MotoGP – Le tappe del trionfo Ducati

MotoGP – Le tappe del trionfo DucatiMotoGP – Le tappe del trionfo Ducati

Sei anni per dare il via al progetto, convincere tutti della bontà della propria filosofia tecnica-sportiva, portare il tanto decantato “Made in Italy” sul tetto del mondo. Il programma Ducati MotoGP rappresenta la sfida impossibile vinta con lavoro, sacrifici, metodo e convinzione dei propri mezzi. Dal via del progetto nel 2001 al successo del 2007 da indiscussi dominatori, complice l’affermazione nelle classifiche piloti, costruttori e team. La regina delle Superbike oggi è anche la sovrana della classe regina del motociclismo, davanti alle quattro sorelle giapponesi con risultati dai precedenti incomparabili visto e considerato l’impegno dei competitors del Sol Levante. Nel 2007 sono stati raccolte 11 vittorie, 5 pole position (4 di fila dal Sachsenring a Misano) con almeno una Desmosedici GP7 sempre sul podio. Un dominio costruito negli anni, attraverso scelte impopolari (via Bayliss per Checa nell’inverno 2004, l’ingaggio di Stoner dodici mesi or sono), azzardi (passare da Michelin a Bridgestone nel 2005), delusioni e momenti difficili. La Ducati oggi presenta il nuovo gioiello, la Desmosedici GP8 chiamata a difendere nell’epopea delle 800cc la tabella #1 acquisita la scorsa stagione, ultima tappa di un percorso lungo sei anni. Cerchiamo di ripercorrere, data per data, la storia Ducati nella MotoGP, cercando di comprendere come sia stato possibile quello che, per molti, è stato il “miracolo Ducati”.

4 maggio 2001: Jerez, Ducati annuncia l’ingresso in MotoGP

A pochi mesi dal cambio regolamentare in ottica 2002 della top class, da 500cc 2 tempi a 990cc 4 tempi, la Ducati annuncia mediante una conferenza stampa a Jerez de la Frontera (nel corso del Gran Premio di Spagna) la propria partecipazione alla nuova “MotoGP” dalla stagione 2003. Presenti Federico Minoli (Presidente Ducati Motor Holding), Claudio Domenicali (AD Ducati Corse), Francesco Zerbi (Presidente FIM) e Carmelo Ezpeleta (responsabile Dorna Sports). Il motore scelto, per il momento, è un 2 cilindri a V di 90°, definito dai tecnici “a L”, ma sono allo studio altre possibili soluzioni. Confermato l’impegno in Superbike anche per le prossime stagioni.

4 febbraio 2002: Ducati svela il proprio V4 per la MotoGP

Dopo mesi di studi, confronti e simulazioni tra computer e prove al banco, la Ducati ha scelto il proprio motore per affrontare la MotoGP. Non sarà il tradizionale bicilindrico, bensì un 4 cilindri a V di 90°. Con un comunicato stampa ed un rendering del V4, Claudio Domenicali spiega il perchè di questa scelta: “Dopo aver analizzato le possibilità offerte dal regolamento ed in base alle simulazioni fatte al computer, riteniamo che per essere competitivi in MotoGP siano necessarie potenze estremamente elevate, difficili da ottenere con un bicilindrico tradizionale, che tra l’altro per regolamento peserebbe solo 10 kg in meno rispetto ai 4 e 5 cilindri. Si dovrebbe aumentare l’alesaggio a valori esasperati, con l’incognita di incorrere in gravi problemi di combustione. Per questo motivo, nella fase preliminare di studio, avevamo individuato nel bicilindrico a pistoni ovali un’ottima configurazione per il nuovo regolamento. A parità di peso con i 4 e 5 cilindri, questa soluzione è in grado di unire i vantaggi tipici dei bicilindrici in termini di erogazione e trasmissione della potenza, alle prestazioni necessarie per competere ad armi pari con i plurifrazionati. Un ulteriore approfondimento ci ha fatto però decidere che la soluzione migliore sarebbe stata il raddoppio del bicilindrico e quindi progettare un motore con quattro pistoni cilindrici che riproducesse, grazie agli scoppi simultanei due a due, il funzionamento del bicilindrico. In questo modo si genera l’effetto “big bang”, sollecitando il pneumatico posteriore con modalità che ne allungano la durata e migliorano il feeling del pilota in uscita di curva. La soluzione Desmosedici avrà tempi di sviluppo relativamente brevi e costi più contenuti e sarà quindi più facile affidarlo anche a team esterni, in quanto è intenzione di Ducati Corse diventare anche nel MotoGP un punto di riferimento per le squadre private, come già accade nel Mondiale Superbike”. Sul motore sono già al lavoro i tecnici di Borgo Panigale, coordinati dall’Ingegner Filippo Preziosi.

1 aprile 2002: prima immagine della Ducati Desmosedici MotoGP

Su Ducati.com vengono mostrate le prime immagini della Ducati MotoGP. Nonostante la data, non si tratta di un pesce d’aprile… La Desmosedici si distingue dalle altre MotoGP in pista nel campionato in corso, per le sue forme, per l’essenza Ducati sincerata non solo da fattori puramente estetici, ma dalle soluzioni tecniche che rappresentano la storia di Borgo Panigale, dalla distribuzione desmodromica al telaio a traliccio tubolare. La Ducati Desmosedici MotoGP sarà svelata nel corso del Gran Premio d’Italia al Mugello, e sempre sul tracciato toscano scenderà in pista per la prima volta nel mese di agosto.

