MotoGP – Il Sachsenring, un circuito lento e tortuoso

Situato a 100 km a sud di Dresda, in quella che era la Germania dell’est, il Sachsenring è un circuito sul quale si correva sulle strade pubbliche fin dagli anni 20. L’ultimo Gran Premio organizzato sul vecchio circuito fu nel 1972 (il vincitore della 500cc fu Giacomo Agostini), allora il tracciato misurava 8,6 km.

Nel 1996 fu costruito il nuovo circuito a pochi chilometri dalla cittadina di Chemnitz e via via il tracciato è stato leggermente modificato con l’obiettivo di velocizzarlo un po’. L’ultima modifica risale al 2003. Nonostante le modifiche apportate, quello tedesco resta il tracciato più tortuoso e lento di tutto il motomondiale.

Il controllo del gas è tutto al Sachsenring visto che la MotoGp riesce a sfruttare tutta la potenza del motore solo per il 15% del giro. Qui la potenza cede il passo all’ agilità della moto, importantissima sopratutto nella prima parte della pista, quella più lenta e tortuosa, tanto da farla rassomigliare più ad una pista di kart che ad un circuito della motoGP.

Nelle prime cinque curve infatti non ci sono che cambi di direzioni e di marcia, l’acceleratore serve a poco. I pneumatici vengono particolarmente sollecitati nella serie di sei curve a sinistra a metà giro. Quella tedesca è infatti una pista lenta, tecnica e particolarmente esigente dal punto di vista dei pneumatici.

Un altro fattore da tenere presente è il tempo, qui infatti i cambi di temperatura sono frequenti e si passa repentinamente da un caldo continentale a temperature molto più basse. Gli ingegneri della Michelin dovranno dunque prevedere una vasta gamma di pneumatici da mettere a disposizione dei piloti.

Il tracciato è piacevole per i suoi dislivelli ma poiché è corto e tortuoso non è molto amato dai piloti della MotoGP, qui i tempi della 250cc sono simili a quelli della MotoGP. Ci sono pochi punti di sorpasso ed i doppiaggi sono più frequento del solito.

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