MotoGP – Mugello – Rossi, un feudo indistruttibile
Un feudo indistruttibile. Dovrebbe metterci il cartello “proprietà privata”, quando ogni anno si disputa il Gran Premio d’Italia riservato alle MotoGP. Valentino Rossi ha conquistato oggi la sua seconda vittoria stagionale, che spezza i pareri critici nei confronti del Dottore, che con un ultimo giro meraviglioso ha battuto Capirossi e Hayden, due che non gli hanno concesso niente nei 23 giri di gara. Valentino è tutto questo, è il saper recuperare da situazioni difficili, da una condizione di classifica quasi compromessa. Quarantatre punti, oggi sono 34 in meno rispetto alla coppia Capirossi/Hayden, a pari punti nella classifica di campionato. Poco conta in un Gran Premio dove la Ducati ha presentato la Desmosedici con una splendida livrea “Hailwood”, molto simile alla 900SS che vinse il Tourist Trophy nel 1978, dove Pedrosa si conferma su ottimi livelli con un buon quarto posto davanti a Gibernau, leader delle prime fasi di gara. E’ un trionfo italiano, è una vittoria di Valentino Rossi. Adesso viene il bello…
Cronaca di Gara
Centomila presenti ufficiosi (89.200 che hanno pagato il biglietto…), tanti VIP (ma chi se ne frega), Michael Schumacher e Miss Italia in sella alla Ducati Biposto (e pensare che lady Edelfa abita a pochi minuti da casa mia, ma interessa a qualcuno?), ma soprattutto 19 grandi protagonisti della MotoGP. Ci siamo, Mugello, Gran Premio d’Italia 2006, il momento della verità, il momento che identifica la storia del motociclismo. Sono le 14.01, si parte….San Donato e Gibernau è in testa davanti a Rossi, Nakano, Stoner, Melandri, Pedrosa e Capirossi scattato male. Subito alla Poggio Secco Rossi attacca e passa lo spagnolo della Ducati, stesso fa Melandri con Stoner mentre Capirossi perde un’altra posizione a vantaggio di Hayden.
Alla Bucine Melandri passa Nakano piazzandosi al terzo posto, e il primo giro si chiude con quest’ordine: Rossi, Gibernau, Melandri, Stoner, Nakano, Pedrosa, Hayden, Capirossi, Elias. Gibernau vuole riconquistare la leadership, ci prova alla San Donato ma il Dottore è un osso duro, mentre Edwards è un..ossicino tanto che arriva lungo rientrando in coda al gruppo. Sete Gibernau riconquista il comando della corsa, sfruttando un errore di Rossi in uscita della Palagio, e riesce a mantenere la testa quasi senza problemi. Melandri nel frattempo recupera, mentre dietro si danno battaglia ai limiti del possibile Hayden e Pedrosa, con reciproche spallate alla Luco.
E’ una gara scattata con le giuste premesse di spettacolo, e lo capisce subito anche Capirossi che vuol onorare la livrea “Hailwood” e riesce a recuperare tempo prezioso sulla coppia HRC davanti a sè, con Hayden in grado di farsi valere su Nakano. Quarto giro, staccata della San Donato, Melandri passa Rossi, portandosi subito alle spalle del suo ex compagno di squadra oggi in Ducati.
Giro cinque, è lotta accesa, bagarre infinita tra Rossi e Gibernau. Valentino è secondo, ma alla Casanova attacca all’interno lo spagnolo, che replica subito all’Arrabbiata 1, per un sorpasso che sa di fantascienza. Tuttavia il Dottore dal casco “Manara Style” non ci sta, e alla Scarperia conquista la testa della corsa. Rossi dunque primo, secondo Gibernau, davanti a Melandri, Stoner e la coppia HRC che si è ricongiunta nel gruppetto di testa. Capirossi più staccato ma in fase di rimonta.
Una Yamaha, una Ducati che incredibilmente fatica a prendere la scia della M1 alle sue spalle (pretattica rules), con quattro Honda RC211V alle loro spalle con continui sorpassi tra Melandri e Stoner, con Pedrosa dietro che si è lasciato sopravanzare da Hayden. Nono giro, Casey Stoner ha la meglio su Melandri per la terza posizione, mentre davanti la coppia-titolo biennio 2003/2004 Rossi/Gibernau sembra in grado di scappare.
Nel tentativo di recuperare alla Arrabbiata 2 “Rolling Stoner” commette un’ingenuità, volando fuori vedendosi la propria RCV scaraventata in aria. Fuori gara uno dei protagonisti, che stava realizzando una gara davvero straordinaria. La corsa non patisce troppo di questa perdita, e in sequenza viviamo sorpassi e controsorpassi tra Hayden e Melandri e, poco più dietro, tra i signori Capirossi e Pedrosa.