30 maggio 2002: presentazione alla stampa della Desmosedici

Gran Premio d’Italia, Mugello: scenario ideale per la presentazione alla stampa della Ducati Desmosedici MotoGP. Nel corso della press conference prendono parte personalità di spicco del Motomondiale, da tecnici della concorrenza a qualche pilota, evidentemente interessato al progetto Ducati. “Le competizioni sono per noi da sempre il principale strumento di promozione e la nuova Desmosedici rappresenta l’icona della nostra filosofia”, sincera Federico Minoli, Presidente Ducati Motor Holding, “ovvero realizzare moto tecnologicamente avanzate, in grado di rappresentare nei circuiti di tutto il mondo il genio e il gusto tipico dello stile italiano”. Gli fa eco Claudio Domenicali, che assicura di “Aver realizzato una moto competitiva”. Nel corso della conferenza stampa viene svelata la scheda tecnica della Desmosedici nonchè alcuni numeri del progetto Ducati MotoGP: 30 milioni di euro il budget a disposizione per il 2003, previsti 20.000 kilometri di test in 10 diversi circuiti prima della gara di debutto a Suzuka.

1 agosto 2002: la prima volta in pista della Ducati Desmosedici MotoGP

Insieme alla 999 F03 Superbike, debutta in pista al Mugello la Ducati Desmosedici MotoGP. Con Vittoriano Guareschi in sella, la 990cc di Borgo Panigale percorre nella prima giornata di prove 32 giri, seguita da tutti i dipendenti Ducati Corse. “Il prototipo che stiamo utilizzando si sta comportando molto bene”, commenta a caldo Vitto Guareschi. “Nonostante ad oggi la potenza sia simile a quella del bicilindrico in versione SBK, la nuova carenatura è molto aerodinamica e ci permette di ottenere velocità massime sensibilmente superiori. Stiamo effettuando alcuni test con carene forate o no per verificare i diversi comportamenti al vento laterale e alla facilità di inserimento in curva”. La Desmosedici scenderà in pista anche nelle due successive giornate, con qualche problema tecnico di troppo…

16 settembre 2002: Ducati annuncia l’ingaggio di Capirossi e Bayliss

Con un comunicato stampa, Ducati Corse annuncia la propria formazione piloti per il 2003, stagione di debutto nella MotoGP. Sfumato l’accordo con Max Biaggi, con il quale si era arrivati vicinissimi alla firma nell’estate, è stato siglato un contratto della durata biennale con Loris Capirossi. Al suo fianco ci sarà Troy Bayliss, Campione del Mondo Superbike in carica proprio con Ducati. Le due Desmosedici saranno gommate Michelin e vestite dei colori Marlboro, sponsor milionario che ha abbandonato la Yamaha proprio per seguire l’avventura Ducati nella top class. Bayliss proverà la Ducati nelle successive settimane al Mugello, mentre per Capirossi la “prima” sulla D16 è fissata a Valencia per novembre, grazie anche alla liberatoria concessagli da Sito Pons.

7 ottobre 2002: Bayliss prova per la prima volta la D16

Primo test per Troy Bayliss con la Ducati Desmosedici MotoGP. A pochi giorni dalla mancata vittoria del Mondiale Superbike a Imola (andato con 11 lunghezze di vantaggio a Colin Edwards), l’australiano prova al Mugello la 990cc di Borgo Panigale, mostrandosi entusiasta nelle dichiarazioni al termine della prima giornata di lavoro. “E’ da tanto tempo che volevo salire sopra il nostro nuovo giocattolo! Sappiamo tutti che la mole di lavoro davanti a noi è davvero notevole, ma per il momento quello che conta di più è che mi sto divertendo molto con la nuova moto e ad ogni uscita si vedono dei progressi. Ci aspettano moltissimi test prima dell’inizio del campionato, ma non è un problema! Sia io che la squadra siamo felicissimi di lavorare su questo nuovo progetto. Sicuramente la Desmosedici non è la Ducati Superbike che conosco da anni! E’ davvero diversa, molto più leggera e più potente. Vitto Guareschi ha già fatto tantissimi chilometri, sgrezzando la moto e facendo un ottimo lavoro. Adesso il mio compito è quello di prendere confidenza e prepararmi al meglio per il prossimo campionato MotoGP”.

3 novembre 2002: debutto in pubblico per la Ducati Desmosedici

A pochi minuti dal via della gara di chiusura del Motomondiale 2002, a Valencia due Ducati Desmosedici MotoGP, reduci dai test disputati pochi giorni prima proprio al Cheste, realizzano dei giri di esibizione con Bayliss e Guareschi in sella. Alle 10:42 esce dai box, seguito da un centinaio di giornalisti ed appassionati, Troy Bayliss, in sella ad una Desmosedici “Twin Pulse”, mentre Guareschi gira con un motore dai scoppi convenzionali.

