MotoGP – Jerez FP3 – Spunta Pedrosa al comando, indietro Rossi e Stoner
Sì, c’è grande equilibrio. Davvero. Quattordici piloti in 851 millesimi, come Jerez storicamente racconta, secondo le premesse per un weekend incerto, con solo un leggero vantaggio dei gommati Michelin sui Bridgestone ancora da accertare. La terza ed ultima sessione di prove libere ha proiettato in vetta la nuova Honda RC212V affidata a Daniel Pedrosa, capace di spiccare al sesto delle 28 tornate il miglior tempo in 1’40″337, precedendo un Colin Edwards “bello di mattina” (ieri ha inaugurato in prima posizione il weekend andaluso) e Nicky Hayden, terzo alla sua prima presa di contatto con il nuovo telaio predisposto a pochi giorni dal weekend in Qatar. Davanti più che un pattuglia c’è un esercito di papabili a qualcosa di buono a Jerez: Pedrosa è leader, Edwards a 65 millesimi, Hayden a 78, Loris Capirossi è quarto con la Suzuki a soli 0″086 dalla vetta. Miglioramenti per tutti, o quasi. Classifica riveduta e corretta rispetto a quanto visto ieri, anche se sul passo gara l’unico costantemente in grado di scendere sotto il muro dell’1’41” è tale Jorge Lorenzo, quinto stamane davanti ad Andrea Dovizioso costantemente al vertice.
Jorge Lorenzo ha, per il momento, quelle certezze che gli altri stanno ancora cercando. Un passo da vittoria, nessun esasperato calo di rendimento: chi più, chi meno, tutti scendono sotto l’1’41”. Per 3, 4 giri, poi c’è un sensibile calo, che si parli di Pedrosa, di Hayden, di Casey Stoner e Valentino Rossi, a braccetto rispettivamente in settima e ottava posizione, 39 millesimi tra i due ma pur sempre meno di 4 decimi dalla vetta.
Si prospetta se non altro una pomeridiana sessione di qualifica con i fuochi d’artificio, con un vantaggio in casa Michelin e qualche dubbio per quanto concerne la resa delle “chewing gum” Bridgestone, con un’inedita soluzione al posteriore e nessuna novità (forse per Estoril, forse più in avanti) all’anteriore, come espressamente richiesto da Valentino Rossi. D’altronde Stoner, Qatar insegna, il tempo da qualifica riesce a farlo anche con l’anteriore da gara: staremo a vedere.
Tornando alla cronaca, nella pattuglia dei 14 in un fazzoletto troviamo anche Alex De Angelis (11°, scivolato senza conseguenze), John Hopkins (1″3 rifilato al proprio compagno di squadra West…) e Marco Melandri, che vivrà un presente da depressione, ma è comunque a 8 decimi dalla vetta. Il problema, come sempre, viene dal limare questo gap dai primi. Il ravennate precede un James Toseland malconcio sul piano fisico e non in grado di ripetere l’exploit di Losail. Aspettando, ovviamente, le Qualifiche, dove con un gap così ridotto tutto è davvero possibile.
Alessio Piana
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