MotoGP – Preview Le Mans – Un giro di pista con Sete Gibernau
Il rettifilo è preceduto da una curva molto stretta, quindi si affronta il rettilineo quasi a zero. Con la MotoGP bisogna veramente dosare l’accelerazione, non si può aprire tutto il gas perché la moto si impenna sulla ruota anteriore. È soltanto a partire da metà rettilineo che si può veramente aprire tutto il gas. Segue una curva molto veloce, la CURVA DUNLOP. È una curva difficile, nella quale si può perdere tempo in un giro cronometrato, in una curva serrata , per esempio, si può arrivare a perdere 2km/h mentre in questa 10km/h possono fare la differenza.
Segue una chicane veloce che sollecita molto le gomme. Qui si passa dalla sesta alla seconda, la ruota davanti deve essere molto stabile perché è quella che va a guidare la ruota dietro. Segue una discesa, amplificata dai cambiamenti apportati alla CURVA DE LA CHAPELLE. La moto tende a impennarsi. È importante dosare l’acceleratore ed essere morbidi per evitare che la moto impenni perché altrimenti l’anteriore non riesce più a dare la direzione.
Una brusca staccata precede l’ingresso della Chapelle, questa curva infatti è serrata in entrata ed aperta in uscita. CURVA DEL MUSEO è una doppia curva, occorre rilasciare presto i freni per prendere velocemente la seconda parte di curva. Mi piace molto questo punto perchè la moto derapa molto in uscita. CURVA DU GARAGE VERT: una curva lenta, occorre sacrificare l’ingresso in curva, frenare forte per poi accelerare nuovamente il prima possibile in uscita di curva per affrontare la chicane du CHEMIN AUX BOEUFS, qui si passa velocemente con un cambio brusco di direzione. Si entra poi nel terzo intertempo che è quello che mi piace di più perché è qui che ho vinto nel 2003 nel duello con Rossi. Qui si può vincere anche se si è secondi. CURVA DI RACCORDEMMENT: questa curva lenta è molto importante perché determina la traiettoria. Occorre uscire il prima possibile per potere accelerare nuovamente.”
Gresini Racing
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