MotoGP Barcellona 2017: Intervista esclusiva a Jorge Lorenzo
Al Montmelò abbiamo intervistato il maiorchino della Ducati, un'intervista da non perdere
MotoGP GP Catalunya 2017 Barcellona Ducati – A Barcellona abbiamo intervistato in esclusiva Jorge Lorenzo, cinque volte campione del mondo, passato quest’anno alla Ducati. Il maiorchino concedendosi ai microfoni di Motorionline, ha parlato del suo debutto con la Ducati, dei pregi e i difetti della “Rossa” di Borgo Panigale, del podio di Jerez, della vittoria al Mugello del suo team-mate Andrea Dovizioso e di altri argomenti. Ecco cosa ci ha raccontato.
Dopo 9 anni di Yamaha questo è l’anno della sfida con Ducati, come la stai affrontando?
“E’ una grande sfida, una sfida difficile ma anche un nuovo stimolo. In questo momento è difficile trovare buoni risultati, soprattutto perché lo stile di guida con questa moto per essere competitivi è l’esatto opposto rispetto agli anni scorsi in Yamaha. Per fare un piccolo esempio, con la Yamaha potevi sacrificare l’ingresso curva e rilasciare i freni per andare molto veloce al centro curva e preparare l’uscita. Questa era la mentalità per andare veloce con la Yamaha, con questa moto invece ti devi scordare di uscire veloce dalle curve, ma ti devi concentrare su entrare più velocemente possibile in curva, per piegarsi il più tardi possibile e girare il più tardi possibile. Questa è la differenza principale, e ancora non sono abituato a questo tipo di guida. Passo dopo passo sto capendo meglio come guidare così per essere più competitivo, però dipende da tracciato a tracciato, in alcuni serve più questo stile e in altri meno.”
Il tuo debutto in Ducati è stato più difficile di quanto ti aspettassi?
“Non ti mentirò, ho debuttato con Ducati in dodicesima posizione a venti secondi dal leader. Non è stato il mio miglior debutto. Sono riuscito a fare terzo a Jerez, ma non sono riuscito a replicare nelle ultime due gare. Però sai, in un campionato pazzo come la MotoGP, tutto può accadere. Magari tra poche gare puoi trovarti a combattere per la vittoria. Tutto può accadere.”
Quali sono secondo te i punti forti e quelli deboli della Ducati?
“Il punto forte è il motore, con la velocità in rettilineo. Un altro punto forte è la stabilità in frenata, che però va interpretata e capita e non è facile. Il punto debole è nel raddrizzare la moto in tutte le curve. Qui a Barcellona c’è un lungo rettilineo che è favorevole dove possiamo guadagnare 2 decimi, però poi perdiamo 1 secondo nelle curve.”
Al Mugello Dovizioso ha vinto, pensi che sia possibile ripetere quel risultato anche qui?
“Guardando il risultato dello scorso anno è difficile, perché Yamaha e Honda sono superiori. Jerez e qui sono i circuiti dove Ducati ha provato di più, a Jerez ho chiuso terzo. Tutto è possibile. Arriviamo dalla vittoria di Andrea (Dovizioso, ndr) e dal terzo posto di Petrucci, quindi perché non puntare a qualcosa di grande qui. Come ho detto, al Mugello la moto era pronta per vincere, ma non lo ero io. Non sono riuscito a tirare fuori il massimo dalla moto in quel circuito.”
A Jerez la Honda ha dominato, al Le Mans lo ha fatto la Yamaha e al Mugello la Ducati, è un campionato strano.
“E’ molto strano, Pedrosa a Jerez ha vinto e al Mugello prima di cadere era dodicesimo. Perché? (ride, ndr) Troppi fattori influenzano: Pilota, gomme e moto. Magari se ti senti bene ma non vai d’accordo con le gomme finisci dodicesimo, se al pilota non piace il tracciato finisci 15esimo, se la moto non è a posto finisci 14esimo.”
Al Mugello è arrivata la nuova gomma, un tuo pensiero?
“(Dopo un lungo sospiro, ndr) Al Mugello ci sono stati tante cadute, quindi questa gomma non li ha diminuiti. E’ più stabile in frenata questo è vero, hai un po’ più di chatterig perché è più rigida, per me è peggiore. Scegliere tra questa e quella di inizio anno è difficile, dipende dall’asfalto e dalle condizioni del tempo. Per me dobbiamo ancora vedere cosa accadrà con il freddo.”
Il tuo obiettivo nel proseguo della stagione?
“Accorciare le distanze dal vincitori, ma magari anche allungare la distanza standogli davanti. Niente è impossibile.”
Sei molto forte nei primi giri, lo hai dimostrato anche al Mugello, c’è qualche segreto?
“Ho migliorato il modo di partire, soprattutto al primo giro. Perché 6/7 anni fa ero in difficoltà ogni volta che dovevo partire, perdevo un po’ di secondi al primo e secondo giro. Poi ho cominciato a capire alcune cose, e ho cominciato a migliorare. Al Mugello sono partito ottavo e poi sono riuscito a mettermi al comando, però non avevo il passo per rimanere lì. Sono partito veloce e sono stato avanti per un po’.”
Ti piace il nuovo layout di Barcellona?
“A molti piloti non piace, ma hanno deciso questo, e non possiamo fare altro per modificare questa decisione. Possiamo solo concentrarci e andare veloci.”
Vi aiutate tra compagni di squadra (con Dovizioso, ndr)?
“Il nostro rapporto è buono, l’unica cosa che possiamo fare è lavorare. Ci rispettiamo a vicenda, la MotoGP è uno sport individuale e ognuno deve pensare a se stesso.”
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