6 novembre 2002: Loris Capirossi sale in sella alla Desmosedici

Prima volta per Loris Capirossi in sella alla Desmosedici. Subito tempi di rilievo, confermati successivamente a Jerez de la Frontera e Phillip Island, dove la coppia Ducati gira già sul passo di Valentino Rossi (Honda). Si chiude così il periodo di sviluppo: dal 2003 si farà sul serio…

14 febbraio 2003: a Milano la presentazione del Ducati Marlboro Team

Nella cornice del FilaForum di Assago, il Ducati Marlboro Team nella giornata di San Valentino ha svelato moto, squadra e colori che prenderanno parte alla MotoGP 2003. La Desmosedici sembra davvero una Ferrari a due ruote, ed è pronta a lanciare la sfida nella top class dopo aver stupito tutti a Sepang spiccando, con Loris Capirossi, tempi vicinissimi alle missilistiche Honda RC211V di Valentino Rossi e Max Biaggi. “Comincia dunque questa sfida entusiasmante”, afferma Claudio Domenicali nel corso della presentazione. “Ci aspettano un campionato fatto di gare difficili e combattute, in cui tutti i concorrenti, nessuno escluso, sono certamente fortissimi. Un campionato con nove campioni del mondo al via, e con un numero eccezionale di moto ufficiali competitive. Salire sul podio in un campionato così combattuto è un risultato eccezionale per chiunque; per noi che abbiamo come obbiettivo principale fare esperienza , crescere e migliorare per poter vedere le nostre moto competitive, il podio è un traguardo estremamente ambizioso… ma non vogliamo togliere la possibilità di sognare ai nostri tifosi. E’ un compito difficile, ma stimolante. I Ducatisti in tutto il mondo sognano una Desmosedici in grado di vincere nella MotoGP: il nostro scopo è di accontentarli. Certamente non subito, ma… ce la metteremo tutta perché accada il prima possibile!”.

16 marzo 2003: Test IRTA Barcellona, una Ducati subito al comando

Un’ora di “qualifiche” con diretta televisiva, nel corso dei Test IRTA a Barcellona. Un’occasione per mostrare il potenziale della propria moto, e Loris Capirossi non si fa sfuggire quest’occasione: alla prima uscita “mondiale”, la Ducati prende la “pole position”, spiccando il miglior tempo in 1’43″634 con 328 km/h di velocità massima in fondo al rettifilo del Montmelò. “Sono veramente felice”, commenta Capirossi al termine del “giro della morte” che gli è valsa una BMW 330d. “Ho voluto questo risultato, l’ho cercato e ho guidato dando il 110 % delle mie possibilità. Gli ultimi due giri sono stati fantastici, non ho sbagliato niente e questo premia gli sforzi del team”. Successivamente Claudio Domenicali commenterà la splendida giornata di Barcellona con un comprensibile “Non pensavamo di essere già così competitivi”.

6 aprile 2003: Suzuka, debutto con podio per la Ducati

In una giornata triste per il tragico incidente mortale di Daijiro Kato, a Suzuka il motociclismo italiano vive un giorno da leoni. Valentino Rossi vince la gara, Max Biaggi chiude al secondo posto, la Ducati è sul podio con Loris Capirossi ed in quinta posizione con Troy Bayliss. Un debutto senza precedenti, con una fulminea partenza dell’imolese dalla 13° piazza in griglia in seguito alle prove di qualificazione sotto la pioggia: prima curva, primo posto, mantenuto anche per i primi 5 passaggi. “Non mi aspettavo un risultato del genere”, commenterà Loris Capirossi nella conferenza stampa post-gara. “Partendo dalla quarta fila mi aspettavo tutto tranne che poter recuperare così in fretta e lottare per il podio. Questo è un risultato che conferma la nostra competitività e rende merito al lavoro del team: quest’anno ci siamo anche noi a dare fastidio ai grandi…”.

27 aprile: Bayliss, 12 giri al comando a Welkom

A sette giorni dalla scomparsa di Daijiro Kato, la MotoGP in un clima surreale torna a correre a Welkom, Sud Africa. Quel che ne consegue è una gara straordinaria, con la vittoria del compagno di squadra del giapponese, Sete Gibernau, che è riuscito a piegare sulla distanza Rossi, Biaggi e… Bayliss. Sì, perchè l’australiano, alla seconda gara in MotoGP, ha realizzato una gara da 10 e lode. Partito benissimo ha preso il comando, mantenendolo per le succesive 12 tornate. La bagarre successiva con Rossi è per palati fini del motociclismo: sorpassi e controsorpassi, con l’italiano che riuscirà ad avere la meglio. “Al via sono rimasto sorpreso io stesso di ritrovarmi al comando”, dichiarerà Bayliss quarto sul traguardo. “Pensavo che questo sarebbe successivo prima o poi, ma non subito alla seconda gara. Ho tenuto la testa della corsa per una dozzina di giri, poi ho ingaggiato un duello con Rossi: è stato sicuramente esaltante. La moto era a posto, penso che possiamo essere protagonisti anche nelle prossime gare”.

11 maggio 2003: primo podio per Bayliss, 3° in campionato

A Jerez de la Frontera due Ducati Desmosedici nelle prime due posizioni: pole per Capirossi, secondo posto per Bayliss. Quanto di buono fatto al sabato rischia di sfumare nel giro di ricognizione, quando i due vengono al contatto per un’incomprensione. L’italiano lotterà con il manubrio piegato, Bayliss lotterà invece per un posto sul podio: sarà terzo dietro a Rossi e Biaggi in gara ed, incredibile, in campionato.

