MotoGP – Le Pagelle di Le Mans
Rossi: 10 e lode
Mediocre partenza. Poi sorpassa tutti come se si trattasse di una scampagnata e non un granpremio valido per la massima categoria del motociclismo.
Negli occhi rimane il sorpasso all’esterno su Nakano e la staccata all’ingresso dalla prima delle due esse finali all’ultimo giro.
Sublime.
Gibernau: 10 e lode
Grazie alla sua ostinazione nel non vedersi vittima predestinata alla sconfitta, si butta in un folle inseguimento.
I suoi ultimi giri hanno l’unico difetto di essere iniziati cinque metri dopo Rossi.
Quelli degli altri prentendenti al titolo non sono mai iniziati.
Indomito.
Edwards: 8
Dopo una delle migliori gare da qualche anno a questa parte, conclude con il gesto più bello: ammette la superiorità di chi gli è stato davanti, con tanti complimenti.
Non avrà il talento dei primi due, ma la classe dimostrata appena sceso dalla moto fa forse ancora più impressione.
Gentleman driver.
Melandri: 8
Peccato per l’errore nella scelta della gomma. Altrimenti (forse) l’avremmo visto lottare un po’ di più con il suo compagno di squadra.
Il quasi podio conquistato ai danni di Biaggi a molti è sembrato un passaggio di consegne nel ruolo di anti-Rossi. E premia la scelta coraggiosa di abbandonare subito la 250 per misurarsi nella competizione più difficile.
Giovane.
Biaggi: 7
Corre con un grosso livido sulla schiena, ma conclude forse il migliore gp del suo travagliato inizio di stagione con un distacco non abissale dai primi.
Per vincere però ci vuole ben altro.
In ripresa.
Hayden: 5
Parte molto bene e si installa subito alle spalle del connazionale Colin.
Poi arrivano quelli forti, e lui scivola inesorabilmente indietro.
Alla fine sono manciate di secondi di ritardo e l’ennesima prova che non passerà alla storia del motociclismo.
Insufficiente.
Capirossi: 8
Vederlo consumarsi insieme alle sue Bridgestone immalinconisce. Soprattutto a chi ha sempre amato il suo stile di guida “da matto”.
I novi punti conquistati sono anche il massimo stagionale: un altro anno da comprimario.
Peccato.
Bayliss: 4
Che fosse il pilota che avrebbe scalzato Rossi, lo credeva solo Di Pillo.
Che prendesse un paio di giorni di distanza da Melandri, nessuno.
Troppo brutto per essere vero.
Incolore.
Jacque: 6
Ora che le squadre hanno ordinato il suo nome plastificato, scompare nelle retrovie come un Hoffman qualsiasi.
Pazienza: Shangai 2005 rimarrà nel cuore di molti appassionati. E non solo della verdona.
Asciugato.
Battaini: 10
Così ultimo da non riuscire neppure a mettersi dietro un Hopkins che, nel frattempo, ha cambiato un paio di moto e si è fermato per il cambio dell’olio.
Fino ad ora non ha raccolto neppure un punto irridato. Considerato il numero dei partecipanti, se non è un record ci va molto vicino.
Bellissimo.
Rolfo: 6,5
Grande la prova del pilota Pinese che con una Ducati vecchia di un anno e con
l’incognita delle gomme Dunlop nonostante un incolpevole uscita di pista iniziale
è andato a punti.
HRC: 0
Il loro obbiettivo dichiarato era vincere il mondiale con un anonimo pilota giapponese.
Da quando se ne è andato Rossi non hanno portato a casa neppure la BMW dei test IRTA. Pur affidando il mezzo a piloti un po’ più famosi.
Presuntuosi.
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