Ogni staccata della San Donato è una sorpresa, e al decimo dei 23 passaggi Capirex fa fuori con un deciso doppio sorpasso Melandri e Pedrosa, conquistando così una quarta piazza senza dubbio provvisoria: quando sei il pilota più veloce in pista, bisogna pensarla così… Esatto, perchè al 12° giro alla San Donato Capirossi è terzo, con un attacco senza troppi fronzoli ma con molta sostanza su Hayden. Capi dà il massimo, ha già praticamente raggiunto la coppia di testa, e siamo solo a metà gara; giro 13 su 23, sei protagonisti in 1″266, ma non piloti della domenica: Rossi, Gibernau, Capirossi, Hayden, Melandri, Pedrosa. E’ qui la festa.
Passa solo un giro, e alla San Donato sbaglia Valentino Rossi, che apre la porta a Gibernau, Capi, Hayden e Melandri. Al Correntaio è emozione per i 3000 tifosi Ducati presenti al Mugello, con la Tribuna Rossa che si accende, infiamma per due Desmosedici GP6 in livrea “Hailwood TT” davanti a tutti. In lontananza i Ducatisti riescono anche a scorgere un “DesmoCapirossi” che diventa nuovo leader dopo un magico attacco ai danni di Gibernau alla Bucine. Lo spagnolo accusa un pò il colpo, e in sequenza viene sopravanzato alla San Donato da Melandri e alla Poggio Secco da Melandri, diventando quarto davanti a Rossi e Pedrosa.
Correntaio, Melandri attacca un pò troppo bruscamente Hayden, tanto da chiedergli scusa e permettendogli un immediato controsorpasso. Non è proprio rose e fiori invece per Rossi e Gibernau, con quest’ultimo che si lascia sorprendere alla Bucine e successivamente, per un “lungo”, anche da Pedrosa. In un giro e mezzo, tre minuti di gara, lo spagnolo della Ducati è passato dal primo al sesto posto…
Rimontopoli per Valentino, che in due giri si inventa un doppio sorpasso alla Casanova, prima su Melandri, successivamente su Hayden. La gara è veramente al limite, e Melandri sbaglia al Correntaio arrivando lungo e ripardendo, staccatissimo, in sesta posizione. Capirossi, Rossi, Hayden, Pedrosa, quattro per un successo, cinque giri alla bandiera a scacchi, everything is possible, particolar modo se ci troviamo al Mugello…
Meno 3, Rossi rompe gli indugi alla Bucine ma arriva leggermente lungo con Capirossi che torna nuovamente in testa. Questo attacco comporta la versione “sidecar” dei primi tre, che si affiancano sino a sgranarsi finalmente alla Casanova con il trio nel medesimo ordine di prima di prima.
Penultimo passaggio: Valentino Rossi al comando, con un grande sorpasso su Capirossi alla Borgo San Lorenzo, non il suo punto favorevole, ma sicuramente quello dove ha portato l’attacco più efficace. Arriviamo però all’ULTIMO GIRO, i due si ritrovano fianco a fianco in rettilineo, alla staccata della San Donato è Capirossi a prevalere, ma Valentino si rifà alla Luco guadagnando un discreto margine che gli consentirà di vincere il Gran Premio d’Italia 2006, secondo trionfo stagionale dopo Losail, imbattibilità al Mugello dal 2002 a questa parte. Un ultimo giro incredibile, festeggiamenti meritati, perchè questo è il vero Valentino Rossi… Secondo è un meraviglioso Capirossi, terzo Hayden, entrambi a pari punti in testa al campionato. Poco conta: oggi al Mugello, festeggia solo il pilota in giallo.
MotoGP – Mugello Gara – Classifica
01- Valentino Rossi – Yamaha – 23 giri
02- Loris Capirossi – Ducati – + 0.575
03- Nicky Hayden – Honda – + 0.735
04- Daniel Pedrosa – Honda – + 2.007
05- Sete Gibernau – Ducati – + 3.070
06- Marco Melandri – Honda – + 11.793
07- Toni Elias – Honda – + 18.999
08- Kenny Roberts Jr – KR Honda – + 19.172
09- Makoto Tamada – Honda – + 19.231
10- John Hopkins – Suzuki – + 19.821
11- Shinya Nakano – Kawasaki – + 19.863
12- Colin Edwards – Yamaha – + 30.678
13- Randy De Puniet – Kawasaki – + 37.198
14- Chris Vermeulen – Suzuki – + 41.712
15- Carlos Checa – Yamaha – + 56.256
16- James Ellison – Yamaha – + 1’13.387
17- Josè Cardoso – Ducati – a 1 giro
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