8 giugno 2003: Capirossi sfiora il successo in casa

A dodici mesi dalla Presentazione ufficiale della Ducati Desmosedici, la rossa di Borgo Panigale sfiora il primo successo nella classe regina. Con Loris Capirossi chiude al secondo posto nella gara di casa al Mugello, lottando per gran parte della contesa con Valentino Rossi. Alla fine il “Dottore” avrà la meglio, ma Loris festeggerà il secondo posto come una vittoria… “Questa è una giornata memorabile per tutti noi”, commenterà l’imolese. “Lottare per tutta la durata della corsa per il successo alla nostra quinta gara è un risultato straordinario. Per me questo secondo posto vale come una vittoria: sono certo che presto saliremo sul gradino più alto del podio”

15 giugno 2003: Ducati e Capirossi vincono a Barcellona

…detto, fatto! Dopo 27 anni dal binomio Agostini/MV, una moto ed un pilota italiano salgono insieme sul gradino più alto del podio. Succede a Barcellona, sesta gara in assoluto per la Desmosedici, prima grande chance per Capirossi il quale non sbaglia nulla, sfrutta l’errore verso metà gara di Valentino Rossi (arrivato “lungo” in una curva) e taglia per primo il traguardo. “Questo per tutti noi è una giornata indimenticabile”, commenterà Loris Capirossi, commosso, nella conferenza stampa post-gara. “E’ bellissimo, mi sarei aspettato una vittoria, ma non dopo soli sei gran premi. Firmando per la Ducati sapevo a cosa andavo incontro: ero consapevole della forza di questo gruppo, e questa è la dimostrazione”.

2 novembre 2003: Ducati chiude la stagione di debutto al top

Secondo posto nella classifica costruttori. Quarta e sesta in quella piloti, rispettivamente con Loris Capirossi e Troy Bayliss. Una vittoria (Barcellona), otto podi, tre pole position, 14 partenze in prima fila. Un debutto fantastico per la Ducati in MotoGP, destinata nel 2004 a ripetersi raddoppiando gli sforzi: confermata la coppia Capirossi/Bayliss, altre due Desmosedici saranno in pista gestite dal team d’Antin, con Neil Hodgson e Ruben Xaus provenienti direttamente dalla squadra ufficiale Ducati Fila nel Mondiale Superbike.

4 febbraio 2004: svelata la Ducati Desmosedici GP4

Nello scenario dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, la Ducati svela la propria Desmosedici GP4, seconda creatura pronta a dare l’assalto alla MotoGP 2004. Completamente differente rispetto alla GP3 sul piano estetico, la GP4 punta a rafforzare la presenza di Borgo Panigale nella top class, cercando di far meglio degli eccellenti risultati della stagione di debutto. “Ci sentiamo più forti del 2003”, annunciò Claudio Domenicali nel corso della conferenza stampa. “Il nostro obiettivo è di confermare le prestazioni della scorsa stagione, cercando di far meglio, con qualche vittoria e podio in più”. Il tempo darà torto all’Amministratore Delegato Ducati Corse: il 2004 rappresenterà la peggior stagione della Rossa in MotoGP.

17 maggio 2004: Ducati recupera la Desmosedici GP3

Welkom, Jerez, Le Mans. Tre gare, un sesto posto raccolto come miglior risultato da Loris Capirossi nella gara inaugurale in Sud Africa. Prestazioni sottotono, competitività della Desmosedici GP4 inesistente: per questa ragione, nel corso delle prove post-GP a Le Mans, la Ducati rispolvera la GP3, cercando di trovare il bandolo della matassa di un difficile inizio di campionato. La moto 2003 sarà portata in pista anche al Mugello il venerdì del Gran Premio d’Italia, salvo poi venir accantonata in favore della GP4. In una gara difficile, Troy Bayliss conquisterà il quarto posto, riuscendo anche a stare in testa per qualche curva sotto la pioggia. Nelle successive settimane in Ducati si intensificherà il lavoro sul motore “Twin Pulse”.

2 ottobre 2004: primo podio per la Ducati con il “cliente” Xaus

Nella corsa più “avvelenata” degli ultimi anni per la nota penalizzazione in griglia di Valentino Rossi, la Ducati conquista il primo podio del 2004. Al terzo posto non c’è però una Desmosedici GP4 ufficiale, bensì la GP3 “clienti” del team d’Antin condotta da Ruben Xaus, vice-campione in carica della Superbike. Quello resterà l’unico podio dello spagnolo nella top class: nel 2005 passerà al team Fortuna Yamaha per poi tornare in Superbike nel 2006, in sella ad una Ducati 999 del team Sterilgarda di Marco Borciani.

17 ottobre 2004: Loris Capirossi, finalmente, sul podio

Nel gran giorno di Valentino Rossi e della sfida vinta con Yamaha, la Ducati festeggia il primo podio “ufficiale” del 2004. E’ Loris Capirossi a riuscire nell’impresa, chiudendo al terzo posto dopo un strepitoso duello con Alex Barros, all’epoca pilota HRC. “E’ un risultato che ci voleva, utile per il nostro morale”, commenterà Capirossi. “Adesso dobbiamo pensare al prossimo anno: lavoreremo a testa bassa da qui alla prima gara del 2005”.

31 ottobre 2004: Bayliss-Ducati, divorzio con podio

L’ufficialità arrivò soltanto nella mattinata dell’ultimo Gran Premio stagionale a Valencia: Troy Bayliss non sarà più pilota Ducati nel 2005. Al suo posto Carlos Checa, reduce da altalenanti stagioni con la Yamaha Factory. I Ducatisti protestano, intasano la mail privata di Livio Suppo, ma serve a poco: la scelta è già stata presa, Ducati con Capirossi e Checa, Bayliss “costretto” ad emigrare al team Camel Honda di Sito Pons. La gara d’addio, che successivamente si rivelò soltanto un “arrivederci”, dell’australiano è da strappa-lacrime. Con la grinta che lo ha sempre contraddistinto, Bayliss chiude al terzo posto dietro a Rossi e Biaggi, senza far polemica, senza puntare il dito verso chi non lo ha più voluto in squadra nel 2005.

