MotoGP – Test Irta Barcellona day 2, Biaggi si conferma il più veloce
Di questo passo, si raggiungono i tempi della Formula 1 automobilistica. Tra litigi per la novità del “Flag to flag”, per moto ufficiali o meno, per un regolamento futuro (via le “millone” per passare a 800cc) in discussione, la MotoGp a Barcellona sta raggiungendo prestazioni che…fanno riflettere. Max Biaggi, in ritmo gara, ha colto negli ultimi tre minuti della seconda giornata di test al Montmelò lo strepitoso crono di 1’42″260, dopo una mezz’ora vissuta tra il fiorir dei caschi rossi di Sete Gibernau e Alex Barros.
Un risultato che ha davvero del…terrorizzante, al solo pensiero che domani, nei quaranta minuti di fuoco (dalle 14.05 alle 14.45, diretta su Italia 1) con in palio una BMW Serie 1 da 35.000 euro, tutti daranno il massimo. Tutti, in questo caso, con le “chewing gum” da tempo…
MotoGp stellare, monomarca Honda. Ci sarebbe da impostare una bella pagina di giornale con questo titolo, per un riscatto della casa di Tokyo che non è tardato ad arrivare. Il tris Biaggi-Kanemoto-HRC ha prodotto finora tempi entusiasmanti tanto a Sepang quanto a Barcellona, con il bel gioco del nascondino in Qatar e Phillip Island. Max sa che non può sbagliare, sa che si ritrova con l’impegnativo ruolo di leader dei piloti Honda. Piloti di ogni nazione e caratura, di squadre diverse con stili di guida differenti. Eppure nelle prime cinque posizioni troviamo cinque RC211Vs, sei nelle prime sette posizioni, con il solo Colin Edwards a confermare la presenza Yamaha in terra catalana.
Tre Honda di tre differenti colori nelle prime tre posizioni, con Biaggi, Barros e Sete Gibernau, davanti ai giovanotti protetti dall’ala dorata di Tokyo quali Marco Melandri e Nicky Hayden. Tutti gli “Hondisti” hanno girato tantissimo (Barros 91 giri, Hayden 92, Bayliss anche se attardato ha coperto addirittura 95 tornate), dimostrazione di un impegno costante di Honda Racing Corporation al fine di tornare ai livelli 2002-2003. Per adesso, visto il monopolio delle prime cinque posizioni, c’è veramente poco da dire…
Abbozza un sorriso (abbozza, niente di più…) la Tokyo Hondista, si tira su le maniche Iwata. La Yamaha è obiettivamente in difficoltà: vedere Edwards dare 2 decimi a Valentino Rossi è qualcosa irrealizzabile anche alla PlayStation. Vedere il Dottore per lungo tempo fermo ai box, senza risolvere con Jeremy Burgess piccoli ma consistenti problemi alla propria M1s, fa pensare. Riflettere, ma non dubitare. Il valore di Valentino Rossi non è in discussione (che siamo pazzi?), neanche la mentalità vincente degli uomini diretti da Davide Brivio. Arriveranno, arriveranno…
Bollettino di casa Ducati. Copia incolla di quanto visto nel 2004, con Capirossi e Checa indietro nonostante due Desmosedici GP5 saette a Sepang, con i collaudatori Vitto Guareschi e Shinichi Itoh indirizzati verso lo sviluppo rispettivamente dell’elettronica e delle coperture Bridgestone. Domani potrebbe essere il giorno del Capirex, quaranta minuti per vedere in azione le “Bridgestonno” da tempo, così morbide che si tagliano con un grissino, ma che possono portare a Borgo Panigale una BMW Serie 1. Crediamoci, dopo un anno di Ducatistiche sofferenze.
Bene le bianchissime Suzuki, con Hopkins e Roberts Jr che si permettono il lusso, a modo di toast, di tenere in mezzo nientemeno che Valentino Rossi. Che bello ritrovare le Suzukone in vetta, ma anche vedere una Kawasaki ZX-RR di Shinya Nakano completamente rinnovata dall’accoppiata Fanali-Yoda che per andar forte va forte, ma il secondo e mezzo dalla vetta resta. Almeno qui a Barcellona…
I “Fortunati” spagnoli Elias e Xaus restano dietro con le M1 Tech 3, con Roberto Rolfo diciannovesimo con una Ducati Desmosedici finalmente GP4 dotata dello sponsor Pramac. Purtroppo per lui, gommata Dunlop…
Ventiduesimo Shane Byrne con la KR-KTM V4, che vince l’altro mondiale in gara. Quello contro la WCM, con la squadra di Clifford ancora senza la nuova Blata V6 e costretta a rispolverare le Harris 4 cilindri per James Ellison e Franco Battaini. Sperando che in futuro cambiando l’ordine dei fattori (e dei cilindri), eccetera eccetera.
Domani dalle 10.00 tre ore di prove libere, per poi fermarsi un’oretta e ripartire con i quaranta minuti di fuoco, quaranta minuti per decidere chi è realmente il “Campione d’inverno”. A tre settimane da Jerez…
I tempi della seconda giornata di test MotoGp Barcellona
01- Max Biaggi – Honda RC211V – 1’42″260
02- Alex Barros – Honda RC211V – + 0″246
03- Sete Gibernau – Honda RC211V – + 0″536
04- Marco Melandri – Honda RC211V – + 0″666
05- Nicky Hayden – Honda RC211V – + 0″693
06- Colin Edwards – Yamaha YZR M1 – + 0″869
07- Makoto Tamada – Honda RC211V – + 0″947
08- John Hopkins – Suzuki GSV-R – + 0″990
09- Valentino Rossi – Yamaha YZR M1 – + 1″031
10- Kenny Roberts Jr – Suzuki GSV-R – + 1″303
11- Shinya Nakano – Kawasaki ZX-RR – + 1″428
12- Loris Capirossi – Ducati Desmosedici GP5 – + 1″471
13- Troy Bayliss – Honda RC211V – + 1″550
14- Carlos Checa – Ducati Desmosedici GP5 – + 1″622
15- Toni Elias – Yamaha YZR M1 – + 2″083
16- Shinichi Itoh – Ducati Desmosedici GP5 – + 2″361
17- Alex Hofmann – Kawasaki ZX-RR – + 2″408
18- Ruben Xaus – Yamaha YZR M1 – + 2″668
19- Roberto Rolfo – Ducati Desmosedici GP4 – + 3″776
20- Vitto Guareschi – Ducati Desmosedici GP5 – + 3″869
21- Nobuatsu Aoki – Suzuki GSV-R – + 3″967
22- Shane Byrne – Proton KR KTM – + 4″108
23- James Ellison – Harris WCM – + 5″558
24- Franco Battaini – Harris WCM – + 6″353
25- Kazuki Shimizu – Kawasaki ZX-RR – + 9″562
Alessio Piana
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