MotoGP – Il primo giorno al Mugello della Ducati 800cc
Il debutto di una nuova Ducati in pista è sempre un’emozione particolare. Molti ricordano il primo shakedown della 916 a Misano nel 1993 con Fogarty e Falappa, una moto che segnerà nelle sue varie evoluzioni la storia del Mondiale Superbike, ma anche l’incredibile giornata del 1 agosto 2002, quando al Mugello Vittoriano Guareschi e Steve Martin si divisero il lavoro di svezzamento rispettivamente della Desmosedici MotoGP e 999 F03 Superbike. Oggi, martedì 2 maggio 2006, è una data storica per la casa di Borgo Panigale, perchè sempre all’Autodromo internazionale del Mugello ha percorso i suoi primi giri di pista la Ducati Desmosedici GP7, la nuova Rossa motorizzata V4 800cc che debutterà nella MotoGP 2007. Un vero e proprio “shakedown”, nel senso puro del termine, con Vitto Guareschi, dal 2002 tester ufficiale Ducati Corse, indirizzato a percorrere i primi giri con la GP7 per verificare la bontà del progetto e che tutto, usando un termine generalista, fosse “a posto”.
Pochi giri, quanto basta per dar conferma agli uomini di Rosso vestiti che il lavoro iniziato la scorsa estate non sia stato unitile, che ancora una volta a Bologna è stato realizzato un “Miracolo italiano”. Già, perchè combattere ad armi pari con i colossi giapponesi e batterli sul loro terreno della MotoGP non è un’impresa da poco, per non dire “per nessuno”. Solo la Ducati, unica casa europea, è riuscita in questo challenge, quando altre case (vedi Aprilia, KTM o BMW) hanno abbandonato anzitempo il programma nella classe regina. La Ducati, dal 2003 ad oggi, ha messo insieme quattro trionfi, conquistando la leadership di campionato dopo le prime due gare del 2006 e proponendosi così tra le moto papabili per il titolo iridato.
Un lavoro coordinato da Claudio Domenicali, amministratore delegato Ducati Corse, caldeggiato dal Presidente Minoli, che ha deciso insieme ai propri azionisti (con oggi il pacchetto di maggioranza detenuto da Bonomi) di investire 30 milioni di euro a stagione per pubblicizzare il proprio (ottimo) prodotto con le corse, per un’azienda che non si scosta dalle 40.000 unità sfornate all’anno. Il “Pompone” oggi ha suonato (e come ha suonato, pardon, “rombato”!) al Mugello, con la Desmosedici 800cc GP7 ancora in versione “laboratorio”, in un mix tra la GP6 e la moto 2007 che presto si tramuterà nella definizione assoluta di come sarà la MotoGP Ducati per la prossima stagione.
Una versione “ibrida” che presenta il motore Desmo V4 800cc, carene e cupolino 2006, un nuovo codone (molto simile alla 999 stradale) ed un serbatoio più piccolo secondo quanto scritto dal regolamento FIM. Sul motore ci soffermiamo, perchè ancora una volta Filippo Preziosi e i suoi uomini hanno concentrato in un V4 tutta la tecnologia indispensabile per tenere il passo con la concorrenza. La conferma del Desmo non è solo una scelta di marketing, ma anche una profonda conoscenza della validità che questa soluzione comporta. Il Desmo assicura un assorbimento di potenza inferiore rispetto ad altri (valvole pneumatiche in primis) ed un regime di rotazione elevatissimo. Racchiudere il tutto in un propulsore le cui dimensioni sono state “tagliate” del 20 %, non è da tutti.
La Ducati ha ufficialmente svelato in questo test la Desmosedici 2007, quando gli altri sono ancora tutto sommato indietro (vedi Kawasaki e Suzuki) o da tempo immemore tengono nascosta la propria 800 (Honda, che più volte tra Motegi e Suzuka ha portato in pista la “RCV 2007”). I risultati in termini cronometrici per il momento non sono stati svelati, ma si parla di tempi (presi da timing decisamente “amatoriali”) sull’1’56. Per uno shakedown, va più che bene…
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