15 novembre 2004: Ducati con Bridgestone per i prossimi tre anni

Con un comunicato stampa, Ducati Corse annuncia il divorzio con Michelin ed il passaggio alle coperture Bridgestone per i prossimi tre anni. La scommessa, l’azzardo che, se vogliamo, è valso in parte la conquista del titolo 2007.

20 gennaio: a 2000 metri svelata la Desmosedici GP5

Per la prima volta, la Ducati presenta la propria arma per la MotoGP nel corso del “Wrooom – MotoGP Press Ski Meeting” a Madonna di Campiglio. Nella suggestiva cornice del ghiacciaio del Grostè (a 2400 metri di quota) vengono tolti i veli alla Desmosedici GP5 e, per usare le parole di Claudio Domenicali, si tratta di “Un’evoluzione e non una rivoluzione rispetto alla GP4”. L’esperienza, negativa, del 2004 ha lasciato il segno a Borgo Panigale: con Loris Capirossi e Carlos Checa, ma soprattutto con le Bridgestone, la Desmosedici sarà la moto del riscatto?

5 giugno 2005: primo podio stagionale con Capirossi al Mugello

Dopo un inizio sfortunato, con entrambi i piloti infortunati in seguito a brutte cadute nel corso dei test invernali, il Gran Premio d’Italia al Mugello rappresenterà la gara del riscatto Ducati. Loris Capirossi chiuderà sul terzo gradino del podio, mentre Carlos Checa sarà quinto. Primo risultato di rilievo della stagione, primo podio per il binomio Ducati-Bridgestone. Il Mugello come punto di svolta del 2005? Non proprio. Seguiranno gare difficili, sino alla vincente trasferta asiatica, tra Motegi e Sepang…

18 settembre 2005: si torna a vincere, questa volta nella tana del lupo

La Ducati arriva in Giappone con il secondo posto conquistato da Loris Capirossi a Brno ed il rinnovo contrattuale con lo stesso per il 2006. Con queste certezze arriva la prima grande soddisfazione dalla stagione di debutto a questa parte: Capirossi vince, Checa è quarto, tripudio rosso nella tana del lupo, delle quattro sorelle giapponesi. “E’ fantastico vincere in Giappone”, dichiarerà Capirossi al termine della corsa. “Sapevo di poter giocarmi delle chance importanti per il successo e tutto è andato alla perfezione. Dopo le cadute di Rossi e Melandri, dovevo solo mantenere alta la concentrazione e controllare Biaggi alle mie spalle. Ci sono riuscito, questa vittoria va a tutta la squadra e alla Bridgestone, che ha fatto un grandissimo lavoro per il loro GP di casa”.

25 settembre 2005: 2 su 2, Capirossi vince anche a Motegi

Valentino Rossi conquista il suo settimo titolo (quinto di fila nella top class, secondo con Yamaha), ma a Sepang è tutto il motociclismo italiano a festeggiare. Sette giorni dopo, partendo per la seconda volta dalla pole position, Loris Capirossi bissa il trionfo di Motegi, con Carlos Checa al terzo posto: è il miglior risultato nella storia Ducati in MotoGP. “E’ stato un weekend favoloso, coronato con una vittoria bellissima”, commenterà Capirossi. “E’ stata più dura rispetto a Motegi, Valentino mi ha pressato a lungo ma sono riuscito ad avere la meglio. Penso che possiamo ancora dire la nostra nelle ultime gare…”. Capirossi e la Ducati intravedono un possibile secondo posto in campionato: la lotta sarà con gli Hondisti Biaggi, Hayden e Melandri.

14 ottobre 2005: una brutta caduta in Australia vede protagonista Capirossi

Phillip Island, Gran Premio d’Australia. Capirossi e la Ducati arrivano da favoriti #1, ma purtroppo le speranze di vittoria saranno vanificate con una brutta caduta dell’imolese nella giornata di prove del venerdì. Loris viene ricoverato in ospedale, gli accertamenti riveleranno un pneumotorace destro: sarà trasportato in Italia, riuscirà a riprendersi miracolosamente solo per l’ultima gara a Valencia, dove chiuderà al settimo posto. A Istanbul correrà il tester Bridgestone Shinichi Itoh (primo giapponese a correre con una Ducati ufficiale), mentre Carlos Checa raccoglierà nelle ultime tre gare un terzo, quarto e quinto posto.

6 novembre 2005: Ducati annuncia l’ingaggio di Sete Gibernau

Nonostante l’accordo finalizzato nel corso dell’estate, Ducati annuncerà l’ingaggio di Sete Gibernau (due volte vice-campione del mondo nel biennio 2003-2004) per la successiva stagione soltanto nella mattinata del Gran Premio di Valencia. Con Loris Capirossi formerà, a detta di molti, la coppia più forte, quantomeno sulla carta. Lo spagnolo proverà la Desmosedici tre giorni più in avanti a Valencia e, successivamente, a Jerez. L’obiettivo, mascherato, per il 2006 è di puntare a qualcosa di più di semplici affermazioni gara per gara…

18 gennaio 2006: ecco la Desmosedici GP6

Per il secondo anno consecutivo, la Ducati svela la propria MotoGP a Madonna di Campiglio, nel corso del tradizionale Press Meeting “Wrooom”. La Desmosedici GP6 è chiamata a confermare le performance mostrate dalla GP5 sul finale del campionato 2005: non è un caso che si è cercato esclusivamente di affinare un progetto di indubbio valore, pronto a dare l’assalto al titolo iridato nell’ultima stagione dedicata alle 990cc.

