MotoGP – Valentino Rossi: ”Io evasore per 70 milioni? Figuriamoci!”

Una settimana cruciale per Valentino Rossi. I positivi test a Sepang, la fine della vicenda col fisco, che ne ha caratterizzato parte della scorsa stagione nonchè un diverso approccio nei suoi confronti da parte dei media e opinione pubblica. Finalmente per il sette volte iridato nella giornata di martedì 12, attraverso una conferenza stampa, sarà posta la parola “fine” alla diatriba più chiacchierata dell’estate 2007. Valentino Rossi ritrova così la serenità, grazie al supporto delle persone che gli sono sempre rimaste vicine anche nei momenti di difficoltà, in cui tutti (o quasi) gli hanno voltato le spalle. Adesso Valentino è pronto a tornare protagonista sui tracciati della MotoGP, carico e motivato come mai prima d’ora. A sincerare questo suo ritrovato presente è stato lo stesso pilota di Tavullia in un’intervista rilasciata, in esclusiva, al quotidiano torinese “La Stampa”, dove sono stati toccati diversi temi del Valentin-pensiero: il fisco, l’Italia, il suo ex-manager, Casey Stoner e Jorge Lorenzo. Un’intervista interessante con opinioni che faranno sicuramente discutere, con anche qualche retroscena inedito. Di seguito riportiamo i passaggi più significativi.

La “grana” col fisco: “Ho letto di aver evaso per 70 milioni di euro, figuriamoci. Io faccio con serietà il mio lavoro, perché chi ha scritto di Valentino Rossi non ha fatto altrettanto? Chiuderemo in ogni caso la vicenda con una trattativa che si chiude il 12 febbraio. Un lavoro in cui ho partecipato in prima persona e che mi ha insegnato molto. Darò dettagli precisi quando sarà finita, di certo posso dire che le cifre a cui chiudiamo non assomigliano neanche vagamente a quelle che sono state sparate in passato”.

I giornalisti: “Ho letto due soli articoli riguardo questa faccenda in quel mese di caos ed erano pieni di cattiverie. A caldo posso anche aver reagito male, mi serviva isolarmi. Oggi non mi sento perseguitato, non lo ero neanche allora, però di certo sono stato attaccato. Credo dipenda anche dal fatto che ho trascurato le pubbliche relazioni, una parte di stampa mi odiava. Le persone che si occupavano della mia immagine mi hanno reso irraggiungibile e questo ha scatenato molto rancore”.

Gibo Badioli: “Ho fatto degli sbagli, mi sono fidato di persone che non sono state attente, ma sono stato aggredito con considerazioni da bar. Il mio ex manager mi ha preso in consegna quando avevo 20 anni e a quell’età non puoi stare dietro a tutto. Io facevo il mio in pista e fuori non volevo rotture. Errore mio. Con il mio ex-manager avevamo un’idea molto diversa di come risolvere i problemi con il fisco. Ho preso in mano la mia vita e ora semplicemente facciamo strade differenti”.

L’Italia e la crisi: “Io non ho mai parlato di politica, non è il mio campo. Constato che negli ultimi tempi è stato difficile vivere in Italia. Questo governo ha attirato molte attenzioni, se cresce il numero di quelli che non ce la fanno ad andare avanti e pure quello degli scontenti vuol dire che non funziona. Quando sono in Spagna respiro un’aria di rinnovamento, si avverte la voglia di costruire, aumenta la vivibilità delle città, percepisci che ci sono idee in circolo. Per questo ci hanno superato nella classifica dello sviluppo. Eppure abbiamo le stesse possibilità. Dov’è l’errore?”.

Stoner e la Ducati: “Sono stati bravi, molto. E Stoner è l’uomo da battere, in questi primi giri va già che una scheggia. Me lo aspettavo: gli hanno messo in mano una bella moto e lui ha la testa giusta”.

Jorge Lorenzo: “È una scelta che la Yamaha ha fatto per il suo futuro, non per il mio. È giusto investire sul domani, in realtà io avevo chiesto di posticipare. Non era possibile e li capisco, Lorenzo è un ottimo pilota ed era sul mercato, solo che mi deve ancora arrivare davanti. È carico, sicuro di sé e quando farà dei tempi pesanti sarà uno stimolo in più”.

L’intervista completa può esser visionata cliccando su questo link.

Alessio Piana