MotoGP: pagelle di metà stagione, tra promossi, bocciati e “si poteva impegnare di più”
Come si sono comportati i piloti della MotoGp fino al giro di boa del campionato?
Moto GP – pagelle: il Sachsenring ha segnato la metà della stagione, la fine del “primo quadrimestre” potremmo dire, e sono state tante le sorprese, sia in positivo che in negativo, tra i piloti e le squadre della MotoGP. Certo i corridori non dovranno portare la pagella a casa dai genitori per farla firmare, con eventuale annessa ramanzina, ma se da una parte c’è chi può essere più che soddisfatto, dall’altra c’è chi si deve mettere a testa china a recuperare le insufficienze per non rischiare la bocciatura a fine anno.
Valentino Rossi 9 – a 36 anni suonati è in testa al mondiale con 13 punti di vantaggio su Lorenzo e con 38 punti in più rispetto al 2014, alla faccia di chi lo dava per finito. Si è dovuto reinventare uno stile di guida molto diverso da quello che gli ha portato tanti successi in passato e, mai come quest’anno, è apparso fisicamente e mentalmente forte tanto da raccogliere 3 vittorie, una pole e non essere mai sceso dal podio. Solo la difficoltà di essere sempre incisivo anche in qualifica gli nega il 10. Voto che potrebbe arrivare in caso di vittoria finale per fare il bis con il computo dei campionati vinti. IMMORTALE
Jorge Lorenzo 8 – se è vero che le prime gare della stagione lo hanno visto in forte sofferenza, anche se non sempre per colpa sua, Jorge da Jerez in poi si è notevolmente rinvigorito e, grazie a 4 vittorie consecutive, si è candidato come unico vero avversario di Rossi rendendo la lotta per il titolo un affare Yamaha. Sembra essere tornato il Lorenzo granitico e costante degli anni migliori e la battaglia si preannuncia entusiasmante. RINATO
Andrea Iannone 7 – alla prima stagione da pilota ufficiale ha subito dimostrato di che pasta è fatto: 2 podi ed una poleposition. Certo la GP15 ha subito un calo nelle prestazioni rispetto alle prime gare del campionato ma, grazie ad una costanza mai vista finora in carriera, Andrea occupa la terza piazza della classifica generale, ben davanti al suo compagno di squadra e primo avversario. FINALMENTE COSTANTE
Marc Marquez 5 – lontano anni luce dalle performance del 2014 anche a causa di scelte tecniche sbagliate dalla Honda nei test invernali. In più lo spagnolo ha aggiunto una bella dose di errori nella foga di rimediare a questa situazione con il risultato di cogliere tre zeri e ritrovarsi ad aver conquistato solo 114 punti, 65 in meno di Valentino, 52 in meno di Lorenzo e ben 111 in meno rispetto allo scorso anno. Il cambio del telaio, tornato alla configurazione 2014, sembra avergli ridonato fiducia e risultati, ma se pensa di infastidire Rossi con la guerra psicologica, probabilmente è fuori strada. IN CONFUSIONE
Andrea Dovizioso 6.5 – l’inizio della stagione sulla GP15 è stato davvero sopra le righe, con ben 4 podi che sembravano un miracolo per una moto neonata; purtroppo ad oggi stanno venendo fuori tutti i piccoli, e normali, peccati di gioventù della moto di Borgo Panigale. E quel che è peggio è che sembra succeda solo sulla sua moto. Andrea è forte e veloce e siamo sicuri che presto tornerà alle straordinarie prestazioni di inizio stagione. TENACE
Dani Pedrosa 5.5 – anche questo non è stato il suo anno anche se è difficile valutare lo spagnolo che, a causa dell’operazione subita subito dopo la prima gara, ha saltato diverse tappe. In Germania ha conquistato un bel 2° posto davanti a Rossi. Ma si sa, il 5.5 nel “primo quadrimestre” serve solo per invogliare a fare meglio. IN RIPRESA
Cal Crutchlow 6.5 – dopo la disastrosa stagione dello scorso anno in Ducati il buon Cal con una Honda Factory si sta difendendo bene ma non è al livello né delle sue aspettative né di quelle del suo Team Manager Lucio Cecchinello. Nonostante il bel podio argentino, che è comunque una bella iniezione di fiducia, troppe sono le cadute dettate dalla foga. FOCOSO
Maverick Vinales 7.5 – abbondantemente in testa nella speciale classifica di “Rookie of the Year”, ha messo in pista delle prestazioni da top rider nella sua prima stagione in MotoGp. Il 10° posto nella classifica generale ed il 2° in griglia in Catalunya rendono omaggio ad uno dei possibili campioni del domani; un domani forse nemmeno tanto lontano. FORMIDABILE
Danilo Petrucci 7.5 – di una simpatia rara, il neo arrivato nel Team Ducati Pramac ha subito sopravanzato il suo compagno di squadra Hernandez che dispone di una più evoluta Ducati GP 14.2 rendendo meno amara la separazione dal Team di Andrea Iannone. Danilo che ha alle spalle una carriera sulle derivate di serie sta piano piano salendo la china per inserirsi tra i big. PIACEVOLE SORPRESA