26 marzo 2006: partenza col botto, Capirossi primo a Jerez

Prima gara 2006, prima vittoria. Loris Capirossi, indisturbato, coglie i primi 25 punti della stagione, regalando alla Ducati il quarto successo in MotoGP. Sul podio terminano alle sue spalle il debuttante Daniel Pedrosa e Nicky Hayden. Sfortuna per Sete Gibernau: partito a spron battuto, è stato fermato dopo pochi giri dalla propria Desmosedici GP6. “Sono al mio quarto anno con il Ducati Marlboro Team e posso dire che questo è stato in assoluto il miglior inizio di stagione che abbiamo mai fatto: la gara di oggi è senza dubbio la migliore!”, commenterà Loris Capirossi al termine di una corsa fantastica.

2 maggio 2006: debutta in pista la Desmosedici GP7 800cc

Con largo anticipo rispetto alla tabella di marcia, al Mugello con Vittoriano Guareschi debutta in pista la Ducati Desmosedici GP7, ovvero la 800cc di Borgo Panigale. La moto dei successi futuri spicca subito tempi di rilievo, con Vitto pienamente soddisfatto: “Il primo giro con la GP7 è stato davvero emozionante. Io sono abituato a provare novità sulle nostre moto, ma questa è diversa dalle altre: si tratta di una moto del tutto nuova, quindi è ancora più stimolante del solito. Mi sembra ieri che facevamo la primissima uscita con la Desmosedici GP3, sempre qui al Mugello, ma sono passati ormai 4 anni! Oggi abbiamo fatto un altro passo importante nel progetto MotoGP: è un po’ come se fosse nato il secondogenito della nostra famiglia e i suoi primi vagiti non sono niente male”.

4 giugno 2006: Capirossi secondo al Mugello e primo nel Mondiale

Un weekend particolare per la Ducati. Mugello, gara di casa, l’occasione per celebrare gli 80 anni dell’azienda, i 60 della produzione di motociclette, i 50 dell’adozione del sistema desmodromico. Per l’evento le Desmosedici GP6 di Gibernau (poleman al sabato) e Capirossi vestono una speciale livrea, “Mike Hailwood TT Style”. Al via Capirossi e Gibernau volano, ma nel finale avrà la meglio Valentino Rossi: Loris è secondo, Sete è quinto, ma l’imolese torna in testa al Mondiale piloti. “Vincere qui al Mugello sarebbe stato qualcosa di speciale”, commenterà Capirossi nella conferenza stampa post-gara, “ma un secondo posto, specie in ottica campionato, va benissimo”.

18 giugno 2006: Barcellona, in fumo le speranze iridate?

Pochi secondi, ed un possibile mondiale va in fumo. Partenza del Gran Premio di Barcellona: Sete Gibernau si tocca alla prima curva con Capirossi, scatenando un carambola che vedrà coinvolti, tra gli altri, Pedrosa, Melandri e De Puniet. Un crash incredibile, un evento che comprometterà stagione (e carriera) dello spagnolo: si infortunia alla clavicola sinistra, resterà fermo a lungo, sostituito in Ducati dal tedesco Alex Hofmann. Rientrerà, ma non sarà più lo stesso. E Capirossi? Qualche abrasione, ma patirà nelle due successive gare, perdendo punti preziosi nella classifica generale. La gara vedrà vincitore Rossi davanti ad Hayden, con quest’ultimo nuovo leader di campionato.

20 agosto 2006: Capirossi vince e riapre i discorsi campionato

A Brno per la Ducati è festa grande. Capirossi vince, dominando, la seconda gara stagionale (quinta con la rossa di Borgo Panigale), rilanciando le proprie ambizioni iridate. Il giorno successivo al Gran Premio scenderà in pista con la 800cc: è subito record. Da lì a breve arriverà il prolungamento (annuale) di contratto, sulla base di 3.5 milioni di euro.

19 ottobre 2006: Estoril, il futuro si chiama Casey Stoner

La gara è da dimenticare: Capirossi e la Ducati vanno in crisi e l’aritmetica non concederà più alcuna chance di vittoria di campionato tra due settimane a Valencia. Tuttavia la domenica di Estoril rappresenterà una giornata fondamentale per la storia Ducati in MotoGP: Casey Stoner viene ingaggiato per la prossima stagione, 800.000 euro di contratto della durata annuale. Sostituirà Sete Gibernau, prossimo al ritiro, e per uno strano scherzo del destino i due vengono a contatto in gara: lo spagnolo avrà la peggio e sarà costretto, nuovamente, a fermarsi. Per Valencia la Ducati richiama Troy Bayliss, neo bi-campione del mondo Superbike…

