MotoGP – Ecco la Ducati Desmosedici GP7!
Per il terzo anno consecutivo la Ducati ha svelato con lo sfondo inconfondibile delle Dolomiti a Madonna di Campiglio la propria arma per la MotoGP. Più che una presentazione della Desmosedici GP7 800cc (la si è già vista dalla scorsa estate in avanti: debutto in pista datato 2 maggio 2006, al Mugello con Guareschi in sella) si è trattato di un’esposizione pubblica della nuova moto, con la livrea 2007 contornata dai pensieri e parole dei suoi creatori. La Ducati Desmosedici GP7 è la prima sfida di Borgo Panigale verso la seconda epoca della MotoGP: seguendo il nuovo regolamento 800cc, i tecnici in camicia rossa hanno cercato con perfezione certosina di migliorare gli aspetti telaistici del progetto D16, riuscendo secondo i primi responsi a limare le lacune patite in questi anni. Parlando del propulsore, Filippo Preziosi e i suoi uomini hanno realizzato un gioiellino (mantenendo inalterato lo schema del 4 cilindri, V di 90°, disposizione definita a “L”) che ha soddisfatto i piloti nei primi test, anche se l’erogazione e scaricare tutta la potenza disponibile a terra resta l’ostacolo principale. Mantenendo i canonici e tradizionali stilemmi Ducati, dal telaio a traliccio alla distribuzione desmodromica, la Ducati, con l’obiettivo dichiarato di vincere il mondiale, ha perfezionato il proprio pacchetto senza sovraccaricare di elettronica (e conseguentemente di rischi inutili) la propria GP7. Traguardo raggiunto? Le prossime prove di Sepang saranno il fulcro per questi due mesetti di preparazione che ci accompagneranno alla prima gara di Losail, dove avremo in un certo senso i primi (attendibili) responsi. Perchè la Ducati vuole vincere, esser protagonista, per l’ennesimo “Miracolo italiano” nella sfida ai colossi giapponesi.
L’estetica
Le cime innevate di Madonna di Campiglio mettono ancor più in risalto il (nuovo, più scuro, quasi metallizzato) Rosso Ducati. Per volontà di sponsor e per esigenze dettate dal trovare una livrea standard per le gare dove Marlboro non può mostrare i propri loghi, si è scurito il classico emblema Ducati, emulando quanto già visto pochi giorni or sono dalla nuova Ferrari Formula 1. D’altronde main sponsor (Marlboro) e partner commercial-sportivi (Shell, Alice, Bridgestone) sono i medesimi. Il codice a barre che spezza in due le carene contornato da due “baffi argentati” non sarà il massimo della vita, quel che resta è una Ducati. Diversa da questo punto di vista, ma pur sempre una classica Ducati…
I primi test
La Desmosedici GP7 è stata la prima MotoGP a 800 centimetri cubici a svelarsi pubblicamente. Mentre la Honda giocava a nascondino in Giappone, alla luce del sole toscano del Mugello la nuova Ducati rombava il 2 maggio con Vittoriano Guareschi in sella. Un lungo lavoro di gestazione tra la pista (si è provato anche a Brno, Motegi, Estoril, Valencia e Jerez) ed il reparto “top secret” di Borgo Panigale, con tanti tester (oltre a Capirossi e Stoner hanno preso le misure della GP7 Itoh, Hofmann, Gibernau e Barros), infiniti riferimenti per render sempre più vicina alla perfezione la nuova arma del “Pompone”. Il rendimento in pista è stato altalenante: al primo confronto con le altre 800cc di Brno e Motegi non ha sfigurato, riuscendo nel tracciato ceko a piazzarsi in cima alla classifica dei tempi con Capirossi. Tra Valencia e Jerez sono insorti i primi problemi, complici anche intense prove comparative di elettronica che, si sa, limitano le performance della moto. A Sepang la prossima settimana si avrà un pò la prova del nove a due mesi dall’inizio del campionato, e per non lasciare nulla al caso il test team Ducati-Bridgestone manderà una GP7 anche a Jerez, nel bel mezzo delle prove di 250 e 125…
Ambizioni
Per Ducati Corse risulta difficile far meglio del 2006, stagione che ha visto la 999 dominare in Superbike con Troy Bayliss e con la Desmosedici vincere quattro gare e sfiorare il titolo in MotoGP. L’obiettivo è chiaro e dichiarato: puntare al campionato, senza mezzi termini e misure. La Desmosedici GP7 è stata partorita bene, veloce nei primi test, un pò indietro a Jerez, dove si è lavorato alacremente nel reparto-elettronica (ed in questi casi è praticamente d’ordinanza non trovare nell’immediato i tempi a sensazione). Casey Stoner è la promessa-scommessa: Pedrosa a parte, è il miglior pilota dal rapporto talento/età (nonchè l’unico ritrovatosi libero sul mercato). Su Loris Capirossi poche parole, molti fatti: bandiera, certezza, si sprecano aggettivi e complimenti sull’imolese. Molti ritengono che la prossima nascita del primogenito deciderà le sorti per un futuro agonistico prolungato di Capirossi, ed un’eventuale conquista iridata (quantomeno una stagione da protagonista) convincerà Loris a legarsi nuovamente con Ducati anche dopo la natural conclusione del contratto. La speranza è questa, perchè “Capirex” non rappresenta un valore aggiunto alla Ducati: è “il valore” di questo programma MotoGP…
Alessio Piana
I Wallpapers della Ducati Desmosedici GP7
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