MotoGP Mugello: Intervista esclusiva a Francesco Guidotti, Pramac Racing
Durante il GP d'Italia abbiamo fatto un'interessante chiacchierata con Francesco Guidotti
MotoGP Mugello 2017 – Al Mugello, teatro del Gran Premio d’Italia, che ha visto i nostri piloti assoluti protagonisti (tre vittorie su tre con Andrea Migno in Moto3, Mattia Pasini in Moto2 e Andrea Dovizioso in MotoGP), abbiamo intervistato Francesco Guidotti, Team Manager Pramac Racing, che ha avuto la grande soddisfazione di vedere il proprio pilota, Danilo Petrucci (nella foto i due con il trofeo, ndr), salire sul terzo gradino del podio dopo una gara pazzesca in MotoGP. L’intervista è stata fatta prima della gara, ma successivamente l’abbiamo risentito per farci raccontare le grandi emozioni.
Siamo al Mugello con Francesco Guidotti, Team Manager Pramac Racing. Francesco, qual’è il bilancio fino a questo momento?
“E’ un bilancio molto positivo, siamo partiti bene in Qatar con Scott (Redding, ndr), mentre con Danilo (Petrucci, ndr) abbiamo avuto un problema tecnico, ma conoscendo il nostro stato di Factory sperimentale erano rischi che dovevamo prenderci. A seguire ci sono stati ottimo risultati con Danilo, due settimi e un ottavo posto. Scott è andato altrettanto bene anche se con un pò più di difficoltà e l’ultima gara (Le Mans, come detto la prima parte dell’intervista è stata fatta al Mugello prima della gara, ndr) abbiamo avuto purtroppo un doppio stop che ci ha lasciato l’amaro in bocca. In generale le prime cinque gare sono state positive.”
Avete nel box una GP17 ufficiale (di Petrucci, ndr) e una GP16 (di Redding, ndr) come vi siete trovati?
“Come detto siamo un Team Factory sperimentale e ci sono cose che vanno provate in pista con la GP17 e con il ritmo della gara. Lo facciamo volentieri, erano le prerogative per avere la moto ufficiale.”
Quali sono le principali differenze tra la GP16 e la GP17. Da quest’ultima ci si aspettava di più ?
“E’ una considerazione che deve fare Ducati, perchè l’hanno sviluppata loro. La GP16 noi l’abbiamo imparata a conoscere solo a novembre scorso. Le differenze ci sono, forse non riusciamo ancora a sfruttarle in pieno, anche per una questione di limitazione sull’aerodinamica che è venuta fuori tardi nello scorso campionato. La GP17 è nata con le ali e ora che non ci sono più, il suo potenziale è limitato.”
E’ il secondo anno con la Michelin e da qui c’è la nuova anteriore, la 070, la gomma delle polemiche. Cosa ne pensi?
“La polemica l’avete fatta voi giornalisti (ride, ndr). E’ un argomento di discussione e la polemica è stata fatta più dai media che dagli addetti ai lavori. E’ un processo che prenderà tempo, ma già quest’anno vedremo dei miglioramenti. Lo scorsa stagione dopo anni di Bridgestone e anni e anni in cui Michelin era fuori e dove le moto si sono evolute in modo importante, non è stato facile.”
Sentendo Dovizioso, ma anche Lorenzo e anche Danilo, il problema della Ducati sembra sempre essere quello di non riuscire a “voltare”.
“Non voglio ripetermi, ma con le appendici aerodinamiche avevamo raggiunto un buon compromesso, ora non voglio esagerare, ma senza siamo tornati indietro di un anno, un anno e mezzo su quel preciso problema. Va rivisto il bilanciamento senza le ali, ma non è una cosa che non si fa dalla sera alla mattina.”
Sei stato sorpreso da qualcuno in modo positivo e da qualcuno in negativo?
“Il cambio che ha innescato tutti i movimenti è stato quello di Lorenzo in Ducati. Sono sorpreso ma non troppo, ci poteva stare un inizio di stagione così dopo 9 anni in Yamaha. Non sono sorpreso invece della velocità di Vinales, che si è subito adattato alla Yamaha. Sono sorpreso di un binomio Iannone – Suzuki un pò sottotono e in modo positivo mi hanno sorpreso sia Zarco che Folger. Zarco l’avevamo anche seguito, ma aveva preferito rimanere un altro anno in Moto2 e sembra essere stata la giusta decisione, anche se magari sarebbe potuto andare forte anche con noi.”