29 ottobre 2006: doppietta Ducati, Bayliss piega Capirossi

Troy Bayliss arriva in silenzio, quasi in vacanza, e piega tutti i protagonisti della MotoGP. Secondo in griglia, prende il comando alla prima curva e lo manterrà per i successivi 30 giri del Gran Premio di Valencia, tenendo testa al compagno di squadra Capirossi. Doppietta, storico primo 1-2 Ducati: Capirossi sarà terzo in un Mondiale vinto da Nicky Hayden (Honda), complice la scivolata al quinto giro di Valentino Rossi. Come commenterà Bayliss questa comparsata, incredibile, nella MotoGP? “‘ stato un weekend particolare…con lieto fine! Ho avuto una stagione incredibile: ho vinto il Titolo Mondiale Superbike e, appena incominciavo a rilassarmi, è arrivato l’invito della Ducati per partecipare a quest’ultima gara MotoGP, che ovviamente non mi sono sognato di rifiutare! Ho portato al debutto la Desmosedici qui a Valencia a fine 2002, poi ci ho corso nel 2003 e nel 2004 e correre in sella all’erede della moto che ho visto nascere in occasione della sua ultima uscita, beh, era un’occasione che non potevo proprio lasciarmi scappare. Ho portato con me Ernesto Marinelli, Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi e, insieme alla mia vecchia squadra che ho ritrovato qui, abbiamo costruito questa gara pian piano durante il weekend. Voglio ringraziare tutti quanti hanno reso possibile la mia partecipazione a questo grande evento ma aggiungo che è stata anche l’ultima mia apparizione in MotoGP: sto benissimo dove sono e credo sia meglio lasciare spazio ai giovani. Certo però che vincere qui è stato davvero incredibile: a quanto pare sono ancora piuttosto veloce!”. Molti giornalisti diranno “Per il 2007 la Ducati ha scelto l’australiano sbagliato”. Ma il futuro è ormai imminente: due giorni dopo con la 800cc scenderà in pista Casey Stoner, spiccando subito tempi cronometrici di assoluto impatto…

17 gennaio 2007: tolti i veli alla Desmosedici GP7

Per il terzo anno consecutivo, la Ducati svela la propria MotoGP a Madonna di Campiglio in occasione del “Wroom, MotoGP Press Ski Meeting”. Questa volta è l’occasione per mostrare la nuova 800cc, la Desmosedici GP7, velocissima nei test estivi, un pò meno lo scorso inverno tra Valencia e Jerez. Loris Capirossi il veterano (che per l’occasione ha deciso di cambiare il soprannome in “Capi-T-Rex”, Casey Stoner il giovane promettente: con loro Ducati darà l’assalto alla MotoGP versione 800cc.

10 marzo 2007: debutto in Ducati per Stoner, ed è subito vittoria

Incredibile. Prima gara con Ducati, prima vittoria, davanti a Valentino Rossi e Daniel Pedrosa. Casey Stoner stupisce il mondo intero a Losail, aggiudicandosi la gara inaugurale della MotoGP a 800 centimetri cubici. Con una condotta ineccepibile, l’australiano conquista il Qatar e regala alla Ducati una vittoria storica: la prima di 10 in una stagione senza precedenti. “Non avrei potuto chiedere di più in questa mia prima gara con la Ducati e con le Bridgestone, davvero una partenza perfetta”, commenterà Casey nella conferenza stampa post-vittoria. “Non potrei essere più felice, la squadra ha lavorato in maniera straordinaria e sia la moto sia le gomme sono state perfette. Avevamo del vantaggio per quanto riguarda la velocità massima e anche se in altri punti avevamo qualche piccola difficoltà, ho cercato di sfruttare al meglio i punti di forza della moto ed ho potuto fare dei buoni tempi. Con Valentino abbiamo fatto una bella battaglia, è stato bello tornare a fare una gara davanti. Quando lui si è fatto sotto, verso la fine, ho deciso di vedere fino a che punto poteva andare la mia moto e sono riuscito a ritagliarmi un piccolo vantaggio. Quando siamo entrati nell’ultimo giro però io non mi ero reso conto di avere un certo vantaggio ed ho tirato tanto che ho fatto il record proprio alla fine. Questo dimostra quanto bene andassero le Bridgestone. Sono davvero felice per come stanno andando le cose e penso che continueremo a crescere anche se dobbiamo vedere come si metterà la stagione. Sono in testa al mondiale ed è una sensazione strana, ma davvero, questa è solo la prima gara di una lunga, lunghissima, stagione”.

22 aprile 2007: Casey Stoner vince a Losail

Solo quinto nel “Michelin Day” di Jerez, Casey Stoner e la Ducati vivono un’altra giornata da leoni a Istanbul. Due Desmosedici sul podio, tre ai primi quattro posti, ma soprattutto una sul gradino più alto del podio: è la #27 dell’australiano, che ritorna leader di campionato complice le disavventure del Tridente Rossi-Yamaha-Michelin. “Oggi abbiamo fatto una grande gara!”, commenterà l’australiano, in pole position nel 2006 con una Honda RC211V. “Sul serio, per quanto forti erano la mia Ducati e le Bridgestone, niente poteva andare storto. Ho superato Colin (Edwards) durante il primo giro perché volevo essere sicuro di non rimanere imbottigliato come era successo a Jerez. Poi Valentino ha fatto un fuori pista, praticamente regalandomi la prima posizione. Da quel momento sono riuscito a girare con un buon ritmo e a ritagliarmi un bel vantaggio anche perché gli altri dietro si davano battaglia. Non voglio sembrare troppo fiducioso ma, all’inizio ho spinto molto per cercare di andare via e poi, quando il vantaggio è salito a 2.53 secondi, ed ho provato a rallentare per non correre rischi, i miei tempi hanno continuato a scendere! Le Bridgestone sono state assolutamente perfette, tutto il pacchetto è stato perfetto. Devo ringraziare un sacco di persone, tutta la squadra e tutti quelli che hanno contribuito alla mia carriera, compreso il mio preparatore Anthony Peadon (ex sprinter di ciclismo internazionale, australiano) per avermi seguito nell’allenamento nelle ultime settimane. Quest’anno siamo determinati, non ci aspettiamo niente, cerchiamo solo di fare il meglio che possiamo. Insieme a Ducati, a Marlboro e a tutti quanti possiamo fare davvero bene ed io spero che mano a mano che la stagione procede riusciremo a diventare più forti”. Andrà proprio così: a Shanghai sarà terza vittoria in quattro gare, a Le Mans salirà sul podio, quarto al Mugello, di nuovo al top a Barcellona (dopo uno splendido confronto a tre con Rossi e Pedrosa) e Donington Park, secondo ad Assen, fuori dai giochi per la vittoria al Sachsenring per una mezza debacle Bridgestone.

