Non solo ombrelline #2 – La moto-passione di Lilli

Non solo ombrelline #2 – La moto-passione di LilliNon solo ombrelline #2 – La moto-passione di Lilli

In principio fui solamente curiosa. Immoralmente inesperta. Vogliate scusarmi… ero. Davvero. Molto. Piccola. Sette, otto anni, forse. Ricordo di essere entrata in camera di Chiara. Lei non c’era. Già più di quindici anni fa la curiosità aveva impossessato corpo e anima e pensiero e parola. Sono sempre stata desiderosa di capire, imparare, trovare. La differenza di età tra me e lei, tra me e Daniela, tra me e mia madre, tra me e mio padre mi portava a questo. A cercare. Dappertutto. Da qui anche la mia predisposizione all’utilizzo dell’elenco telefonico e all’inventare luoghi e persone.. E all’avere animate discussioni con il mio gatto. E la mia coniglia. Da qui il mio essere.. Diversa. Ricordo di essermi seduta sul suo letto. Di aver fatto anche qualche capriola.. Una. Poi mi son fermata. Ho capito che lo sbattere la testa contro la mensola in ferro battuto non è af/fat/to piacevole.

E ricordo lui. Sulla sua honda, tutto divertito mentre io bestemmiavo al maligno ripiano. Ricordo anche d’averlo insultato.. Non c’era nulla di divertente.. E poi scusa chi sei?! Appiccicato lì sulla porta.. Arrogante. Accanto a nick kamen. Loris Capirossi.. Classe centoventicinque.. Millenovecentonovanta. E chi è Loris Capirossi?!

Avere due sorelle più grandi, fidatevi, allena. Insegna anche ad apprezzare l’altro sesso. I maschietti. Che prima appaiono infantili e poco interessanti, poi, tutto d’un tratto, meravigliosamente infantili e splendidamente imprudenti. E quel Loris, al tempo era completamente estraneo al mio mondo.. E quindi non lo considerai. Nemmeno le scritte in indelebile nero sul diario di Chiara non mi dicevano niente.. Wayne.. Luca sei figo.. Schwantz.. M.. Bo. Più tardi si aggiunse anche un certo Max Biaggi.. Ma ricordo che questo Loris.. La faceva impazzire. Mia sorella. Io avevo altro a cui pensare.

..avevo. Passato. La notte. Sveglia. Era estate. Ed era domenica.. Diciotto agosto. Millenovecentonovantasei. Avevo quattordici anni. (O quindici?) E si stava al bar, al lele.. Erano tutti lì all’una, dopo pranzo, la domenica. Ero seduta al tavolino tra il frigo dei gelati e il bancone e osservavo le moto parcheggiate fuori. Schierate. Brillanti. Silenziose. E per un attimo ho come avuto l’impressione che si stessero parlando. Osservavo la bionda tedesca con la tuta della dainese bianca e rossa e blu. Ricordo di averla vista accarezzare la sua aprilia, con il palmo della mano rivolta verso l’alto, quasi come volesse evitare che le impronte digitali potessero. In qualche modo. Sporcarla. Ricordo di aver sorriso nel vederla correre via.. E ricordo loro, quelli che stavano davanti alla tv tutto il pomeriggio con la loro birra sempre fresca, quelli che urlavano e si agitavano e piangevano e ridevano davanti alla tv. Tutto il pomeriggio. Ora.. Non so come sia andata precisamente, fatto sta che prestai attenzione allo schermo al plasma: on board Valentino Rossi.

E rimasi lì. Incantata. A contemplare questa macchia gialla che fluiva veloce verso il traguardo, mentre tutti arrabbiati urlavano “cadi! Cadi!”. Sarà che ho sempre voluto essere fuori dalle righe. Essere in controtendenza. Ma mi emozionò. Tanto. Troppo. Ricordo di essere stata l’unica quel giorno, ad alzarmi in piedi urlando “ma chi sei?! Grandeeee!!”. La mia prima volta.. Mmm.. Fan.tas.ti.ca.

..ero. Incantata. Dalla sua dialettica. Mi divertiva. Era istruttivo. Parlava di carene, cilindrate, pistoni, bandiere a strisce rosse e gialle.. ?!?.. Per me era pura follia, che però riuscivo a comprendere.. Parlava una lingua completamente diversa dalla mia.. Eppure. Capivo. Dalle sue interviste, ai giornali, agli amici, dalle gare a internet.. Ed eccomi. Totalmente travolta dal motomondiale..

..nella notte tra il tre e il quattro settembre del millenovecentonovantanove decisi di innamorarmi. Di regalare i miei diciassette anni ad un venticinquenne. Che di moto proprio. Zero. Cinque anni.. Cinque. A passare i week end a piangermi dentro guardando mille film senza nemmeno sapere a che giro fossero. Chi era in pole position. Chi al secondo posto. Chi al terzo. Al quarto. Nada. Dovevo aspettare le dieci e mezza di sera. Correre a casa. Accendere il computer e sbranare il mondo virtuale. O bramare le sei del mattino del lunedì per strappare di mano la Gazzetta alla signora del bar. Crudele. Poi per fortunatamente per lei hanno inventato il servizio di informazione tramite essemmesse. Wow. Mi sono derisa mille volte. Per questo. Anzi, anche ora. Se ci penso. Non è una cosa da raccontare. M. Ma si, sputtaniamoci un po’!

..domenica. Undici. Aprile. Duemilaquattro. Pasqua. La domenica successiva, lo ricordo, ci sarebbe stata Welkom. Si. Da quel giorno in poi non mi son persa niente. Iniziò la mia vera e propria vita virtuale.. Iniziarono le mie trasferte.. I “miei” raduni. La mia voglia di moto. Certo, fossi nata in Romagna e non in Trentino, o se avessi potuto permettermelo a quest’ora, ne sono certa, sarei proprio proprio brava. Ma qui al massimo avrei potuto imparare a guidare l’ape o un camion. Che, non mi sembrava opportuno.

Ok, va bene no. Non. Sono. Una. Motociclista. E allora?! Dovreste apprezzare che una donna con interessi da donna. Donna. Abbia una “sottilissima” assuefazione dall’odore di gomma bruciata. Immoralmente inesperta. Vogliate scusarmi. Ma ci sto provando..
Ehm.. Aspettate.. Ora mi sfugge.. Mm.. Chi è che disse: pensa se non ci avessi provato?!

..non ricordo..

Adesso…Si ricomincia.. Alcuni dei nostri guerrieri hanno cambiato rotta.. Altri vogliono sfidare se stessi.. Altri tentano di fare il passo successivo, ultimo. Altri a piedi. Altri ancora non sono del tutto sicuri della scelta giusta da fare.. E nonostante le polemiche e le indecisioni e le accuse. Ci siamo. Pronti. Tutti sulla griglia di partenza. Visiere abbassate. E tutti in silenzio ad aspettare che la luce rossa scompaia..
Non so voi, signore, ma io non vedo l’ora di strappare il vestito nuovo del mio divano, di prenderlo a calci ed insultarlo.. E baciarlo e gioire con lui.. Non vedo l’ora.

Nel frattempo.. Tuta, cioccolata, patatine..
Sì, perchè..
ricominciano..
le Desperate Housewife.
UUU..

Lilli

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