MotoGP – Kevin Schwantz talent scout d’oltre oceano, e proverà la KTM 125

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In attesa di notizie più sicure riguardanti il suo futuro a livello manageriale in Suzuki MotoGP con il proprio pupillo Ben Spies, Kevin Schwantz si dedica ad un’altra attività molto interessante: la ricerca di nuovi talenti. Il campione del mondo 1993 è infatti proprietario della “Kevin Schwantz Suzuki School”, che ha come compito quello di formare giovani piloti alle competizioni su due ruote. Le 23 promesse scelte quest’anno parteciperanno alla Red Bull Rookies Cup statunitense, dove il texano sarà testimonial, mentore e “coach”. La competizione si articolerà in 8 gare di contorno ad altrettanti round AMA, più un’importante sfida in occasione del weekend MotoGP di Indianapolis tra i migliori 10 della Red Bul Rookies Cup americana e 10 di quella del vecchio continente, guidata da Alberto Puig.

Schwantz è contento dei risultati ottenuti negli scorsi test di Road Atlanta dai suoi “alunni” e per i prossimi test in programma a Barber Motorsports Park il prossimo martedì, ha deciso che salirà anche lui in sella a una KTM 125 per sfidare i giovanissimi piloti e dare loro una spinta in più per fare bene. “E’ una cosa molto eccitante perché non ho mai guidato né gareggiato su una 125”, ha detto Kevin Schwantz intervenendo alla trasmissione radiofonica Pit Pass Radio. “Sarò molto più pesante di tutti i ragazzini che parteciperanno, quindi penso che alla fine dei prossimi test 7 o 8 di loro saranno più veloci di me. C’è molto talento talento puro tra di loro nonostante siano solo all’inizio. Penso che per la fine dei test ci sarà almeno la metà di loro più veloce di me, forse sarà anche più della metà”.

Schwantz si è anche soffermato sul piano psicologico. “Tutti questi 23 ragazzi hanno molto talento, poi bisogna vedere anche chi avrà il cuore. E’ difficile capire al momento chi davvero farà strada e chi no. Questa scuola può aiutare tutti a diventare più forti. La migliore prospettiva è che tutti e ventitre i piloti alla fine dell’anno si guardino intorno e riescano ad entrare nei campionati più importanti come il MotoMondiale, la World SBK o nel campionato AMA. Stare in mezzo a loro e anche in certi casi fargli mangiare la polvere mi è servito per guadagnare un gran rispetto da parte loro. E’ bello vedere i progressi che fanno e la serietà che mettono. Non ho figli di mio ed è bello vedere il sorriso sul loro volto quando un mio consiglio dà loro i risultati sperati”.

In conclusione Kevin ha sincerato come tra i giovanissimi ci sia “Molta competitività: molti di loro vogliono parlare con me faccia a faccia piuttosto che in gruppo, perché hanno paura che le loro novità possano dare vantaggio ad altri”.

Valerio Piccini

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