MotoGP | Lorenzo chiarisce la sua posizione sul fisco: “Ho sofferto molto”
"Nessuno mi restituirà le notti insonni", ha commentato il maiorchino
Con un lungo post pubblicato sulle sue pagine social, il cinque volte Campione del mondo, Jorge Lorenzo ha voluto chiarire una volta per tutte la sua posizione per quanto riguarda il fisco spagnolo. Pochi giorni fa infatti, ha vinto un’altra battaglia contro le autorità fiscali che gli avevano chiesto il pagamento di una multa di circa 11 milioni di euro, in quanto lo spagnolo non avrebbe pagato le tasse dal 2013 al 2015.
I legali e lo stesso Lorenzo, hanno dimostrato invece che durante quel periodo, la sua residenza non era in Spagna, bensì in Svizzera e tutto si è quindi concluso al meglio per il maiorchino.
Tuttavia, Lorenzo ha confessato che questi anni di lotte legali non sono state affatto facili da affrontare e che spesso non gli hanno permesso di concentrarsi al meglio in pista.
Dichiarazioni Lorenzo su vicenda fisco spagnolo
“Recentemente, diversi media hanno pubblicato varie notizie in merito alle controversie che ho avuto con il Tesoro Spagnolo. Scrivo queste righe per dare la mia versione di quello che è accaduto. Come ben saprete, parecchi anni fa ho deciso di andare a vivere a Lugano, una città piccola ma moderna in Svizzera, che dista circa un’ora da Milano. Ho scelto quella località, come altri sportivi, perché necessitavo di pace e tranquillità quando non ero in viaggio per le gare. In questo modo non dovevo viaggiare per mezzo mondo e avevo la possibilità di allenarmi presso le strutture del team Yamaha (circa 60 km di distanza dalla mia residenza). Ovviamente, ho apprezzato anche il regime fiscale che per i cittadini è meno aggressivo e confiscatorio rispetto ad altre nazioni.
“Nel giugno 2017, le autorità fiscali spagnole hanno avviato un’indagine al fine di contestare il mio status di residente fiscale in Svizzera. Questa ispezione, riguardava il periodo 2013-2016 e nonostante le autorità svizzere abbiano più volte ribadito il fatto che il mio status fosse pienamente legale, il fisco spagnolo ha sempre messo in dubbio la mia posizione. Infatti, ha inviato tantissime richieste ai miei sponsor e ai miei team non soltanto per avere informazioni ma anche per screditarmi davanti all’opinione pubblica, facendomi apparire come un truffatore”
“Hanno addirittura mandato degli emissari nel paddock per obbligarmi a firmare un documento, aggredendomi e bloccandomi l’uscita mentre stavo per salire sulla moto, pochi minuti prima della gara. Inoltre, ho dovuto pagare in anticipo il denaro richiesto onde evitare ripercussioni come essere iscritto nella lista moratoria. Una vera presa in giro”
“In questi cinque anni e mezzo ho sofferto molto. Da professionista, ho sempre cercato di restare concentrato nella competizione senza farmi distrarre da altro ma devo ammettere che questa ingiusta persecuzione da parte del Tesoro spagnolo mi ha generato ansia e pressione, influenzando la mia vita professionale. Sono riusciti a fare quello che i miei avversari in pista non hanno mai fatto: abbattermi emotivamente”
“Dopo il mio ritiro dalle competizioni, nel 2021 ho finalmente visto la luce. Il tribunale amministrativo economico centrale ha dato ragione al mio avvocato in merito agli anni 2013, 2014 e 2015. Questa sentenza forte ha annullato anche i precedenti provvedimenti per i quali ero ingiustamente accusato. Mi sono stati restituiti i soldi che avevo anticipato ma non c’è mai stato nessun tipo di riparazione per i danni morali causati. Nessun risarcimento, nessuna scusa in via pubblica o telegrafica”
“A dicembre infine, il Consiglio Economico e Amministrativo Regionale della Catalogna ancora una volta mi ha dato ragione per il 2016. Spero che questo metta fine all’incubo, le tasse sono necessarie e se il denaro è gestito bene dall’amministrazione (non accade sempre), contribuire è qualcosa di cui essere orgogliosi. E’ innegabile che le tasse vadano pagate, ovunque si viva. Il Tesoro spagnolo aveva iniziato una caccia alle streghe, alla ricerca di un capro espiatorio ma si sbagliavano. Nessuno mi restituirà le notti insonni e la pace della quale necessitavo quando mi trovavo in pista”.
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