Dell’esordio della KTM cosa pensi?
“Specialmente qui al Mugello, dove i limiti della moto vengono fuori tutti, non è facile. In generale credo siano in linea con un progetto nuovo, considerando anche il fatto che è un’azienda che non ha mai fatto questo tipo di moto. Anzi, hanno fatto anche degli exploit come a Jerez e a Le Mans. Credo quindi che siano in linea con un progetto così giovane.”
Sei un appassionato di motocross e lo pratichi pure. Recentemente c’è stato l’infortunio di Rossi sulla pista di Cavallara (la pista preferita da Guidotti, ndr), è proprio necessario allenarsi anche con la moto da cross e rischiare così tanto?
“Intanto dobbiamo dire che l’allenamento serve e il cross è un allenamento rischioso ma molto particolare. Ti tiene molto attivo, sveglio, reattivo, allena i riflessi, aiuta a capire i cambiamenti della pista, molto più veloce rispetto all’asfalto. I piloti quando sono in moto cercano sempre il limite.”
Voi come Team avete posto qualche veto ai vostri piloti?
“Ti dico la verità, sono stato a girare anche al Ranch, dove Valentino Rossi gira tutte le settimane e secondo me non è meno rischioso del cross, perchè lì la velocità è molto più elevata, il fondo è più duro e sono sempre in bagarre. Non è quindi meno rischioso, anche se sicuramente sono più abituati a quel tipo di guida e con la moto da cross vanno di meno. Sono meno abituati anche a gestire l’imprevisto, perchè il fondo ad esempio cambia molto da giro a giro. Sul fatto di farsi male sono abbastanza fatalista, ti devi allenare, ti devi prendere dei rischi e i piloti se non fossero così non lo sarebbero nel bene e nel male.”
Lo scorso anno come hai anche accennato tu prima, si è quasi tutto deciso ad inizio stagione come mercato. Voi come Team che programmi avete per la prossima stagione?
“Stiamo cercando di capire la volontà di alcuni piloti di rimanere dove sono, o di cambiare. Con Danilo (Petrucci, ndr) parleremo qui, con Scott (Redding, ndr) ci siamo già parlati e la priorità è confermare entrambi. Stiamo lavorando per questo e continueremo con Ducati. Il loro contratto è diretto con Ducati, ma noi come Team abbiamo sempre partecipato ai rinnovi, visto che alla fine correranno con noi ed è sempre importante capire quali siano i tipi di accordi.”
In pista ci sono otto Ducati, mentre Yamaha, Honda e Suzuki schierano meno moto. Può essere dispersivo schierare così tante moto?
“A prima vista avere otto moto può sembrare dispersivo e un pò l’abbiamo sentito anche noi. Ad essere sinceri quando eravano il solo team satellite, si lavorava bene, non che adesso non si lavori bene, ma ci sono delle sfumature che ti portano un pò di affanno. E’ una filosofia che Gigi (Dall’Igna, Direttore Generale Ducati Corse, ndr) porta avanti dai tempi dell’Aprilia e che ha sicuramente degli svantaggi per noi, ma che in generale per Ducati ha dei vantaggi.”
Poco tempo fa è venuto a mancare Nicky Hayden a causa di un incidente in bici, una fatalità pensando tutti i rischi che si è preso come pilota (Hayden è stato iridato MotoGP nel 2006 e correva nella Superbike).
“Purtroppo è stata una fatalità, Nicky ha corso molti anni in MotoGP (è stato campione del mondo nel 2006, ndr) e ora correva in Superbike. Sono quelle cose non ti aspetti, lascia un grande vuoto, purtroppo le fatalità accadono anche nella vita di tutti i giorni.”
Quest’intervista era stata fatta prima dello splendido podio di Petrucci al Mugello, ecco cosa ha aggiunto a tal proposito Guidotti.
“Questo podio vale come una vittoria, farlo nel Gran Premio di casa della Ducati e del Team (che è a pochi km dal circuito) è una soddisfazione massima. Come voto do un 10 e lode, mi ripeto, è un podio che per noi vale come una vittoria.”
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