MotoGP – C. Edwards: ‘Quando penso al Sachsering, penso al fuoco’

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Il Mondiale 2004 arriva al giro di boa, la metà esatta delle tappe in programma per questa stagione, al quarto posto della classifica piloti. In costante miglioramento, Colin Edwards, con il GP di Rio, ha consolidato la sua posizione e si è avvicinato alla testa del mondiale. Il team si attende da lui un ulteriore passo avanti al Sachsenring.

“Quando penso al Sachsering, penso al fuoco,” Colin sorride ma certo l’esperienza dello scorso anno quando la sua RS cube ha preso fuoco perché si è sfilato il tappo del serbatoio, è stata un’esperienza forte, una bella paura per il texano che fortunatamente è uscito illeso (ha riportato infatti solo qualche bruciatura superficiale).

“Il circuito del Sachsenring è strano, molto stretto. Nella prima sessione (curve 1,2,3,4) non è possibile sorpassare. Passata la quarta curva, che è una curva a destra, inizia una serie interminabile di curve a sinistra che ti porta a fare più di 360° sempre dalla stessa parte. In questa sessione, le gomme sono sollecitate tantissimo sul lato sinistro per cui la scelta delle gomme qui è fondamentale perché non devono prendere troppa temperatura.”

“Dopo questa lunga serie di curve a sinistra la pista cambia radicalmente, si incontra una curva a destra in discesa (qui si deve stare particolarmente attenti nei primi giri perché la parte destra della gomma può essere ancora fredda). L’ultima curva in salita è molto spettacolare. In generale questo è un circuito che richiede molta forza fisica perché mette a dura prova la parte sinistra del corpo. Non è un circuito che mi piace molto.”

Il miglior punto per sorpassare ? “La staccata alla Sachsenkurve.”

La migliore sessione ? “La Sachsenkurve.

Gresini Racing

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