MotoGP – Misano – Ottavo sigillo per Stoner, Rossi tradito dalla propria Yamaha
Ricapitolando: ottava vittoria stagionale, terzo grand chelem di fila (successo in gara, pole position, giro più veloce, comando dal primo all’ultimo giro), quarta pole position consecutiva, 85 punti di vantaggio sul secondo in classifica. Parliamo prima dei numeri, poi del resto: Casey Stoner a Misano Adriatico ha dato la mazzata definitiva al campionato, trasformando la MotoGP in un conto aperto solo con sè stesso. Al rinnovato Santamonica Casey “Stoohan” acquisisce la certezza (manca solo la matematica) di portare la tabella #1 il prossimo anno, nell’epilogo di un 2007 storto, drammatico per il matrimonio fin qui felice tra Valentino Rossi e la Yamaha. Oggi la YZR M1 800cc, o meglio, il nuovo motore con distribuzione gestita dalle valvole pneumatiche, ha abbandonato Rossi dopo cinque giri. Azzardata la scelta (spinta soprattutto dallo stesso Valentino Rossi, va detto) di un debutto anticipato, dopo solo una giornata vera e propria di test a Brno alle spalle. Un azzardo che non ha pagato, una scommessa, un campionato perso. Perso sì, ma vinto da un Casey Stoner che a 21 anni diventa il simbolo del Motociclismo, per una Ducati che fa festa sul tracciato di casa nell’harakiri Yamaha, la sfortuna Honda (Hayden e Pedrosa fuori alla prima curva per una discutibile manovra di Randy De Puniet), la soddisfazione Suzuki, che piazza Vermeulen e Hopkins sul podio, un risultato che mancava addirittura da Valencia 2001. Applausi per Marco Melandri e Toni Elias, rispettivamente quarto e settimo sul traguardo in condizioni fisiche impossibili, con nel mezzo Capirossi e Checa, soddisfatti a loro modo per l’andamento del weekend nella Riviera Romagnola. Con Estoril alle porte, la MotoGP ha offerto ancora una volta una gara inguardabile, soporifera, ma pur sempre intensa parlando dei propri significati: a cominciare da un Casey Stoner che è davvero un fenomeno. Nessuno può affermare il contrario.
Cronaca di Gara
Grande spunto di Casey Stoner, prende il comando davanti a Hopkins (scattato benissimo), Rossi e Vermeulen, ma ecco subito il primo colpo di scena: De Puniet si scompone, centra Pedrosa, entrambi volano a terra alla Variante del Parco con Nicky Hayden (sempre lui, diamine!) costretto a prendere la via di fuga per evitare entrambi. Pedrosa recrimina sul portacolori Kawasaki, la gara prosegue con Rossi che realizza l’ennesimo piccolo-grande errore di questa stagione arrivando lungo alla Quercia: porte aperte per Chris Vermuelen, terzo e subito alle spalle di un Hopkins combattivo, a pochi decimi da Stoner. Prima fase interlocutoria di gara, con Stoner controllato a vista dalle Suzuki di Hopkins (il più veloce in pista, 1’35″043 il suo riferimento cronometrico al terzo passaggio) e Vermeulen, più staccato Valentino Rossi a 2″3 dalla vetta.
Il sette volte iridato non sembra reggere il passo del terzetto di testa, perde decimi ed in poco tempo… perde tutto! Rallenta vistosamente, evidente problema tecnico (il nuovo motore con le valvole pneumatiche?), Valentino Rossi è costretto al ritiro. E’ finita, è finita davvero per quest’anno, Casey Stoner vola al comando ma con qualche grattacapo in più: i piloti Suzuki, Vermeulen in particolare, sono velocissimi e mantengono il ritmo dell’imbattibile Ducatista, nonchè vive le speranze di una gara potenzialmente aperta. Medesimo discorso per la quarta posizione, con un sorprendente Marco Melandri in bagarre con Capirossi e Checa: non sembra patire le magagne fisiche di questi ultimi tempi. Chi non ha problema alcuno è tale Casey Stoner da Kurri Kurri: giro record al 12° passaggio, 1’34″649, saluta Vermeulen e si appresta a conquistare l’ottava, splendida vittoria stagionale.
La sua Ducati è un missile, ma non diteglielo ad Alex Barros, costretto al ritiro al 16° giro per noie meccaniche della propria Desmosedici GP7, poco dopo aver sopravanzato un irriconoscibile Colin Edwards per la settima posizione. Insomma, Misano non ha più niente da dire: Stoner vince indisturbato, la Suzuki festeggia con Vermeulen e Hopkins sul podio, a seguire Melandri (bravo!), Capirossi, Checa e Toni Elias (bravo anche per lui!). Tra due settimane tutti a Estoril.
Le dichiarazioni “a caldo” dei protagonisti
Casey Stoner, 1°: “Sono contentissimo, questa era la gara di casa per la Ducati e visto che al Mugello non eravamo andati bene ci tenevo a far bene. E’ stata una bella gara, le due Suzuki mi hanno messo sotto pressione, giravano forte però sapevo di avere una scelta di gomma più dura che mi avrebbe permesso di finire meglio la gara e quindi avere un bel vantaggio!.”
Chris Vermeulen, 2°: “E’ stata una gara difficile per il gran caldo e per le condizioni della pista che era scivolosa, con poco grip. Ho fatto una bella partenza dalla terza fila poi ho passato Valentino e mi sono messo alla caccia di Hopkins e Stoner. Sono soddisfatto, a questo punto devo puntare alla vittoria.”
John Hopkins, 3°: “Oggi ho spinto, spinto spinto!! E’ stato un altro podio con la Suzuki e le Bridgestone sono state incredibili! Non sono riuscito a prendere Stoner e Vermeulen ma va bene così”
Alessio Piana
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