23 luglio 2007: sesta vittoria per Stoner, campionato chiuso

Ultima chiamata per Valentino Rossi a Laguna Seca, ma anche in America non ci sarà storia. Casey Stoner domina ogni sessione di prove, vince in solitaria una gara scritta sin dal venerdì. E’ il sesto sigillo stagionale: la classifica lo vede leader indiscusso con 44 lunghezze di vantaggio sull’italiano. Il campionato è ormai chiuso, e la conferma arriverà dopo la sosta estiva con i successi di Brno (7° affermazione) e Misano (8°). E’ solo questione di settimane per chiudere la pratica-mondiale. “Penso che questa sia stata la mia gara migliore di sempre”, commenterà Casey. “Avevamo avuto un week-end fantastico anche al Sachsenring, una settimana fa, ma poi non era finita altrettanto bene. Oggi invece è stato tutto perfetto, le gomme, la moto: tutto ha funzionato alla grande. Siamo riusciti ad essere i più veloci in tutte le sessioni ed il gran lavoro fatto ha pagato in gara. Abbiamo anche interrotto la lunga serie di mancate vittorie per chi partiva dalla pole: l’ultimo a farlo guidava una Ducati ed il più recente lo stesso. Sono assolutamente senza parole riguardo questa gara. Questa mattina nel warm up siamo riusciti a girare su tempi ottimi, in 1’22 e addirittura in 1’21 con una gomma che aveva già percorso metà della distanza di gara, quindi ero molto fiducioso. Dopo la partenza ho cominciato a girare sull’1’22 perché volevo vedere fino a che punto potevano arrivare gli altri. Riuscivo ad allungare su Pedrosa di quasi mezzo secondo al giro, poi Vermeulen lo ha passato ed ha cominciato ad inseguire me. Ho pensato che avrebbe cominciato a spingere più forte quindi ho aumentato anch’io il ritmo e sono riuscito ad allungare un po’ alla volta. Chris era molto veloce ma sentivo di essere un po’ più a posto con la gomma posteriore perché ne avevamo scelta una molto dura che ha cominciato a lavorare veramente bene verso la fine, e quindi ho potuto continuare a spingere per tutta la gara. Immaginavo che non si sarebbe creato un gruppo davanti, sapevo che il nostro set-up era ottimo e che solo un colpo di sfortuna avrebbe potuto rovinarci i piani. Ha funzionato tutto perfettamente”. Nella stessa giornata Livio Suppo, project leader Ducati MotoGP, annuncerà l’ingaggio di Marco Melandri per le stagioni 2008-2009: dopo cinque anni si chiude l’avventura di Loris Capirossi con la casa italiana. Non senza qualche polemica.

23 settembre 2007: il sogno si avvera, Stoner e Ducati Campioni del Mondo

In una gara imprevedibile dalle mutevoli condizioni climatiche, Casey Stoner chiude al sesto posto e conquista, con tre gare d’anticipo, il titolo piloti della MotoGP. Il Ducati Day è completato dall’affermazione, seppur fortunosa, di Loris Capirossi, dominatore a Motegi da tre stagioni a questa parte, all’ultima vittoria con la squadra che lo ha accompagnato nell’ultimo lustro di carriera. Queste le parole al termine della corsa del neo-campione del mondo: “In questo momento provo una sensazione quasi irreale. Faccio fatica a trovare le parole e non riesco a pensare a niente che si possa paragonare a quello che sto vivendo. Penso che comincerò davvero a capire cosa è successo questa sera o domani. La gara è cominciata bene tanto che sono riuscito a portarmi subito avanti. Il feeling con la moto era buono, ero soddisfatto della mia posizione ma poi le mie gomme da pioggia hanno cominciato a consumarsi mano a mano che l’asfalto si asciugava e Valentino (Rossi) e Dani (Pedrosa) mi hanno passato. Non sapevo se rientrare o no, poi la mia squadra mi esposto il cartello “BOX” e quindi mi sono sentito più tranquillo nel prendere questa decisione. Quando sono ripartito c’era qualcosa che non era perfettamente a posto nell’ammortizzatore di sterzo, la moto non mi permetteva di piegare bene in curva e quindi ho dovuto rallentare. Un po’ alla volta ho trovato il mio ritmo mentre Valentino ha avuto un problema. Verso la fine una serie di pensieri ha cominciato a girarmi per la testa quindi mi sono concentrato al massimo in quello che stavo facendo perché volevo portare a casa il risultato per la mia squadra. Tutto questo al momento è travolgente perché non mi aspettavo di vincere il titolo oggi. Ci sono tante persone da ringraziare a partire dai miei genitori che mi sono sempre stati vicino e che mi hanno sempre sostenuto durante tutta la mia carriera, mia moglie Adriana che mi è stata accanto in questi ultimi anni e tutti coloro che mi hanno aiutato lungo il cammino che mi ha portato fin qui: la Ducati, tutta la mia squadra, i tecnici della Bridgestone. Grazie a tutti, ce l’abbiamo fatta!”. A Phillip Island e Sepang arriveranno altre due vittorie (sempre firmate da Stoner), con la conquista anche dei titoli costruttori e team. Undici vittorie, cinque pole position, una Desmosedici sempre sul podio: il 2007 è stato un trionfo Ducati.

Alessio Piana

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