MotoGP Barcellona: Il debriefing della Bridgestone

Il GP di Catalunya è stato uno dei più duri per le gomme viste le elevatissime temperature della pista

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Domenica scorsa Jorge Lorenzo ha dominato il Gran Premio di Catalunya classe MotoGP sul circuito di Montmelò. La gara si è disputata con temperature elevatissime, che hanno toccato anche punte di 60°. La Bridgestone aveva portato anche una speciale mescole dura al posteriore, che però solo un pilota ha utilizzato. Nonostante le condizioni torride, il ritmo generale della gara è stato migliore di quello del 2012 e Dani Pedrosa ha anche battuto in qualifica il record della pista che apparteneva a Casey Stoner, record del 2008. Ecco cosa ha detto Shinji Aoki, Responsabile Bridgestone Motorsport Tyre Development Department

Domenica scorsa a Montmeló c’erano temperature molto alte. Questo fattore come ha influito sulle prestazioni e sulla scelta delle gomme?

“In effetti, l’intero weekend di gara ha visto temperature molto elevate della pista, con punte di quasi 60 ° C. Il mercoledì prima della gara abbiamo deciso di fornire per le anteriori due mescole slick hard. Le elevate temperature hanno influenzato le performance dei pneumatici, rendendo la pista abbastanza scivolosa e aumentando anche l’usura dei pneumatici. Alla fine abbiamo potuto vedere che le prestazioni degli pneumatici sono state molto buone e Dani (Pedrosa, ndr) ha anche stabilito il nuovo record della pista nelle qualifiche. Il ritmo di gara è stato addirittura migliore dell’anno scorso, ma sulla lunga durata abbiamo un pò sofferto per il caldo estremo. Posso dire quindi che le torride condizioni non hanno influenzato molto la scelta delle gomme. Come risultato, tutti i piloti tranne uno hanno scelta la mescola morbida.”

Viste le elevate temperature del giorno della gara, sei rimasto sorpreso che nessuno abbia scelto la posteriore hard?

“Ci aspettavamo che la nuova posteriore hard venisse scelta, ma questo non è accaduto, quindi non possiamo dire se questa opzione avrebbe ottenuto risultati migliori sulla distanza di gara. Abbiamo visto molti piloti valutarla, ma poi tutti hanno scelto la morbida. I piloti vogliono sempre più grip sul pneumatico posteriore e pensando a questo tenderanno ad utilizzare sempre la mescola più morbida. Questa è una tendenza che è abbastanza evidente quest’anno, che anche in condizioni molto calde. Ciò che è evidente è che i progressi nei sistemi elettronici di gestione, della configurazione della moto e lo stile di guida dei piloti, si sono evolute al punto che i piloti possono usare efficacemente gomme posteriori più morbide in qualsiasi scenario. Se possono gestire la durata della mescola morbida, non vi è alcuna ragione per usare la mescola dura. Di conseguenza stiamo sviluppando delle slick posteriori sperimentali per vedere se siamo in grado di ampliare la gamma di funzionamento delle slick dure.”

Come proseguirà lo sviluppo delle gomme posteriori hard per far si che vengano più apprezzate dai piloti?

“Il nostro programma di sviluppo delle gomme MotoGP è in continua evoluzione. Nei test post-gara a Montmeló abbiamo testato una nuova mescola dura al posteriore. Il feedback pilota per quanto riguarda questa ultima evoluzione del pneumatico è che si tratta di un grande passo in avanti nella giusta direzione, quindi dovremo continuare a lavorare su questa strada di sviluppo. Stiamo anche valutando altri sviluppi tecnologici per quanto riguarda le mescole dei nostri pneumatici slick posteriori, che abbiamo intenzione di fornire quest’anno nei successivi test. Una volta ottenuto un consenso generale dai piloti, possiamo prendere in considerazione l’introduzione di una nuova opzione slick posteriore dura. Nel frattempo, lavoreremo a stretto contatto con la Dorna e la FIM per vedere come possiamo utilizzare al meglio la nostra gamma attuale di pneumatici, al fine di garantire a tutti i piloti sulla griglia una dotazione di pneumatici che funzioni al meglio su ogni circuito.”

Foto: Alex Farinelli

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