MotoGP – Estoril FP2 – Duello tra Pedrosa e Rossi, cade Stoner
C’è qualcosa che non va. E’ innegabile. Vedere un Casey Stoner a terra al suo primo giro, scivolato a passo d’uomo in uscita dal tornantino in salita “Gancho”, è qualcosa di incredibile. Ai confini della realtà. Cosa succede all’australiano? Niente, probabilmente, un errore che può capitare a tutti in condizioni precarie del tracciato portoghese, con ancora qualche punto umido che può trarre in inganno. Certo che è strano. Certo che davvero questo mondiale prospetta continui cambi di rotta, con equilibri da rivedere gara per gara con poche certezze, che ti chiami Casey Stoner o Daniel Pedrosa, leader della seconda sessione di prove libere oggi al “Circuito do Estoril”. Successo limpido a Jerez, partenza grandiosa in Portogallo, dove ha mostrato nell’ora a disposizione un buon passo ed un grande livello di competitività Honda, come sincerato anche da Nicky Hayden in quarta posizione.
L’1’38″507 è un tempo significativo quello spiccato dal catalano, che oggi non se l’è dovuta vedere con Jorge Lorenzo, bensì con Valentino Rossi, subito a ruota con 40 millesimi di distacco e più volte in cima al monitor dei tempi. Pedrosa Vs Rossi, dunque. Almeno, così recita questa giornata con anche Colin Edwards nel ruolo di terzo incomodo, terzo e rafforzato dal nuovo propulsore a valvole pneumatiche per la propria YZR-M1 (non tanto per James Toseland, solo 13° in un tracciato a lui sconosciuto). Non c’è invece Casey Stoner, solo settimo con scivolata, prove disputate con la seconda moto e continui gesti di stizza al proprio box. Segnali di nervosismo? Non crediamo, aspettiamo.
Davanti al Campione del Mondo troviamo però Nicky Hayden ed i rookie delle meraviglie Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, con Shinya Nakano poco staccato per una top ten chiusa con Randy De Puniet e John Hopkins. Dietro le Suzuki con Capirossi e Vermeulen, 14° un De Angelis febbricitante e scivolato poco dopo Stoner con un notevole high-side. Una prestazione sottotono, ma quanto basta per tenersi alle spalle Marco Melandri, a 2″6 dalla vetta. Ultimo crono per Toni Elias, ma con una giustificazione: a metà turno il 4 cilindri della propria Desmosedici è andato letteralmente “cotto”. Considerando le ultime dichiarazioni di Luis d’Antin, che ha spinto la Ducati a fornirgli delle moto rinnovate e più competitive, c’è da credere che questa diatriba non finirà qui.
Alessio Piana
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