MotoGP – Riflessioni sul test di Valentino Rossi

Dopo il test di ieri di Valentino Rossi a Misano, test avvenuto 32 giorni dopo la frattura della tibia e del perone della gamba destra riportata dopo una caduta nelle prove libere del GP d’Italia al Mugello, in molti si stanno interrogando sull’utilità e soprattutto sulla pericolosità di questa prova. Partiamo con il dire che Rossi è grande e vaccinato e che se ha provato ha avuto sicuramente l’autorizzazione dei medici oltre naturalmente alla lucidità di decidere da solo sul da farsi. Il test alla fine dei conti ha detto che il pesarese può guidare una moto anche se non si sa ancora se possa essere veramente competitivo in una gara della MotoGP.

Per tornare alla pericolosità del test e di un rientro anticipato c’è da dire che il mondo delle corse è pieno di recuperi prodigiosi, basti pensare a quello di Alex Gramigni che nel 1992 dopo essersi fratturato tibia e perone rientrò vincendo il mondiale della 125cc in sella ad un’Aprilia. C’è poi ovviamente da ricordare quello di Mick Doohan che dopo la catastrofica caduta di Assen quando la sua gamba si infilò dentro la ruota che girava fu “strappato” dal Dr. Costa ai medici olandesi per curarlo in Italia, facendolo tornare in sella e soprattutto scongiurando il pericolo di un’amputazione della gamba. Oltre ai due sopra citati c’è da ricordare anche quello di Max Sabbatani al Mugello, incidente molto simile a quello di Doohan. Anche Sabbatani rientrò prima del previsto.

Altra curiosità, questa volta in tema di mercato, è che a noi quello di ieri è sembrato anche uno Spot alla Yamaha. Vedere Rossi girare su una YZF-R1 WSB ha infatti acceso i cuori di molti appassionati, soprattutto della Superbike. Non sarà di certo il test di ieri ad ostacolare la trattativa Rossi-Ducati, ma sicuramente ad Iwata faranno del tutto per tenere il pesarese che ieri, nonostante il test a porte chiuse ha attirato su di se l’attenzione di tutti i media.