MotoGP | Gp Aragon Gara: Taramasso (Michelin), “Il caldo il nostro peggior nemico, in gara usate 5 delle sei mescole disponibili”
Sul podio del Gp di Aragon tre diverse moto con altrettante combinazioni di pneumatici
MotoGP Gp Aragon Michelin Gara – Il caldo inaspettato del weekend del Gran Premio di Aragon, quattordicesima tappa del Motomondiale 2018, è stato il più grande avversario della Michelin.
Le alte temperature hanno obbligato tutti i costruttori ad optare per le coperture più dure nel corso del fine settimana, cosa che solitamente non avviene, almeno non così in larga scala. La sorpresa più grande della domenica di gara è stata sicuramente la scelta fatta da Marc Marquez. Il vincitore del Gp dopo aver provato per tutto il weekend la posteriore dura è sceso in pista per la gara con la gomma più morbida. Identica scelta è stata fatta anche da Andrea Iannone e, in entrambi i casi l’azzardo che è stato ‘premiato’.
Queste le parole di Piero Taramasso, responsabile sezione due ruote i Michelin: “Il caldo di questo fine settimana è stato il nostro più grande avversario, è stato molto più caldo di quanto abbiamo mai incontrato ad Aragon per tutto il weekend e, visto che abbiamo dovuto scegliere le gomme a marzo, non abbiamo avuto modo di sapere che sarebbe stato così caldo. In gara le temperature sono aumentate di nuovo e la superficie della pista è diventata abbastanza scivolosa, ma la nostra gamma di pneumatici si è adattata molto bene alle condizioni. Ci sono state tre combinazioni alternative di pneumatici su tre diversi piloti sul podio. Ancora una volta, cinque dei pneumatici dei sei sono stati utilizzati e avere un posteriore morbido e una dura in prima e seconda posizione dà più credibilità alla nostra filosofia di fornire una gamma intera che può essere utilizzata in condizioni di gara e anche per tutto il weekend. Ora abbiamo una nuova sfida: il Gp di Thailandia, andremo lì per la prima volta in gara e sarà la prima tappa del tour asiatico.”
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…ma il gommino al geriatra non lo preparate più? Forza che sono in crisi in Yamaha e non vorremmo che il canarino venga licenziato
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