MotoGP: Il debriefing Bridgestone di Austin
La Bridgestone "promossa" al Cota, Circuit Of The Americas
Domenica scorsa si è corso il secondo Gran Premio del motomondiale 2013, disputato sul nuovo tracciato denominato COTA, Circuit Of The Americas, in Texas. A vincere la gara della MotoGP è stato il rookie della Honda Marc Marquez, che alla seconda gara è riuscito a salire sul gradino più alto del podio, battendo così il precedente record di Freddie Spencer come più giovane pilota a vincere nella Top Class. L’iridat 2010 della 125cc e 2012 della Moto2 ha battuto il team-mate Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. Le condizioni della pista sono variate notevolmente nel corso del weekend di gara, ma per l’evento principale di domenica, c’erano cielo soleggiato e una temperatura dell’asfalto di 45°. Le mescole a disposizione erano le seguenti. anteriore: Soft e Media; posteriore: morbida, media e dura (asimmetrica). Da segnalare anche che per la prima volta le CRT avevano un pneumatico apposito. Ecco cosa ha detto dopo la gara Masao Azuma – Chief Engineer, Bridgestone Motorsport Tyre Development Department.
“Il feedback che abbiamo ricevuto sulle slick posteriori specifiche per le CRT è stato molto positivo e tutti i piloti hanno utilizzato sia in qualifica che in gara la mescola morbida. Fornire pneumatici slick ai piloti CRT non è solo una questione di sicurezza, ma da loro la possibilità di colmare il divario con i prototipi. Prestazioni come quella di Aleix Espargarò dimostrano come questi pneumatici rendano più competitive queste moto. Per quanto riguarda il grip iniziale della pista sapevano che ci sarebbero stati dei problemi; è un circuito nuovo. In più la pioggia (caduta nella notte) e il freddo hanno fatto si che i piloti scegliessero la mescola morbida.
Il giorno dopo la pista si è gommata e il meteo è migliorato e conseguenza abbiamo iniziato a vedere più varietà nella scelta del pneumatico. Pensavamo che ci sarebbe stato più caldo per questa gara ma non abbiamo comunque avuto problemi. Tutte le opzioni di anteriori e posteriori che abbiamo portato in Texas sono andate bene sulla distanza di gara, anche se molto probabilmente con temperature più alte avremmo visto qualche pilota scegliere la gomma posteriore più dura per la gara. Nel complesso, le prestazioni degli pneumatici al Circuito delle Americhe è stato molto buono e l’analisi delle gomme da gara dopo l’evento ha rivelato alcune informazioni preziose che ci potranno aiutare nello sviluppo di pneumatici per il prossimo anno.”
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