MotoGP – HRC’s disaster – Le sensazioni di Earl Hayden


Diventato famoso a Laguna Seca 2005, quando con quella sua camicia bicolore Kawasaki-Honda (le squadre dei propri figli Tommy/Roger Lee e Nicky) e per esser salito in mondovisione in sella alla RC211V, Earl Hayden è un uomo equilibrato ma soprattutto una persona che da decenni in diversi ruoli è dentro al motociclismo. Lui, proprietario di una concessionaria di automobili, è stato dapprima pilota, per poi seguire la carriera dei propri figli impegnati tra MotoGP, AMA Superbike, Supersport e Superstock.
Una persona simpatica, disponibile che è tra quelle più avvicinabili al box HRC. Domenica a Estoril, però, non era il solito Earl. Quando ha visto l’assurdo “Disaster” tra Pedrosa e suo figlio Nicky, non è riuscito a darsi pace. Prima ha osservato a lungo il monitor, scrutando ogni possibile rientro in gara di Nicholas, successivamente vagava come un’anima in pena tra il box, il paddock ed infine il motorhome di famiglia.
Earl non ha chiesto spiegazioni, non ha fatto il classico Babbo che rompe e cerca di difendere il proprio figlio. Earl è stato un gran signore, ha aspettato Nicky al Motorhome, ha cercato di consolarlo e ha respinto i primi “assalti” giornalistici, rimandando l’appuntamento alla conferenza stampa in programma alle 17.30 nell’Hospitality Repsol Honda.
“C’è poco da dire anche da parte mia”, ha detto ai giornalisti yankee Earl Hayden. “D’accordo che son le corse, ma quel che è successo oggi è incredibile. Non ho parole”. Non le ha nessuno.
Alessio Piana
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