MotoGP – Melandri e Ducati, oggi potrebbe essere il giorno decisivo

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E’ pensieroso Marco Melandri, con eterni dubbi sul suo futuro da sincerare in questi giorni. Honda Gresini, possibilmente con una “V4 800” ufficiale, o Ducati per le prossime due stagioni? Tra il dire ed il fare c’è di mezzo una firma, quella con Borgo Panigale che potrebbe arrivare in linea teorica già in giornata, con Alberto Vergani suo manager atteso a Bologna per incontrare la dirigenza Ducati Corse (con cui ha già avuto modo di collaborare nel 2005 con Carlos Checa, altro suo protetto). Un accordo verbale per le prossime due stagioni alla cifra indicativa di 3 milioni di euro l’anno, diventando di fatto una nuova icona del mondo Ducatista. Marco Melandri ci ha pensato, riflettuto e in questi giorni dopo il terzo posto di Motegi pare abbia deciso. Da una parte la Ducati, dall’altra una permanenza per il terzo anno consecutivo con Fausto Gresini che l’ha lanciato nell’elite della MotoGP. Per lui si prospetterebbe un 2007 con una “V4 800” ufficiale, come promessogli da Mr.Kanazawa. In sintesi il medesimo ruolo ricoperto nelle stagioni passate prima da Kato (2003), poi da Gibernau (2003-2005) e a tratti anche da Max Biaggi: permanenza nel team satellite con assoluta libertà di parola su quali strade intraprendere per lo sviluppo della moto.

Un ruolo difficile e controverso: è vero, ci sarebbe una maggiore attenzione dagli uomini HRC, ma i precedenti non sono dei migliori. All’inizio tutti ti ascoltano, alla fine vengono seguite solo le dottrine dei piloti Repsol (con Pedrosa e Hayden riconfermati, inoltre, sembra difficile che la Honda cambia questo modo di vedere le cose). Sarà difficile uscire dal mondo dell’ala dorata, scendendo di sella da quella moto che l’ha portato in due anni al secondo posto in campionato (2005) al lottare a due gare dal termine per il titolo iridato (2006), totalizzando ben 5 vittorie (nessun Hondista come lui).

Dall’altro canto le sirene Ducati non lascerebbero indifferente nessuno dei 19 piloti della GP1. Si è discusso di come Marco si adatterebbe allo stile della Desmosedici, del fatto che Capirossi è un vero e proprio team-mates killer, che due italiani in squadra comporterebbe non pochi problemi (su che basi? Anche con Gibernau si diceva la stessa cosa, eppure ha instaurato un bel rapporto con Loris e collaborano nello sviluppo). Non ci resta che attendere, con la consapevolezza che oggi potrebbe essere il giorno decisivo. Quello del sì, o del no, alla Ducati per Marco Melandri.

Alessio Piana

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