia alimentazione e mi aiuta a non fare troppo tardi se per caso mi attardo nei box a sera inoltrata”. Il circus della MotoGP è davvero enorme, con quasi un migliaio di persone che si sposta da un paese all’altro.

E’ un ambiente amichevole e vivace ma, come Biaggi puntualizza, non concede molte occasioni di relax. “Ci sono momenti in cui ti puoi riposare ma non si tratta di vero e proprio relax. Si viaggia per il mondo tutti insieme e le relazioni tra tutti noi sono senza dubbio amichevoli dato che ci si conosce benissimo, ma l’ambiente resta un ambiente di lavoro”. Il prossimo anno il calendario prevede la Cina e l’America tra i 17 appuntamenti del campionato del mondo, e questo significa ancora meno riposo nella continua ricerca per la cura del jet leg, quella che non preveda l’uso di alcool quanto meno.

Camel Honda

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