Motomondiale – Brno 250cc: gara bagnata, gara scombinata.

Motomondiale – Brno 250cc: gara bagnata, gara scombinata.Motomondiale – Brno 250cc: gara bagnata, gara scombinata.

Cosa dire di una gara del genere? Standard per molte cose: schieramento, allineamento, semaforo rosso, verde e via fino alla bandiera a scacchi. Peccato che la pioggia abbia messo in evidenza (qualora non fosse ancora estremamente evidente), l’incapacità decisionale degli organizzatori che per un motivo o per l’altro hanno consentito il ripetersi di una situazione grottesca e, forse, anche brutta.

Mentre DeAngelis guida il gruppo seguito da DePuniet, Porto e Pedrosa, iniziano a cadere le prime insidiose gocce d’acqua sulla pista. De Angelis si gira mentre alza il braccio come segnale per dichiarare la gara “bagnata” e trova alle sue spalle Porto e DePuniet che fanno lo stesso. Giusto il tempo di girarsi per guardare avanti nuovamente e rendersi conto che qualcosa non andava. Niente bandiere rosse sventolanti, niente calo di giri nei motori degli avversari. Si gira e vede Porto a visiera bassa e in carena che lo passa. La direzione gara non ha deciso di sospendere la gara anzi, fa proseguire forse perché l’idea di interrompere la gara facendo slittare la classe regina, è improponibile a livello televisivo. Meglio far rischiare un po’ di più i piloti.

Pochi giri ancora e iniziano ad andare per terra i primi piloti. Tra questi un Nieto avvelenato, al punto tale da lasciare di corsa la sua moto, trascurando l’eventualità di rientrare in pista, per correre verso le barriere. Una scena all’inizio anche comica. Sembrava che lo spagnolo fosse in fuga dalla zona di pericolo. Tutt’altro che paura. Salta le barriere con il massimo dell’agilità che una tuta di pelle può consentire e strappa la bandiera a strisce rosse e gialle dalle mani di un commissario. Riprende a correre sulla zona di fuga per andare a segnalare l’asfalto viscido. Poi basta. Le immagini finiscono così. Evidentemente la regia è stata consigliata per tornare a riprendere il gruppo di testa. Evidentemente quando lo fece Schwantz, Nieto era davanti alla televisione e capì l’importanza di un tale gesto. Esperti della Direzione Gara, evidentemente, non l’hanno capito.

Comunque sembra tutto finito così. La gara non è stata fermata, la pioggia, alla fine non ha iniziato a cadere e i piloti si sono raggruppati nuovamente e rimescolati. DeAngelis, malgrado tutto, andrà per terra a causa di una perdita di aderenza del retrotreno, incapace di sostenerlo sull’asfalto viscido.

Alla fine il sole picchia e l’asfalto si asciuga. Chi ne fa tesoro è il piccolo Pedrosa che in sella alla sua Honda, inizia ad inanellare una serie di giri impressionanti. Si porta in testa e inizia a fuggire, teoricamente, verso l’ennesimo primo posto sul podio.

Peccato che qualche nuvola avesse ancora qualche litro d’acqua nelle tasche. Un altro scroscio d’acqua e asfalto nuovamente bagnato. Qui, forse, più che gli avversari a fregare Pedrosa è stata la sua ingenuità. Dopo aver assistito alla stessa scena qualche giro prima, alza il braccio e chiede la sospensione della gara. Stessa situazione, stessi protagonisti, stesso solista. Porto caccia giù due marce e passa tutti, portandosi in testa mentre De Puniet prova a seguirlo nella sua folle corsa sul bagnato con le slick. Pedrosa molla e si soddisfa rimanendo saldamente alla testa del mondiale con trenta punti.

All’arrivo una sorpresa per molti piloti. Niente di particolare, tutto sommato. Solo una regola, o forse una “non regola”. Una gara, può essere fermata in caso di pioggia per decisione dei piloti, solo nella classe MotoGP.

Davide Giordano

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