MotoGP | Intervista esclusiva a Franco Morbidelli: “Futuro? Penso che presto potremo chiarire tutto”

Morbidelli ha aggiunto: "L'obiettivo è quello di Rookie of The Year"

MotoGP | Intervista esclusiva a Franco Morbidelli: “Futuro? Penso che presto potremo chiarire tutto”MotoGP | Intervista esclusiva a Franco Morbidelli: “Futuro? Penso che presto potremo chiarire tutto”

Intervista esclusiva Franco Morbidelli – A Brno, nei giorni precedenti la gara, abbiamo intervistato in esclusiva Franco Morbidelli, iridato 2017 della classe Moto2 e attualmente in MotoGP in sella alla Honda del Team Marc VDS.

Con “Morbido” abbiamo parlato degli inizio della sua carriera, dei sui obiettivi, del suo futuro (al 99% correrà con il nuovo Team SIC Yamaha che prenderà il posto dell’attuale Angel Nieto Team) e di altri interessanti argomenti, tra cui la VR46 e l’elettronica della sua moto. Ecco cosa ha raccontato.

La tua strada è stata diversa rispetto ad altri piloti, è stato difficile adattarsi ai prototipi?

“Vengo da un cammino diverso. Di base perché non avevamo abbastanza soldi per correre nel mondiale, quindi ho fatto un percorso più economico disputando la Stock 600 nel CIV e nel campionato europeo. Poi ho trovato la giusta opportunità. Ho avuto grande fortuna, ho avuto l’opportunità di disputare alcune gare grazie a Gresini e poi ho fatto tutto il campionato con Italtrans nel 2014. E’ stato un percorso strano perchè quando ero piccolo, avevo undici anni, mi allenavo con una Gp 125, poi sono passato alla Stock 600 ed è stato bello ritornare nel mondo delle Gp in Moto2; il metodo di lavoro, la precisione, è stato figo. Qualche volta è stato difficile, ma anche perchè molti circuiti all’inizio non li conoscevo, quindi oltre che adattarmi alla moto ho dovuto anche imparare le piste. Ma dopo aver capito come guidare le cose sono andate velocemente. Penso che la categoria migliore che ti prepari per la Moto2 sia la Moto3, fare un percorso diverso è un po’ più difficile. Venire dalla Stock 600 magari un po’ può aiutare, ma venire dalla Moto3 vuol dire essere pronti per un campionato del mondo.”

L’obiettivo quest’anno è il titolo di rookie dell’anno?

“Si , l’obiettivo è quello. E’ ancora possibile, siamo tre punti dietro Syahrin (diventati due dopo la gara), ma lui è molto veloce, al momento è un passo avanti noi. Abbiamo bisogno di capire come guadagnare un po’ di velocità per raccogliere un po’ più di punti. Non so se la moto è migliore, sicuramente lui sta soffrendo meno rispetto a noi, in questo momento, e parlo sia di me che di Tom (Luthi, ndr). Lui è salito sulla moto nel secondo test ed è riuscito ad essere immediatamente veloce, quindi è buono per lui e per il team. Noi possiamo solo cercare di migliorare. Penso che l’elettronica sia uno dei nostri problemi principali, noi siamo un po’ nei guai da quel punto di vista, ma questo è quello che vuole Honda. Per me è ok, conosciamo il problema, dobbiamo continuare a migliorare e trovare la strada per migliorare la velocità.”

Come va la mano infortunata ad Assen e che ti ha costretto a saltare due GP?

“Ora va meglio, non sono ancora al 100% ma non mi da troppo fastidio, riesco a guidare la moto senza particolari problemi.”

Cosa non potete fare con l’elettronica che invece gli altri piloti Honda possono fare?

“Le Honda Factory hanno una licenza diversa da Magneti Marelli, mentre le moto satelliti hanno un’elettronica diversa. Dobbiamo usare gli strumenti che abbiamo, ovviamente le Factory hanno più materiale per migliorare e possono fare cose diverse, ma sono più difficili da usare. Può essere una cosa positiva ma anche negativa, perchè con la loro stessa elettronica potremmo andare a rovinare la messa a punto dell’intera moto. Questa è la filosofia Honda e penso che sia una buona filosofia. Questo è quello per cui abbiamo firmato all’inizio della stagione e andremo avanti con questo.”

Pensi che ci sia qualcosa su cui potete lavorare per fare veramente la differenza?

“No, non credo. Sicuramente avere una risposta veloce dall’elettronica aiuta, e questo è quello che le Factory hanno. Loro hanno la possibilità di lavorare su questo e questo migliora la risposta della moto che diventa più “morbida” e quindi non perdi potenza o accelerazione. Questa è la direzione da prendere con l’elettronica. Noi possiamo cercare di fare qualcosa, ma ovviamente avendo meno strumenti siamo più limitati, ma ci stiamo lavorando.”

Come ti sei sentito alla prima prima partenza in MotoGP?

“E’ stato bello, ma era solo una gara. Ero concentrato su fare il meglio possibile. Avevo tanta potenza, ma in sostanza era una gara. E’ stato un momento intenso.”

Al momento il tuo futuro è certo o no?

“Al momento non al 100%, ma stiamo lavorando tanto e facciamo passi avanti. Penso che presto potremo chiarire tutto.”

Come è cominciata la tua avventura nella VR46?

“Ci siamo trasferiti a Pesaro quando avevo 10 anni. Perchè in quella zona ha più opportunità per fare Motorsport. Mio padre era un amico del papà di Valentino (Graziani Rossi, ndr), correvano insieme e gli chiese se potevo allenami con lui. Lui accettò e a 12 anni cominciammo. Vide qualcosa in me e decise di aiutarmi, passo dopo passo, prima che aprisse l’Academy e arrivassero altri piloti.”

Hai consigli da dare altri ragazzi?

“Penso che la Red bull Rookies cup sia un’ottima categoria in cui mostrare il talento. Penso che il sogno di tutti sia arrivare in MotoGP, sin da bambini, e quindi se quello è il tuo scopo devi cominciare da questo lato del Motorsport.”

Quando avevi 12 anni il tuo sogno era correre contro Valentino?

“In realtà non ho mai sognato questo. Mi è sempre piaciuto vivere il presente e trarne il massimo. Ovviamente in una piccola parte della testa avevo l’obiettivo di correre un giorno in MotoGP, ma non ero ossessionato dal fatto di arrivare in MotoGP e correre contro Vale. Ho sempre cercato di essere il pilota migliore che potessi essere e controllare quello che potevo controllare. Mi sento bene adesso, sia sulla MotoGP che quando mi alleno.”

Un consiglio che ti ha dato Valntino?

“Mi ha dato tantissimi consigli nella mia carriera. Ma non è necessario che mi dica qualcosa, già passare il tempo con lui e allenarsi con lui aiuta tantissimo, quindi non c’è un singolo consiglio che mi abbia aperto la mente, ce ne sono tanti piccoli che mi hanno aiutatalo tantissimo.”

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