MotoGP – Rossi: Yamaha, Ducati, Ferrari, Punto…che indecisioni
Povero Valentino. Quando puoi scegliere cosa fare nell’immediato futuro, senza che nessuno ti costringa a prendere strade dissestate che non vuoi, ti fai strane idee nella testa. O meglio, sono i giornalisti a inventarti strane soluzioni per confermarti al vertice nel MotoMondiale o importi anche nelle quattro ruote. Sentieri diversi per l’unica meta della gloria, con Gibo Badioli, il tuo manager, ad aiutarti nel realizzare ciò che vuoi. O meglio credi. Vediamo un pò. Restare ancora in Yamaha, nuovamente, per proseguire la tua striscia vincente e far vendere in giro per il mondo un bel pò di motociclette altrimenti ferme nei concessionari. Una sfida già vinta, stravinta, da antologia del Motociclismo, tra l’utopia e l’irrealtà di un qualcosa di unico, mai visto nelle due ruote.
La trattativa per la riconferma (o meglio, la volontà di restare con l’equipe di Gerno di Lesmo) secondo Davide Brivio è ben avviata. A Le Mans tuoni e lampi hanno fatto scrivere di un accordo già trovato, presto trasformato nel “E’ ancora presto” del Mugello al “Si vedrà” del Montmelò. Spagna che realizza la quinta vittoria in sei gare, super-fuga in classifica, discorso campionato se non proprio archiviato quantomeno ipotecato. Perchè andarsene dalla Yamaha, perchè? Forse perchè c’è una Ducati che ti corteggia.
Poco contano le parole di un Claudio Domenicali in versione Luciano Moggi: “Rossi oscura il marchio, non ci interessa”. Trovatemi una casa al mondo, Honda di fine 2003 a parte, che non vorrebbe il marziano. Una, non viene chiesto di più. Anche non fosse la Ducati a non volere il Valentino internazionale (pensando che non è meglio farsi oscurare da un proprio pilota che da un rider della concorrenza? I dati delle vendite Yamaha lo confermano…), lo è sicuramente la Marlboro. Una fissazione per il marchio biancorosso del tabacco, da sempre, da quando Rossi è diventato più importante anche di un Michael Schumacher agli occhi del pubblico. Per la Marlboro è più facile vestire le Yamaha (in scadenza con Altadis, ma si parla di un rinnovo già trovato) o corteggiare Valentino verso la Ducati, prospettandogli anche test a volontà con la Ferrari Formula 1 per ogni eventuale decisione di Rossi per il 2007?
Risposta ovvia, soluzione trovata. Perchè Valentino un occhio alle auto non l’ha tolto di dosso, perchè il test del 21 aprile 2004 era andato troppo bene per non aprire scenari futuri, perchè la Rossa è sempre la Rossa e con Rossi lo sarebbe ancora di più. Controcampo, settimanale di Mediaset, aveva titolato la prima pagina poco dopo il weekend di Barcellona (e di Montreal per quanto riguarda la F1) in: “Vince la Ferrari del 2007”, considerando il trionfo di Valentino in MotoGp e di Kimi Raikkonen in Formula 1. Un’accoppiata che per la Ferrari rappresenterebbe garanzie di successi (quantomeno per il finlandese) e di ritorni pubblicitari vantaggiosissimi poco dopo l’eventuale ritiro agonistico di Michael Schumacher (in scandenza il suo contratto nel 2006). Invenzioni giornalistiche, può darsi, ma con un naturale fondo di verità.
Come è noto a tutti l’interesse di Valentino Rossi verso i rally. Un RAC del WRC nel 2002 conclusosi anzitempo con la Peugeot 206 WRC del team Grifone, ma anche tante positive presenze al Motor Show e Rally di Monza con la Toyota Corolla. Una passione che lo avvolge sin da piccino, e da qui strane ipotesi di un suo futuro nel Mondiale Rally legato alla Fiat, che sta preparando a Chivasso la Punto Super2000 (pronta per i nuovi regolamenti FIA) per il grande ritorno nel mondo dei controsterzi. La presenza di Matilde Tomagnini (responsabile di Fiat Auto Corse, e in passato collaboratrice di Max Biaggi…) e di Lapo Elkann (Presidente del Comitato Corse Fiat nonchè direttore del “Brand” della Casa Madre) a Barcellona hanno aperto futuribili scenari di un Rossi rallysta, come aveva anticipato qualche settimana addietro SportAutoMoto.
Ipotesi che si sono tramutate nella realtà di un accordo commerciale tra la Fiat (in questo caso “Felpe”) e la Dainese. Una barzelletta, si direbbe. Ma non era stato così anche nel 2003 il suo presunto addio alla Honda per la Yamaha? Tutto può succedere, certo però che scegliere tra una Punto e una Ferrari… O una Ducati vicinissima ad averlo nel 2004, per una sfida tutta italiana. L’ennesima, per Valentino Rossi.
Alessio Piana
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