MotoGP – Preview Sepang – The Final Countdown!

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Cinque gare al termine della stagione, tris di trasferte extra-europee con Sepang, Phillip Island e Motegi in 20 giorni. E’ questo il countdown finale della MotoGP, il momento decisivo che può capitolare in una volata senza precedenti per l’assegnazione del titolo iridato. Cinque piloti ancora teoricamente in corsa, tre case motociclistiche per salire sul tetto del mondo. Onestamente, da quanto tempo non si viveva un momento così esaltante nella classe regina? Difficile fare paragoni col passato, meglio concentrarsi sul presente: tra sette giorni al Sepang International Circuit, creatura dell’inimitabile e allo stesso tempo criticatissimo Hermann Tilke, i 19 protagonisti della top class si daranno battaglia in uno dei tracciati “di casa”, complici le prove invernali che da sempre vedono l’impianto moderno vicino a Kuala Lumpur. A Sepang si arriva con dei riferimenti importanti in termini di set-up, con il timore di un caldo tremendo che però si scosta con i test di gennaio/febbraio.

Sepang è la pista completa per eccellenza, una tra le preferite per i tecnici: se sei a posto qui, lo sei (quasi) ovunque. In questa anomala stagione 2006, però, tutto rispetto alle prove invernali potrebbe capovolgersi. A febbraio ci siamo lasciati con una Yamaha imbattibile, Hayden in crisi nera con la RCV Brno Type, Ducati in difficoltà. L’unico vero punto di congiunzione in questo spazio temporale di sette mesi è la competitività di Daniel Pedrosa: veloce ora come allora.

Che gara ci aspetta dunque il Gran Premio della Malesia? Tutti i pronostici sembrano portare Loris Capirossi super-favorito, forte del successo di Brno e del trionfo nell’edizione 2005, di una Ducati ritrovata grazie alla, a sua volta…resuscitata competitività Bridgestone. In queste tre settimane di sosta Capirex ha avuto modo di rinnovare con Borgo Panigale anche per il 2007 e pensare alla scorsa stagione, dove in Malesia la Ducati ha fatto 1°-3° nella giornata di Valentino Rossi campione del mondo.

Già, il Dottore, che tra vacanze a Formentera, comparsate al Festival del Cinema di Venezia ha visto riaprirsi il suo mondiale a Brno. Trentotto, ripetiamo, trentotto punti da Nicky Hayden sono un distacco importante ma non decisivo, recuperabile e non rassicurante per il “Kentucky Kid”. Il pilota di punta di mamma HRC (sicuri?) è quello che più di chiunque altro ha provato quest’inverno a Sepang: facendo un calcolo, sono 1357 i kilometri percorsi con la Brno Type nei scorsi mesi di gennaio/febbraio in Malesia. Un dato incredibile, ma non abbastanza per dare certezze al #69. La pressione degli avversari, l’incognita di alcune controverse scelte (vedi il nuovo telaio), le parole dette proprio a Kuala Lumpur sette mesi or sono (“Questa moto ha un grande potenziale, ma qui non siamo riusciti a tirarlo fuori”) sono dei campanelli d’allarme impossibili da sottovalutare. Starà al buon Nicky, al debutto in gara con il nuovo chassis bocciato a Donington Park, confermare la sua teoria “Io la pressione non la sento, sono gli altri che devono inseguire”: sbagliare a Sepang può davvero segnare quel che può essere un titolo vinto meritatamente.

Hayden dovrà vedersela anche in casa, con la HRC che sta definitivamente prendendo la via di una predilezione nei confronti di Daniel Pedrosa, coccolatissimo tanto da accontentarlo con un nuovo codone e, soprattutto, di evoluzioni al motore che dovrebbero favorire la sua guida “duecentocinquantista”. Dani a Sepang può davvero far saltare il banco, ed un suo ipotetico trionfo mondiale lo porrebbe subito tra i grandi di questo sport (imbattuto da quattro anni a questa parte, vincitore mondiale al debutto in 250 e MotoGP, scusate se è poco).

La Honda è però anche e soprattutto Marco Melandri, decisamente il più costante nel suo rendimento nel proprio parco piloti. Paga, e tanto, il mancato supporto diretto della casa madre, che ha lasciato in secondo piano alcune sue richieste: non è possibile che il ravennate, migliore Honda nel 2005, si ritrovi con una moto dalle sensazioni estramemente diverse in ogni giorno di gara. Il venerdì va in un modo, al sabato una tragedia, la domenica è un calvario.

Proprio qui a febbraio Marco iniziò ad aver dubbi sul materiale fornitogli dalla Michelin, all’epoca decisamente in palla con la Yamaha e senza aver raggiunto il feeling giusto con Honda. Gli pneumatici giocheranno un ruolo fondamentale a Sepang: il caldo, l’umidità, temperature dell’asfalto insopportabili. Situazione ideale per la Bridgestone, ma reggeranno sulla distanza?

Lo scopriremo tra sette giorni, ma nel frattempo si parlerà ancora e molto di mercato, di chi vincerà il campionato, i soliti “bla bla bla”. Meno male che si tornerà in pista, per il countdown finale.

Alessio Piana

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