Aleix Espargarò 7 – vincitore lo scorso anno della classifica “Open”, si è confermato anche nel 2015 come un pilota di altissimo livello con una Suzuki appena portata all’esordio. Grazie a lui la casa giapponese è tornata in poleposition dal 2007 e, anche se in classifica è dietro al suo giovanissimo compagno di squadra, Aleix è l’uomo perfetto sia per lo sviluppo della moto che per le prestazioni in gara; ma soprattutto nel time-attack. UNA SICUREZZA
Yonny Hernandez 5 – poteva essere l’anno del grande salto dopo le ottime premesse del 2014, invece così non è stato; per ora. Speriamo nel futuro. LO STIAMO ANCORA ASPETTANDO
Scott Redding 4 – una Honda Factory si merita sicuramente risultati migliori. DELUDENTE
Jack Miller 5 – il doppio salto poteva apparire un azzardo, e probabilmente così è stato dato che per ora l’australiano in classifica generale ha messo dietro principalmente solo collaudatori o infortunati. Ma non è certo questa la stagione su cui valutarlo, è giovane e deve fare esperienza. PUNTO INTERROGATIVO
Yamaha 9 – dalla cronica fase di difficoltà che la costringeva alla rincorsa nelle ultime 2 stagioni, la casa giapponese ha messo in pista una moto piena di qualità, soprattutto sul passo gara. Sembrava destinata a subire un’altra stagione marcata Honda-Marquez invece la lotta per il titolo sembra sia solo un affare interno. Basti pensare che a questo punto della stagione scorsa la Honda aveva vinto tutte le gare, mentre nel 2015, per ora, il rapporto è di 7 a 2 a suo favore. ALLA RIBALTA
Honda 5 – la grande voglia di umiliare ancora i rivali storici ha spinto la casa alata a fare il passo più lungo della gamba. Come non ricordare la miriade di moto a disposizione dei piloti per i test invernali; ed il risultato? Hanno perso la direzione dello sviluppo portando in pista delle moto non guidabili come quelle dello scorso anno. A questo punto, dopo un dominio totale nella scorsa stagione, il mondiale sembra una mission impossibile. IL TROPPO STROPPIA
Ducati 7.5 – la GP15 sembra davvero una moto competitiva anche se non era logico aspettarsi che il trend sarebbe sempre stato quello di inizio stagione. Nelle ultime gare sono venuti a galla tanti problemi di gioventù, come era normale che fosse, ma le basi della moto di Dall’Igna sembrano davvero buone. Ed anche le precedenti versioni, specialmente in mano al Team Pramac Racing, stanno davvero ben figurando. COMPLIMENTI
Suzuki 7.5 – Davide Brivio, lavorando per quasi due anni sotto traccia, ha messo in piedi una squadra ed una moto che hanno stupito tutti. Non solo i piloti sono una coppia davvero ben assortita e che garantisce alte prestazioni e doti di sviluppo, ma la GSX-RR, motore escluso, sembra proprio funzionare al meglio ed essere in grado di fare quei passi in avanti che le permetteranno di raggiungere i concorrenti. Un più per la splendida livrea celebrativa messa in pista in Germania per onorare i primi 30 anni di vita della leggendaria GSX-R. QUALCHE CAVALLO IN PIU’ E CI SIAMO
Aprilia 4.5 – i risultati finora sono stati desolanti: solo qualche punticino con il buon Alvaro Bautista. Probabilmente l’azzardo di anticipare l’ingresso in MotoGp di un anno non ha pagato a livello tecnico, anche se può aver generato dei vantaggi su altri piani. Siamo in attesa di vedere come si comporterà la moto del prossimo anno, nata e costruita appositamente per la MotoGp, ma il proseguo della stagione si annuncia un calvario. Inoltre la vicenda Melandri, mai stato davvero favorevole al rientro tra i prototipi, non sembra esser stata gestita nel migliore dei modi. IN GROSSA DIFFICOLTA’
ART 5.5 – la Ioda di Giampiero Sacchi sembra davvero indietro, costretta a correre con una vecchia ART di derivazione Aprilia. Alex De Angelis, qualche volta, è comunque riuscito a frapporsi fra le due ufficiali di Noale. ANACRONISTICA
Yamaha Forward 5 – una gara nella categoria Open, sia con Baz che con Bradl, è riuscita a vincerla; ma sono lontani i tempi in cui Aleix Espargarò dominava la scena inserendosi spesso anche nella lotta con le Factory. FASTI PASSATI
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Io darei:
Rossi 9
Lorenzo 9
Marquez 7,5
Pedrosa 7
Iannone 8
Dovizioso 7,5
Mediamente i due piloti Yamaha sono alla pari: jorge ha sbagliato nelle prime gare, vale è stato più costante ma con meno picchi…ahimè.