MotoGP – Sachsenring QP1 – Pedrosa, che fenomeno: Rossi, che disastro!
Quarantacinque minuti di noia, con la tentazione per qualcuno di cambiare canale per visionare la Formula 1, poi lo scatenarsi dei 19 protagonisti della MotoGP. Spettacolare l’ultimo quarto d’ora delle Qualifiche della top class al Sachsenring, dove a suon di caschi rossi, chewing gum a non finire (siamo sicuri che siano solo tre per pilota?), traversi e ingressi dannati dove per lo spettatore da casa era indispensabile alzalsi dalla poltrona, ha spiccato la sua quarta pole position stagionale il rookie dei rookie, il campione del futuro, l’uomo che l’anno passato era più seguito in Spagna quando era in 250cc rispetto ai colleghi della MotoGP: Daniel Pedrosa. Che campione “Danielito”, che fenomeno! Possiamo dirlo, senza problemi, senza nascondere un momento di cambiamento per il motociclismo, togliendo fuori quell’ipocrisia di tutti gli addetti ai lavori che non vogliono riconoscere il giusto valore di Pedrosa.
Oggi il piccolo-grande pilota ha stampato un tempo pauroso: 1’21″815, nuovo record sul giro, altro riferimento di Max Biaggi volato via. Pedrosa non ha avversari: sul giro singolo (non è un caso che in dieci gare per quattro volte è partito dalla pole, mentre le altre sei sono state divise unicamente da sei piloti), sul passo di gara, dove si ritrova abitualmente al Sachsenring sull’1’22 alto-1’23 basso, almeno mezzo secondo di margine sui suoi colleghi Hondisti.
Sì, Honda, che in Germania ha una superiorità imbarazzante. Lo conferma il terzo tempo di Nicky Hayden (doppietta HRC in vista?), il sesto e ottavo di Melandri e Stoner, costanti sul ritmo-gara, ma soprattutto Kenny Roberts Jr, che con la KR motorizzata V5 Honda ha conquistato una seconda posizione in griglia fantascientifica, senza precedenti se dinanzi a sè non si fosse ritrovato Pedrosa.
Vanno forti anche i gommati Bridgestone: Nakano, Capirossi e Gibernau divisi tra la seconda e terza fila. Ah già, dimenticavamo, siamo nelle qualifiche…
Parliamo di tutti, ma non di Valentino Rossi. Undicesimo, con un solo misero decimo di vantaggio su Carlos Checa su Yamaha gommata Dunlop. Questi non sono problemi, questo è un momento terribile, dove pensare ad un recupero risulta quasi un’utopia. Non con questa Honda, non con questo Pedrosa, ma soprattutto non con questa situazione in casa Camel Yamaha…
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