MotoGP Misano: Iannone, “Non sono d’accordo con la decisione dei medici”

Il pilota della Ducati ha detto: "Mi hanno tolto la cosa più bella, salire in moto"

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Andrea Iannone MotoGP 2016 Misano Team Ducati – Andrea Iannone ha parlato con la stampa a Misano alla conclusione del terzo turno di prove libere, contestando la decisione dei medici del circuito e in particolare del Dr. Eraldo Berardi di non farlo scendere in pista nelle FP3.

Il pilota della Ducati era caduto ieri nelle FP1 ed era stato trasportato al centro medico, dove dopo una risonanza magnetica la situazione non si era chiarita, tanto più che il pilota di Vasto era stato poi trasportato in elicottero all’ospedale di Cesena, questo anche grazie alla preziosa collaborazione del Dr. Angel Chartè di Dorna.

Quello che ha sorpreso Iannone è stata la decisione di dichiararlo “unfit” prima del responso della TAC, una decisione affrettata e poi cambiata in “unfit to be review” al suo ritorno in circuito. Questa mattina il #29 sarebbe dovuto scendere in pista, ma il medico del circuito è stato irremovibile, niente prove e gara per Iannone.

“Posso capire tutto, ma le persone (e quindi i dottori, ndr) devono capire che io sono il primo a tenere alla mia salute e al mio futuro. Ho 27 anni e sono consapevole a quello a cui vado incontro. Credo che ad un pilota non dovrebbe mai essere negata la possibilità di scendere in pista. Dopo una caduta di questo tipo per un pilota è importantissimo risalire subito in sella, cosa che avrei fatto questa mattina per capire le mie sensazioni. Questa decisione pesa moltissimo, è il mio ultimo GP di casa con la Ducati, e mi sarebbe piaciuto provare nelle FP3.”

Andrea, prima sei stato dichiarato “unfit”, poi “unfit to be review” e infine “unfit”, racconta cosa è successo.

“Il medico della Dorna Ángel Charte mi ha sin da subito supportato, seguito ed è stato lui a “spingere” perchè andassi all’ospedale per la TAC, organizzando anche il mio trasporto in elicottero. Anche da parte della Clinica Mobile c’è stata grande disponibilità e collaborazione. Quello che non riesco a spiegarmi e a capire è come mai mi abbiano dichiarato “unfit” ancora prima che arrivassi all’ospedale di Cesena. In tutti questi anni mi è sempre capitato di confrontarmi con i medici e con quelli del circuito e di fare una prova fisica. Questa volta non è accaduto e non riesco a capirne il motivo. Dall’altra parte c’è stato un “muro” che non riesco a capire. Questa mattina per i medici del circuito ero già “unfit”, mi hanno tolto quello che mi piace di più, salire in moto.”

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