MotoGP – Rolfo e l’inizio ad ostacoli

MotoGP – Rolfo e l’inizio ad ostacoliMotoGP – Rolfo e l’inizio ad ostacoli

In un intervista rilasciata al quotidiano “la Gazzetta dello Sport” Roberto Rolfo parla dei test di Sepang e del suo inizio con la Ducati Desmosedici 2003. Una moto quella senza aiuti elettronici ne in frenata ne in accelerazione. Ecco le sue parole:

«Quando a Sepang, una pista lunga, ho fatto il primo giro ho pensato: già finito?». Roberto Rolfo dieci giorni dopo il primo test MotoGP non ha perso un briciolo dell’entusiasmo che la sua Ducati gli ha scatenato dentro. L’ha aspettata tanto, non sono mancate le difficoltà per agguantare la moto di D’Antin, ma ora è nel grande giro e non ha intenzione di perdere l’occasione. «L’obiettivo rimane essere il più veloce dei debuttanti, come Xaus, il pilota di cui ho preso il posto nel 2004. Guardando avanti vorrei diventare un protagonista della categoria: in 250 ho progredito anno dopo anno, non vedo perché non debba succedere anche qui. La speranza, senza scadenza, è salire su una moto ufficiale». Per il momento, da debuttante, deve fare di necessità virtù. «In Malesia, come anche nel prossimo test del Qatar (dal 1° marzo per tre giorni, n.d.r.) avevo la Ducati 2003, una moto dall’erogazione violenta. Però è una buona scuola: non ha aiuti elettronici nè in accelerazione nè in frenata. Così devi stare sempre attento perché o si impenna o scivola. Dai test di marzo, avrò la Desmosedici di fine 2004, quella che è andata due volte sul podio: tutto diventerà più facile». Del resto era stato avvertito. «Sono amico di Capirossi e ci siamo parlati prima dell’esordio. Mi ha detto che venendo dalla 250 non avrei avuto problemi. Però rideva e ho pensato che c’era qualcosa di strano. Guidando ho capito: la pista con queste moto diventa improvvisamente corta e stretta». La nuova avventura richiede un approccio diverso. «Ho iniziato ad allenarmi intensamente. Fortunatamente sono potuto tornare al grande amore, la bicicletta, che avevo abbandonato per stare dentro la 250. Poi più palestra, per aumentare la forza nelle braccia. Dal punto di vista tecnico, invece, nei primi due giorni a Sepang ho pensato a domare la Ducati. Dal terzo, invece, ho iniziato a lavorare sulla messa a punto e sulla scelta delle gomme che la Dunlop ha portato per indirizzare il lavoro futuro. Continuerò in Qatar e poi nei due test spagnoli. A inizio campionato mi presenterò con circa 1500 chilometri di esperienza: il giusto per poter pensare di gestire al 100 per cento, o quasi, la Ducati»

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