MotoGP: Il motomondiale nella cattedrale del motociclismo, il Dutch TT di Assen

La settima gara del 2013 si disputa sul circuito che dal 1949 ospita il motomondiale

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Questo week-end il circus della MotoGP “sbarca” ad Assen, settima tappa del motomondiale 2013. Sul mitico Dutch TT si corre dal 1949, prima edizione del motomondiale. Quest’anno si correrà quindi la 65° edizione del GP d’Olanda, un Gran Premio apprezzato dai piloti, anche se negli ultimi anni sono state fatte delle modifiche che hanno “minato” in parte la bellezza del tracciato. L’ultima grande modifica è stata fatta  nel 2006, quando è stata eliminata tutta la prima parte del circuito, un settore molto veloce, che ha lasciato il posto ad un tracciato più moderno, dove sono state costruite nuove tribune.

Si arriva con Dani Pedrosa (Repsol Honda Team) in testa al mondiale con sette punti di vantaggio sul connazionale Jorge Lorenzo, campione in carica e vincitore delle ultime due gare corse al Mugello e a Barcellona. Proprio qui lo scorso anno il maiorchino fu incolpevole protagonista di una caduta innescata da Alvaro Bautista, che falciò con la sua Honda del Team Gresini la Yamaha del maiorchino. Pedrosa cercherà quindi di allungare di nuovo, ma dovrà vedersela oltre che con Lorenzo anche con il team-mate Marc Marquez.

Il rookie della Honda, che completa il trio spagnolo delle meraviglie, ha già vinto una gara quest’anno ad Austin, diventando così il più giovane pilota a vincere nella Top Class e senza la caduta del Mugello (avvenuta a tre giri dal termine quando si trovava in seconda posizione) sarebbe stato ancora più vicino in classifica. Ogni circuito è un esame per lui che non ha mai corso nella maggior parte dei tracciati in MotoGP, ma l’apprendistato procede a gonfie vele.

Ci sono poi due piloti Yamaha in cerca di riscatto. Il primo è Cal Crutchlow, che dopo i podi di Le Mans e Mugello è caduto a Barcellona e il secondo è il nostro Valentino Rossi, che dopo una gara d’esordio che aveva fatto sognare (bellissima rimonta e podio in Qatar), non è più riuscito ad essere protagonista.

Al momento quello che manca al nove volte campione del mondo è il “Time Attack” di 15 minuti dove ci si gioca la pole e una certa confidenza con l’avantreno, che però sembra abbia ritrovato dopo il doppio test di Barcellona ed Aragon. Questa è una pista dove il pesarese ha vinto molto (cinque volte, l’ultima volta nel 2009) e che potrebbe restituire il sorriso al box del #46.

In casa Ducati invece si continua a lavorare (e a rincorrere). In pista con la moto “LAB” ci sarà ancora Michele Pirro, che sostituirà ancora l’infortunato Ben Spies, moto che Andrea Iannone vorrebbe utilizzare subito, ma che secondo Andrea Dovizioso e Nicky Hayden, piloti del Team interno, non fa la vera differenza. Al momento il gap da Honda e Yamaha soprattutto in gara è “pesante”, dietro c’è però Audi che sta investendo molto per recuperare.

Per quanto riguarda le CRT il leader è sempre Aleix Espargarò, con la ART del Team Aspar. Lo spagnolo decimo nella classifica generale dovrà vedersela con il suo team-mate Randy de Puniet e tra gli altri con i nostri Danilo Petrucci e Claudio Corti, rispettivamente su Ioda Suter BMW e FTR Kawasaki.

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1 commento
  • bcs ha detto:

    “…GP d’Olanda, un Gran Premio apprezzato dai piloti, anche se negli ultimi anni sono state fatte delle modifiche che hanno “minato” in parte la bellezza del tracciato.”

    Il termine “minato” è troppo riduttivo :)…

    Il vecchio (quello VERO), si che era un gran bel circuto, ci volevano gli attributi per fare un bel tempo… Altri tempi…

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